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Cpr, il duro Rapporto del Comitato europeo per la prevenzione della tortura sui centri in Italia

17 Dicembre 2024 -

Il Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT) del Consiglio d'Europa ha pubblicato lo scorso 13 dicembre un rapporto sulla sua visita condotta in Italia ad aprile 2024, in quattro Centri di permanenza per il rimpatrio (CPR) a Milano, Gradisca, Potenza e Roma, insieme alla risposta delle autorità italiane.

Il Comitato ha riscontrato diversi casi di accuse di maltrattamenti fisici e uso eccessivo della forza da parte del personale di polizia nei confronti di cittadini stranieri trattenuti nei CPR visitati, di solito a seguito di disordini o atti di vandalismo nei centri. Il rapporto evidenzia l’assenza di un monitoraggio rigoroso e indipendente di tali interventi da parte della polizia e la mancanza di un’accurata registrazione delle lesioni subite dai trattenuti o di una valutazione oggettiva della loro origine. Più in generale, il Comitato formula rilievi critici sulla struttura dell’architettura e sulle disposizioni materiali dei CPR e in particolare l’ambiente carcerario, che potrebbe essere considerato simile a quelli osservati nelle unità di detenzione che ricevono detenuti sotto regime speciale. Il rapporto conclude che i risultati del Comitato, in particolare per quanto riguarda le condizioni materiali molto carenti, l'assenza di un regime di attività, lo sproporzionato approccio alla sicurezza, la qualità variabile delle prestazioni sanitarie e la mancanza di trasparenza nella gestione dei CPR da parte di società private, mettono in discussione l'applicazione di un modello di questo tipo da parte dell'Italia in un contesto extraterritoriale, quale l'Albania. Vale la pena ricordare che pochi giorni prima della pubblicazione del Rapporto dell'organismo europeo di controllo, in Italia, il Tavolo Asilo e Immigrazione (TAI) aveva presentato un proprio Report di monitoraggio su 8 Cpr italiani visitati tra aprile e agosto 2024, rilevando violazioni sistematiche dei diritti, caos gestionale, criticità sanitarie e sperpero di risorse pubbliche. La richiesta del Tai è quello della chiusura definitiva di tali strutture, al fine di ripristinare i principi fondamentali di uno stato di diritto. (Fonte: Consiglio di Europa e Tavolo Asilo e Immigrazione)  
 Rapporto (in inglese). Sintesi del rapporto (ingleseitaliano). Risposta del Governo italiano (ingleseitaliano). [caption id="attachment_51717" align="aligncenter" width="870"]L'interno di un Cpr in Italia. (fonte: coe.int)[/caption]  

Consiglio d’Europa: In Italia “non è stato adottato alcun quadro legislativo nazionale specifico per la protezione di Rom e Sinti”

14 Febbraio 2023 - Bruxelles - Il Consiglio d’Europa richiama l’Italia sulla tutela delle minoranze linguistiche “numericamente inferiori”. “Non è stato adottato alcun quadro legislativo nazionale specifico per la protezione di Rom e Sinti. L’Italia dovrebbe adottare tutte le misure necessarie”. È quanto emerge dal parere pubblicato dal Comitato consultivo sulla Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali del Consiglio d’Europa. In Italia, “il ritratto negativo di Rom e Sinti rimane diffuso nella percezione generale, anche sui social media”. I diritti delle minoranze sono protetti e attuati in modo molto asimmetrico: la tutela delle minoranze linguistiche storiche “è ulteriormente rafforzata” in Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia e il Trentino-Alto Adige. Anche “l’insegnamento nelle e delle lingue minoritarie è asimmetrico” nel Paese. “Occorre compiere degli sforzi per assicurare accesso continuo, nelle aree rurali o di montagna, all’insegnamento nelle lingue minoritarie”, si ribadisce. Inoltre, si invitano le autorità a “migliorare l’efficienza del meccanismo per il sostegno delle lingue e delle culture minoritarie attraverso, tra l’altro, l’adattamento della legislazione alle priorità delle minoranze linguistiche, comprese quelle numericamente inferiori, e la semplificazione delle procedure di concessione per accedere ai finanziamenti, rendendoli più sostenibili”. Infine, il parere chiede di prevedere i programmi Rai anche nelle lingue minoritarie e la rappresentanza delle comunità linguistiche negli organi di monitoraggio dei media.      

Consiglio d’Europa: Costruire ponti tra passato e futuro, per creare un futuro migliore

2 Agosto 2021 - Bruxelles - In una dichiarazione rilasciata in occasione della Giornata europea di commemorazione dell’Olocausto dei Rom, il 2 agosto 2021, la Segretaria generale del Consiglio d’Europa Marija Pejčinović Buric ha sottolineato l’importanza di ricordare le vittime dell’Olocausto dei Rom. Ha posto l’accento sul fatto che imparare dal passato consente di creare un futuro migliore per i Rom e i Viaggianti d’Europa e ha evidenziato le iniziative di istruzione del Consiglio d’Europa attraverso le quali si insegna la storia dei Rom e i loro contributi positivi all’identità europea. Questa giornata è un omaggio a migliaia di uomini, donne e bambini rom che furono uccisi nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau la notte del 2 agosto 1944.