Tag: Padre Mata

L’unica “oasi” contro il virus per i migranti è padre Mata

24 Febbraio 2021 - Milano - Cresce in queste ore la speranza di rivedere i genitori e gli amici che ce l’hanno fatta a raggiungere el otro lado, gli Usa. È la reazione dei migranti latinoamericani alla notizia arrivata dalla nuova presidenza Usa. Il governo di Joe Biden consentirà il graduale ingresso negli Stati Uniti di migliaia di richiedenti asilo bloccati in Messico. Da venerdì scorso, gli Usa hanno cominciato ad accettate le 25mila persone che hanno fatto richiesta di ingresso. I migranti dovranno registrarsi e superare un test Covid-19, prima di poter entrare attraverso uno dei tre valichi di frontiera e già si mobilitano i centri di accoglienza che dovranno smistare i profughi. Nel frattempo, dopo lo stop imposto dalla pandemia, è ripreso con forza il flusso. «Abbiamo appena ricevuto 17 ragazzini. Arrivano da Honduras, Guatemala, Belize ed Ecuador. Appena giunti, la signora Irma e il team della mensa di Santa Cecilia li ha fatti mangiare. Erano sfiniti. Il maestro Aldo, un membro del gruppo Migrant Care, ci fornisce coperte per combattere il freddo della notte. Preghiamo perché la Pastorale del migrante sia sempre viva nella diocesi di Torreón». Padre Antonio Mata – nel mezzo della doppia pandemia del Covid e della violenza – continua ad assistere i migranti che fanno rotta  nel nord del Messico e non hanno altra possibilità che ricevere la sua assistenza. Anche qui il numero di chi ha perso la vita per il Covid è alto. Nello Stato di Coahuila sono 5.600, alle cifre ufficiali bisogna aggiungere le pneumonie atipiche e le morti non registrate di villaggi e periferie, dove il bilancio fa almeno raddoppiare le cifre riportate nelle statistiche ufficiali. (Nicola Nicoletti - Avvenire)