16 Maggio 2022 - Londra - Il Comites Londra ha lanciato un nuovo progetto in più fasi dedicato allo studio della migrazione secondaria riguardante la comunità italiana nel Regno Unito. Il primo step ha interessato in particolar modo la comunità italo-bengalese; i successivi si focalizzeranno sulla comunità italo-brasiliana e le migrazioni di seconda e terza generazione. Questo approfondito lavoro di ricerca e di analisi ha permesso di capire come stanno evolvendo le tipologie di emigrazione che si stanno sviluppando nel paese, e quali sono le collegate necessità dei cittadini italiani che vivono nel Regno Unito.
La comunità italo-bengalese costituisce in questo senso un caso particolarmente rilevante nelle sue dimensioni e per le sue specificità, sottolineano i ricercatori. Come dimostrano i risultati ottenuti dal lavoro condotto dalle ricercatrici Rita Deliperi, Giulia Monteleone, Matilde Rosina, Orsola Torrisi e Leila Simona Talani, le quali hanno operato su richiesta del Comites Londra, emerge che i cittadini italo-bengalesi sono una parte importante della comunità italiana a Londra, ma anche di altre città inglesi, e con la loro presenza multiculturalmente vibrante hanno enormemente arricchito non soltanto il melting pot della capitale, ma persino lo stesso Comites che nel 2015 ha visto l'elezione nelle sue file di un membro di questa comunità: Golam Maula Tipu, il quale ha dato un prezioso contributo nel mettere il gruppo di ricerca in contatto con la comunità italo-bengalese.
A luglio 2021 risultavano 13.559 italo-bengalesi o italiani nati in Bangladesh registrati AIRE nel Regno Unito. Di questi, 8.883 (65.50%) erano maschi e 4.676 (34,5%) femmine. Tra coloro che hanno espressamente dichiarato la doppia cittadinanza italo-bengalese, la rispettiva distribuzione di genere appare analoga con 1.571 (65,93%) individui di sesso maschile e 812 di sesso femminile (34,97%). Nel complesso, la stragrande maggioranza è nata in Bangladesh (99%), mentre soltanto 48 individui sono nati in Italia. La maggior parte degli italo-bengalesi risiede nelle vaste aree metropolitane dell’Inghilterra e del Galles. La comunità più numerosa si trova a Londra nelle zone di Newham, Tower Hamlets e Redbridge. Comunità moderatamente numerose si trovano a Leicester nella zona di Stoneygate e Manchester, zona Longsight.
Dall’analisi dei dati raccolti e delle interviste condotte risulta che le aspirazioni di ascesa socio-economica per i migranti e per i loro figli rappresentano uno degli aspetti fondamentali alla base della loro doppia migrazione: dal Bangladesh verso l’Italia e dall’Italia verso l’UK con particolare riferimento a Londra. La percezione di poter superare gli ostacoli all’occupazione e ottenere gli avanzamenti di carriera - e col tempo riattivare la mobilità verticale sia sociale che lavorativa - appare come una delle motivazioni principali alla base della loro migrazione secondaria. Anche molti altri ricercatori, nei precedenti anni, hanno ipotizzato che la migrazione secondaria sia parte di una strategia reattiva per sfuggire alla dilagante disoccupazione e incertezza economica che colpisce determinate aree e paesi d’origine.
Lo studio, inoltre, ha avuto anche un secondo obiettivo: mettere in luce le implicazioni generatesi verso le comunità dei migranti dal momento in cui il Regno Unito ha deciso di lasciare l'Unione Europea e quindi di abbandonare il sistema che permetteva la libera circolazione delle persone tra stati membri. A questo proposito, la Brexit rappresenta un evento che sta minacciando la regolarità dei percorsi migratori che fino ad oggi hanno seguito traiettorie spianate dalla tanto agognata acquisizione della cittadinanza europea, ma che viene a mancare nel momento in cui l’UK non è più stato membro dell’EU.
Il progetto gode del patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Londra, elaborato attraverso un finanziamento del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, supervisionato da un gruppo di lavoro coordinato dal consigliere Andrea Pisauro con il coinvolgimento del consigliere Salvatore Mancuso e del presidente Pietro Molle (attualmente non più componenti del Comites Londra, dopo il rinnovo del consiglio avvenuto a dicembre 2021).