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Diocesi Locri-Gerace: strutture diocesane per l’accoglienza dei profughi ucraini

2 Marzo 2022 - Locri - La diocesi di Locri-Gerace si mobilita per sostenere la popolazione ucraina colpita dalla guerra. Accogliendo l’appello di papa Francesco, il vescovo, mons. Francesco Oliva, invita tutta la Chiesa diocesana alla preghiera ed al digiuno e chiede la partecipazione alla “Veglia diocesana di preghiera per la pace in Ucraina e nel mondo” che sarà celebrata oggi, Mercoledì delle Ceneri, alle ore 21.00 nella Cattedrale di Locri. Tale giornata ha valenza spirituale e pastorale. Essa - scrive in una nota la diocesi -  è un richiamo alla pratica delle opere di misericordia spirituali e corporali per salvare il popolo ucraino dalla guerra. La preghiera, con il digiuno e l’elemosina, costituisce uno degli atti essenziali che traducono davanti a Dio l’umiltà, la speranza e l’amore dell’uomo. È, contemporaneamente, un’offerta ed un atto d’amore al Padre. Infatti, per essere efficaci, il digiuno e l’astinenza devono unirsi alla preghiera e alla carità. La Caritas diocesana in tale prospettiva, ricordando le parole di Sant’Agostino di «dare in elemosina quanto riceviamo dal digiuno», seguendo le indicazioni del vescovo  in collaborazione con gli Uffici e le realtà diocesane, promuove un calendario di iniziative per fare fronte alla situazione emergenziale che l’Ucraina si è trovata ad affrontare. In particolare mons. Oliva, "preoccupato della drammatica situazione", chiede ad ogni famiglia, ove possibile, di devolvere a favore del popolo ucraino il frutto delle nostre rinunce cioè l’equivalente di un pasto pari a € 10,00 di un giorno feriale. Inoltre, chiede alle parrocchi e raccomanda i parroci a destinare la raccolta della Prima Domenica di Quaresima (6 Marzo) a sostegno delle popolazioni dell’Ucraina. Inoltre organizza con l’ufficio Migrantes diocesano e i centri di ascolto diocesani e parrocchiali, attività di ascolto ed accoglienza delle istanze provenienti dai fratelli e dalle sorelle ucraini, che vivono nel territorio diocesano dando, per quanto possibile, risposte concrete di vicinanza e prossimità e in collaborazione con la fondazione Santa Marta e la Fondazione Opere di religione, predispone le strutture diocesane per l’accoglienza dei profughi ucraini in caso di necessità e di emergenza.