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Accogliere lo straniero: una bella storia di collaborazione fra Caritas, Migrantes e LVIA

18 Ottobre 2021 - Forlì - Ibrahima è un ragazzo senegalese giunto in Italia nel 2015 attraversando il Mediterraneo. Da Lampedusa giunge a Forlì ospite di un Centro di Accoglienza Straordinaria dove inizia l’iter per la richiesta d’asilo volta ad ottenere un permesso di soggiorno. La sua domanda non viene accolta per cui fa appello al tribunale di Bologna. Intanto, a fine 2016, viene inserito nel progetto Caritas “Rifugiato a casa mia”, ospitato presso un appartamento assieme ad altri due coetanei del Mali e del Gambia e con l’aiuto di un volontario tutor avvia un percorso di autogestione e di ricerca lavoro. Ad inizio 2017 trova lavoro presso un panificio e dopo un anno di tirocinio, nel 2018, ha un contratto di 48 mesi come apprendista che gli permette di pagare un affitto e ottenere la residenza. Purtroppo il ricorso in appello a Bologna e quello successivo in Cassazione a Roma gli negano il permesso di soggiorno in Italia. Nell’estate 2019, trovato ad un controllo in strada sprovvisto di documenti, viene convocato in Questura e gli viene consegnato un decreto di espulsione. Non potendo più rimanere a Forlì se non da “irregolare”, alcuni volontari del Servizio Migrantes lo aiutano ad organizzare il rientro in Senegal, vale a dire ottenere il passaporto dal Consolato di Milano, concordare con la Questura di Forlì la data dell’imbarco aereo, istruire la pratica di annullamento delle conseguenze del decreto di espulsione affinché rimanesse aperta la possibilità di un successivo rientro in Italia attraverso il decreto flussi per lavoratori stagionali. E così un giorno di ottobre 2019 viene accompagnato in aeroporto a Milano per fare ritorno in Senegal dove troverà ad accoglierlo e a seguirlo negli adempimenti burocratici gli operatori di LVIA , ong con sede a Cuneo e operativa in una decina di paesi africani, tra cui il Senegal, con una sede territoriale anche a Forlì (LVIA-Forlì nel Mondo), con cui Migrantes coltiva da diversi anni rapporti di collaborazione. In Senegal gli viene offerta ospitalità e tutto l’aiuto necessario per i contatti e il non facile espletamento delle pratiche presso l’ambasciata Italiana, fino a che nel settembre 2021, dopo il nulla osta rilasciato dalla Prefettura di Forlì, ottiene regolare visto per ritornare in Italia in base al decreto flussi lavoratori stranieri, nel frattempo divenuto operativo dopo un anno di blocco causa Pandemia Covid. In preparazione al suo rientro Migrantes si è attivata per trovare un contratto di lavoro presso un’azienda agricola locale come lavoratore stagionale straniero,  per l’accoglienza immediata compreso un alloggio ove ospitarlo al suo arrivo a Forlì. Ci si è rivolti a Caritas ed è stata trovata una casa ove ora Ibrahima risiede. Da ormai 3 settimane è impiegato nel lavoro di raccolta uva, ha un permesso di soggiorno temporaneo di 5 mesi per cui dovrà trovarsi un nuovo lavoro  per convertire l’attuale permesso stagionale in permesso annuale. La sua vicenda di accoglienza e integrazione non è ancora conclusa ma è forte la speranza di potere arrivare al risultato pieno, data la forza di volontà e la continuità con cui sono stati affrontati i numerosi ostacoli incontrati in questa storia attualissima di immigrazione dall’Africa.  Ci piace presentare questa storia perché accanto alla voglia di riscatto dei poveri del Sud del Mondo, dei sacrifici disposti ad affrontare nella speranza di una vita più dignitosa, degli ostacoli che devono superare di fronte a leggi, norme ed anche disfunzioni burocratiche, la disponibilità e la tenacia dei volontari delle tre associazioni/uffici pastorali (Migrantes, Caritas, LVIA) restano un esempio vivo e attuale di umana solidarietà e concreta voglia di compartecipare nell’accoglienza e integrazione di persone straniere, essendo che tutti chiamati ad impegnarci al rispetto umano “verso l’altro” da noi.  ( Servizio Migrantes diocesi di Forlì-Bertinoro)