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Alluvioni in Belgio: lutto e speranza nel conforto della solidarietà

22 Luglio 2021 - Liegi - Chênée (Liegi) 8h30 del 20 luglio, giornata di lutto e di preghuera in tutto il Belgio. Esco dalla canonica per andare in una delle parrocchie dove sono parroco. Alle 9 ci sarà la messa per i defunti della catastrofe. Nella finestra del vicino di casa c’è la bandiera del Belgio a lutto. Sembra una giornata normale, ma in realtà già di buon’ora si respira l’aria della tragedia che ha colpito più di 40 mila famiglie. I morti sono più di 31 e tanti risultano ancora dispersi. Le strade di Chênée sono ancora segnate dalla polvere della terra, tracce dell’acqua e fango trasportate dalle macchine che riprendono a circolare sempre più vicine alle zone colpite dalle inondazioni e rimaste isolate per giorni. In chiesa la celebrazione eucaristica: le letture del giorno ricordano il passaggio del popolo ebreo attraverso il mar Rosso. Strana coincidenza biblica che permette di rinnovare nella preghiera l’atto fiducioso a Dio, nonostante la perdita di fratelli e sorelle e di tanti beni materiali. Il Vangelo del giorno ci aiuterà a sentirci più fratelli e sorelle di Gesù condividendo lo spirito del vangelo, messaggio di amore nell’accettare la volontà di Dio. Una preghiera tutta particolare per le comunità nella prova: di fronte alla forza violenta e devastatrice dell’acqua un’invocazione verso il cielo per chiedere aiuto e conforto. Gli impegni pastorali si susseguono. Dopo aver partecipato ad un funerale, ritorno a casa qualche minuto prima di mezzogiorno. Giusto in tempo per raccogliermi in silenzio, spiritualmente unito a tutto il paese, per rendere omaggio ai defunti e per sostenere le famiglie colpite. Le campane di tutto il Belgio suonano a lutto. Anche quelle di Chênée. Un pensiero a coloro che conosco, ai volti che in questi giorni ho incontrato: visi rigati da lacrime e tristezza, sconvolti e impressionati dalla catastrofe inaspettata.  I luoghi delle inondazioni li conosco. Ci passo ogni giorno, perché ci vivo. Della comunità di Chênée e Angleur sono stato viceparroco per ben sette anni.  E ancora mi tornano in mente le immagini delle persone indaffarate in questi giorni a spalare fango e gettare per strada quanto danneggiato, con una volontà di andare avanti, nonostante tutto. Un pensiero al fiume umano di solidarietà che è venuto in soccorso. Quanta generosità e senso di fraternità! In un momento duro e difficile che il nostro paese vive, si sente con mano la forza dell’unione tra le persone, solidali e attente le une verso gli altri, con un cuore grande e sensibile. Se mi sento piccolo di fronte al coraggio e all’impegno immenso e generoso che vedo tutti i giorni qui a Chênée come anche in tutte le zone disastrate, mi sento edificato da una visibile e forte testimonianza di solidarietà che mi rende fiero del mio paese d’adozione. Ho la possibilità di ascoltare il discorso del Re Philippe: “Un disastro naturale senza precedenti ha colpito gran parte del nostro Paese. I nostri pensieri sono con le famiglie e i parenti delle vittime e di tutti coloro che sono in difficoltà. Il bilancio umano è molto doloroso. Le inondazioni hanno causato danni enormi nelle nostre città e villaggi. Molti hanno perso tutto. Spesso il lavoro di una vita è stato spazzato via in poche ore.” In questi giorni insieme alla regina Matilde ha visitato i centri più colpiti. Poi parole di gratitudine per la solidarietà, la forza che permette di sperare nella ricostruzione e nella ripresa: “ Di fronte alle avversità, la nostra gente dimostra immensa solidarietà. Da tutto il Paese arrivano aiuti spontanei alle vittime del disastro, e innumerevoli volontari si dedicano senza sosta. A loro voglio esprimere la nostra gratitudine, così come ai nostri partner europei che sono venuti in supporto. Ringrazio anche le autorità sul campo oltre ai servizi di emergenza, i vigili del fuoco e l’esercito che hanno lavorato instancabilmente. So che tutti i mezzi saranno utilizzati per la ricostruzione”. Mi colpisce il suo richiamo al “sobbalzo d’umanità”, che ha permesso di resistere alle difficoltà, bene prezioso da preservare per affrontare le sfide e che permetterà di costruire un mondo migliore. Alla vigilia della festa nazionale, le sue parole ridanno certamente speranza e impulso a lavorare e adoperarsi con i talenti e la creatività di ciascuno per il bene comune. Di pomeriggio visito le suore di Chênée. Davanti a casa loro, come in tutta la strada, rue du gravier, tanti detriti, elettrodomestici e mobili pronti a finire nella discarica. È un’immagine surreale, quanti cumuli che attendono di essere caricati nei camion che vanno e vengono per sgomberare in più fretta possibile gli spazi desiderosi di pulizia e di vita normale. Ho tempo per qualche telefonata a connazionali e parrocchiani che hanno subito danni e di scambiare qualche messaggio con Giorgio. Anche la sua Verviers è stata travolta. La Vesdra ha colpito un quartiere dove abitano tanti italiani e anche la chiesa dove ogni anno a Natale celebro la messa con la comunità italiana. Nel tardo pomeriggio mi reco alla sala funeraria, per visitare una famiglia e preparare con essa il funerale di venerdì. La defunta è morta annegata a casa sua a causa delle inondazioni. Nelle sale accanto ci sono anche altre due vittime. Confrontarmi con la tristezza di questo lutto mi stringe il cuore. Lascio il centro funerario in silenzio rispettoso. Una preghiera accompagna i miei passi. Salito in macchina decido di andare a Banneux. Ho desiderio di raccogliermi un istante nel luogo dove la Vergine dei poveri è apparsa. Potrò accendere una candela e affidare a Maria le più care intenzioni che ho potuto raccogliere in questo giorno particolare. 19h30 Discendendo verso Liegi, ho voluto passare un attimo a Tilf (Esneux), altro comune colpito, per salutare Jacques, il cuoco del nostro Centro Sociale Italiano di Rocourt. Insieme alla sua famiglia aspetta di cenare al centro di accoglienza. Lì le famiglie si susseguono per consumare un pasto caldo. I volontari infondono serenità. La provvidenza permette ai disastrati di ritrovare un po’ di vita familiare attorno ad un tavolo. Tra i presenti riconosco un’altra coppia di conoscenti, che saluto. Jacques inizia a raccontarmi l’accaduto, mostrandomi le foto delle diverse fasi di innalzamento dell’acqua. Se mettendosi in sicurezza al primo piano, hanno potuto avere meno paura, allo stesso tempo hanno constatato immediatamente la gravità dell’evento. Ora la loro casa, che ho modo di visitare, avrà bisogno di grandi lavori di restauro. Mi racconta dei soccorsi. A Tilf ha operato anche il gruppo Protezione Civile, i vigili del fuoco e l’Aeronautica militare in missione di salvataggio dall’Italia in Belgio. Onorati per la preziosa azione che ha permesso di mettere in salvo più di 40 persone. Grazie Italia! Rientro a Chênée a fine serata. È quasi buio. L’autostrada che fino a ieri è rimasta sommersa nei suoi diversi tunnel, è riaperta per un km. Certamente ci vorranno giorni o settimane perché sia messa in sicurezza. Nel primo sottopassaggio c’è ancora un po’ di acqua. Tutte le macchine rallentano, come se si vivesse ancora il dramma iniziale delle alluvioni. Davanti al ponte di Chênée le acque si sono ormai ritirate. La Vesdra e l’Ourthe sembrano riprendere il loro corso normale. Un lampeggiante blu della polizia illumina il buio di place Joseph Willem. Il quartiere rimarrà senza elettricità e gas ancora per un po’ di tempo. Io mi avvio verso casa. Mentre mi accingo a salire la rue Gaillarmont una benedizione per la mia Chênée e per tutto il paese. Domani sarà la festa nazionale, e ancora tante mani volenterose e cuori generosi favoriranno la ripresa del paese che in un momento drammatico come questo ha fatto della solidarietà la sua forza e virtù. Che Dio benedica il Belgio! (don Alessio Secci - Mci Liegi)  

MCI Germania e Scandinavia: vicinanza e preghiera per le persone colpite dalle alluvioni

20 Luglio 2021 -

Bruxelles - In questi giorni, diverse città in Germania e in Belgio sono state colpite da devastanti alluvioni, che hanno causato molti morti, mentre sono centinaia i dispersi. Molto attive in questi giorni le Missioni cattoliche Italiane che sono state protagoniste di atti di solidarietà a fianco delle persone colpite o rimaste senza casa.  A tutte le persone colpite la “vicinanza” e la “nostra preghiera”, si legge sul sito delle delegazioni delle MCI in Germania e Scandinava www.delegazione-mci.de. Interi paesi ancora oggi sono senza corrente elettrica e senza acqua potabile e la conta delle vittime non è ancora finita: ieri, 19 luglio erano 160 in Germania e le vittime accertate, 110 nel distretto Ahrweiler, Renania Palatinato, e 46 nel Nordreno Vestfalia. Molti le persone ancora disperse. Una grande catena di solidarietà si è attivata, uomini e donne si recano nei paesi colpiti portando la forza delle loro braccia, cibo, vivande, acqua, evidenziano le Missioni Cattoliche Italiane ricordando che la Caritas locale oltre a fornire aiuto immediato alle popolazioni colpite sta raccogliendo fondi.

Belgio: case salesiane danneggiate e comunità mobilitate per aiutare gli sfollati

20 Luglio 2021 - Liegi - Remouchamps, Verviers, Liegi, Farnières (Vielsalm), Huy: il territorio belga è stato colpito da drammatiche inondazioni, che hanno provocato morti e dispersi nelle province di Liegi e Namur, città dove le opere e le case salesiane sono numerose. A fare la stima dei danni è Ans, l’agenzia di informazione salesiana. A Remouchamps, che si trova proprio accanto al fiume Amblève, l’istituto “St. Joseph – St. Raphael” ha subito gravi danni, soprattutto nel laboratorio di saldatura con un danno stimato in oltre 100.000 euro. Meno colpito il laboratorio di falegnameria, nel quale è entrata soltanto un po’ d’acqua. Anche il palazzetto dello sport, la sala, il refettorio e la cucina sono stati allagati. Anche la scuola Don Bosco di Verviers è rimasta gravemente danneggiata. Tutti i macchinari delle officine, infatti, sono andati persi. È stato dunque lanciato un appello per i volontari, per aiutare a liberare l’area e pulire. Al centro spirituale di Farnières, invece, il maltempo non ha avuto alcun impatto sulla casa. Così, la comunità si è subito mobilitata per preparare pasti per le vittime di queste gravi inondazioni e per ospitare, all’interno dei locali, le famiglie che hanno perso tutto. Anche la casa delle suore salesiane, a Notre-Dame-au-Bois, ha subito danni considerevoli, con la sala giochi e il deposito totalmente allagati. Infine, a Liegi, nessun danno è stato riportato in tutta la casa, che si trova nella parte più alta della città. Giovedì sera, poi, la comunità ha accolto una persona che non ha potuto fare ritorno a casa, a causa dell’innalzamento delle acque. Oggi a Liegi sarà celebrata una messa, alla quale parteciperanno i Salesiani, per commemorare coloro che sono morti nelle inondazioni.

Alluvioni in Belgio: una testimonianza dalla Missione Cattolica Italiana di Liegi

20 Luglio 2021 - Liegi - Le forti piogge dei giorni scorsi hanno causato gravi disastri nella provincia di Liegi e in diverse zone del Belgio. Grandi e violente le inondazioni a causa dell’innalzamento dei livelli dei fiumi Vesdra e Ourthe fino ai comuni di Chênée e Angleur dove confluiscono nella Mosa. Diversi i comuni colpiti e messi in ginocchio dalla catastrofe: oltre a Liegi, Eupen, Limbourg, Verviers, Trooz, Chaudfontaine, Spa, Theux, Wanze (Mehaigne) Hamoir, Comblain-au-Pont, Esneux e Tilf. Anche il centro stesso di Liegi ha rischiato per un giorno e una notte di essere gravemente sommerso dalle acque della Mosa in piena. Intere famiglie si sono ritrovate isolate ai primi piani delle loro case, mentre le loro cantine e i pian terreni venivano sommersi da acqua e fango; tanti sono riusciti ad evacuare, trovando accoglienza dei centri di crisi e nelle abitazioni di vicini, familiari e amici. L’emergenza ha richiesto tanto coraggio ai soccorritori (forze dell’ordine, pompieri, militari, volontari) che hanno lottato contro la violenza dei fiumi in piena per poter mettere in protezione le persone più a rischio. La mancanza di elettricità e di cibo ha reso ancora più difficile l’attesa della fine del pericolo per quanti non hanno potuto abbandonare la loro dimora. Le immagini del disastro sono impressionanti. Irriconoscibili gli scorci di vita quotidiana. Tutto è tragicamente trasformato. Mentre l’acqua si ritira, ciò che rimane è tanta desolazione, distruzione, accumulo di detriti, macchine e oggetti di ogni tipo, elettrodomestici, mobili, trascinati per metri nelle strade trasformate in fiumi. Tanto fango. Case devastate e anche alcune chiese gravemente colpite dall’acqua che non ha risparmiato niente là dove è arrivata. Il suo passaggio ha devastato il sogno e il risparmio di una vita: quanto è rimasto è da buttare. Alle terribili inondazioni è seguito un coraggio grande delle famiglie, anche italiane, che, tra lacrime e forte emozione, hanno iniziato a liberare le loro case dai detriti e a depositare sulla strada i mobili e tutto ciò che era ormai irrecuperabile.  Ai piani bassi tutto è da buttare, tutto da sanificare, tutto da restaurare. La tristezza è grande: tra la distruzione tanti souvenirs e ricordi che vanno via per sempre. Ma il coraggio non manca! Appena è stato possibile avvicinarsi alle zone disastrate, schiere di volontari, amici e familiari hanno manifestato tutta la loro solidarietà e aiuto alle famiglie colpite. Mentre i primi raggi di sole sbaragliano le nubi nel cielo, tanti con stivali e attrezzatura si sono adoperati per spalare fango e ripulire le abitazioni dai detriti.  Una grande catena di generosità ha garantito pasti caldi, vestiti, viveri e materiale di prima necessità. I diversi centri di emergenza hanno visto la presenza di tanti che con forza hanno e stanno prestando servizio e aiuto senza stancarsi. Se per le famiglie colpite la prova è grande, la sensazione è che essa sia meno dolorosa grazie al fiume di solidarietà che si è e che si sta visibilmente adoperando per favorire il ritorno alla normalità il più presto possibile. Certamente ci vorrà tempo per la ricostruzione, la messa in sicurezza delle infrastrutture e il restauro delle abitazioni, settimane e forse anche mesi, ma constatare la grande generosità e la solidarietà delle intere comunità in questo momento di crisi da una forza di speranza nello sguardo verso il futuro. Anche l’appello al sostegno economico è lanciato. Sarà importante continuare a garantire i pasti caldi alle famiglie impossibilitate a causa anche della mancanza di cucine e di elettricità e gas. Occorrerà procurare e garantire nuovi alloggi e sostenere le spese di affitto in attesa di risistemare le case danneggiate. E bisognerà pensare soprattutto ai più poveri e a quanti hanno meno possibilità di ripresa, avendo perso quel poco che garantiva loro una qualche sicurezza. Oggi in tutta la diocesi di Liegi, la più colpita del paese, si celebreranno le messe per i defunti e in sostegno spirituale per le famiglie colpite dalle inondazioni. A mezzogiorno suoneranno a lutto tutte le campane del paese per invitare tutti a un minuto di silenzio. Una giornata di lutto nazionale per piangere le vittime delle inondazioni e sostenere con un forte grande abbraccio solidale tutte le famiglie messe duramente alla prova da questa grande catastrofe che ha colpito il nostro paese. (don Alessio Secci – Responsabile MCI Liegi)  

Alluvioni in Belgio: domani lutto nazionale

19 Luglio 2021 -
Roma - Domani  a mezzogiorno, nella giornata di lutto nazionale per le vittime del maltempo, tutto il Belgio si fermerà e rispetterà un minuto di silenzio. Allo stesso tempo, il vescovo di Liegi, città devastata dalle inondazioni, ha invitato i parroci a suonare le campane a morto in tutte le chiese del territorio in memoria delle persone che hanno perso la vita. Sono almeno 31 le vittime del maltempo in Belgio, secondo l’ultimo bilancio ufficiale diffuso ieri sera, e altre 163 persone risultano disperse, contro le 103 contate sabato. Le autorità hanno comunque annunciato la fine delle grandi operazioni di soccorso, anche se le ricerche dei dispersi proseguono a livello locale. In un messaggio rivolto ai parroci della diocesi di Liegi, il vescovo Jean-Pierre Delville ha suggerito di celebrare martedì una messa per coloro che sono morti nell’alluvione e per tutti coloro che sono stati impegnati nel soccorso. Il vescovo presiederà una messa nella cattedrale di Liegi alle 9. Mons. Delville ha ringraziato “tutti per l’impegno profuso in questa tragedia e in particolare i parroci e gli operatori pastorali delle zone più gravemente colpite da questa alluvione per la loro instancabile dedizione”.