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Diocesi di Gaeta: apre “Casa Bakhita”

17 Luglio 2020 - Gaeta - Apre Casa Bakhita, una struttura pensata per ospitare donne in difficoltà o vittime di violenza di genere o addirittura di tratta. La Casa è il frutto di un notevole impegno pastorale ed economico dell’Arcidiocesi di Gaeta. Il progetto, infatti, voluto e seguito dall’arcivescovo di Gaeta, Luigi Vari vede la luce. E soprattutto grazie a questo impegno e alla sensibilità della Chiesa di Gaeta che questo “rifugio sicuro” per donne in difficoltà può finalmente vedere la luce.

La Chiesa di Gaeta sostiene la proposta di regolarizzazione degli immigrati in Italia

9 Maggio 2020 - Gaeta - L’Arcidiocesi di Gaeta e Libera Sud Pontino sostengono la proposta di regolarizzazione degli immigrati che lavorano nel nostro paese aiutando le nostre famiglie, raccogliendo i prodotti della terra e, più in generale, contribuendo al “benessere di noi tutti”. La proposta non riguarda solo il tema del lavoro, ma va sostenuta innanzitutto in nome del principio di umanità sancito dalla Costituzione italiana che, all’articolo 2, afferma: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo”. La regolarizzazione è necessaria anche per questioni di sicurezza sanitaria, sostiene una nota della diocesi di Gaeta aggiungendo che il “nostro sostegno si basa sul rispetto della dignità di ogni persona, in un rapporto solidaristico, e come cristiani, ce lo impone la nostra fede nel Vangelo. “Nell’esperienza della pandemia abbiamo compreso – si legge nella nota diffusa oggi - come non ci siano confini o steccati che possono ostacolare il percorso dei virus, siamo tutti nella stessa tempesta”. Gli immigrati non regolari in Italia sono “troppo spesso sfruttati, marginalizzati e spinti a diventare manovalanza per gruppi criminali per poter sopravvivere”: “a partire dai più fragili e vulnerabili vogliamo – conclude la nota - remare insieme, chiedendo la regolarizzazione per contribuire a costruire insieme una società basata sulla giustizia e sul rispetto della dignità di ogni singola persona”. Le aperture di questi giorni circa l’ipotesi di regolarizzazione sono “incoraggianti, ma sentiamo la necessità di far sentire la nostra voce affinché tale ipotesi si trasformi in realtà e quest’opportunità di giustizia non sia persa”. Da qui la richiesta che la regolarizzazione temporanea di immigrati, proposta per assolvere alle esigenze lavorative più immediate, possa “tradursi in un permesso di soggiorno che dia loro la possibilità di risiedere legittimamente e stabilmente nel Paese. Questa è non solo un’istanza di legalità, ma una forma di riconoscenza verso chi ci sta aiutando nel momento del bisogno”.

R.I.