Primo Piano

Italiani in Francia: presentato a Parigi “Les Italiens”

16 Novembre 2023 - Roma - E' stato presentato all’Ambasciata d’Italia a Parigi “Les Italiens”, un libro edito da Rizzoli con interviste a talenti italiani che hanno conquistato la Francia firmato dal conduttore del Tg5 Dario Maltese. Nell’occasione, riferisce Repubblica, l’ambasciatrice Emanuela D’Alessandro ha menzionato al contempo il ruolo dei tanti francesi che “riconoscono il valore e credono in modo convinto nelle capacità e nelle professionalità creative, intellettuali e industriali di noi italiani. È un libro che sfata tanti facili luoghi comuni”.

Sconosciuti puri in cerca di dignità

16 Novembre 2023 - Milano - Ogni notte nella sala autopsie della dottoressa Cristina Cattaneo arrivano corpi senza nome. Lei li chiama gli "sconosciuti puri" e appartengono spesso ai margini della società. Sono senzatetto, prostitute, adolescenti in fuga. Ultimamente sono soprattutto migranti, respinti dal Mar Mediterraneo sulle coste italiane. Gli occhi della dottoressa indagano con attenzione tutti i giorni quei poveri resti, con lo sguardo professionale e disincantato del detective, ma con l'umana e ferma determinazione di ridare una identità ai morti. Segue passo passo il suo lavoro e la sua battaglia etica l'intenso documentario "Sconosciuti puri", di Mattia Colombo e Valentina Cicogna, presentato ieri ala 29ma edizione del MedFilm festival di Roma. Un documentario che ci fa vivere fianco a fianco le giornate di lavoro della professoressa Cristina Cattaneo, medico legale e direttrice del Labanof, primo laboratorio di anatomia e odontologia forense in Italia con sede a Milano, da lei fondato a Milano assieme al suo mentore Marco Grandi nel 1995. Ne esce un ritratto di donna forte e decisa che possiede, al contempo, una grande umanità e che non esita a interpellare chiunque possa darle un aiuto a raggiungere il suo scopo. La svolta avviene quando la dottoressa Cattaneo viene chiamata ad identificare i resti di centinaia di migranti morti ritrovati nel relitto della cosiddetta tragedia nel Canale di Sicilia, uno dei più gravi naufragi della storia del Mediterraneo avvenuto il 18 aprile 2015 al largo delle coste della Libia. Il naufragio dell'imbarcazione ha provocato oltre 1000 vittime, mentre solo 28 sono stati i superstiti salvati. Dal settembre del 2016, dopo il ripescaggio del relitto per volere del governo Renzi, la dottoressa Cattaneo è impegnata nell'arduo compito di ridare un'identità, e quindi una dignità, a queste persone e ai tanti migranti senza nome che continuano a morire. Per sette anni i registi Colombo e Cicogna hanno seguito quotidianamente il lavoro della professoressa Cattaneo e del suo staff. «Valentina Cicogna tanti anni fa aveva incontrato Cristina mentre stava preparando un altro film - spiega ad Avvenire il regista Colombo -. Lei ci ha spiegato il dramma dei morti senza nome e dei parenti che vivono sospesi senza riuscire a elaborare il lutto poiché non hanno certezza della morte. Così è nato 'Sconosciuti puri', un documentario d'osservazione, quindi girato senza interviste, e che cerca di affrontare il tema dell'identità legato a temi quotidiani come le stragi nel Mar Mediterraneo e le piccole grandi storie di invisibili che leggiamo sui giornali». La storia è costruita attraverso l'osservazione diretta di ciò che accade negli uffici, nei corridoi del Labanof, nelle aule dell'Università e nella vita privata di Cristina. Si riprendono le autopsie effettuate dalla dottoressa sfumando molto e senza indugiare in particolari macabri, mentre da una attaccatura dei capelli o da un osso pian piano si cerca di dare un volto a tanti ragazzi, nelle cui tasche vengono trovate pagelle cucite o brioche. Nel film viene mostrato anche la ricognizione effettuata dalla dottoressa Cattaneo sul corpo di Sant'Ambrogio, per ricostruirne il volto. «Cristina tratta tutti nello stesso modo, verso il corpo di un santo e di uno sconosciuto ha lo stesso atteggiamento di attenzione caritatevole - aggiunge il regista -. Noi inquadriamo una mano, una foto, pochi elementi per permettere allo spettatore di sviluppare una sua idea dello sconosciuto. Quella mano potrebbe essere anche quella di una persona a noi vicina, potremmo anche essere noi». Le domande che emergono sono tante. Cosa succede se nessuno ha presentato una denuncia di scomparsa? O se la denuncia è stata fatta in un Paese straniero e lontano? Oppure se il corpo è irriconoscibile e l'unica conferma dell'identità potrebbe venire da un test del Dna, ma gli unici parenti in vita non possono raggiungere il luogo del ritrovamento? Questi sono i tipi di ostacoli che Cristina e il suo team cercano di superare ogni giorno. Particolarmente toccante, nella pellicola, l'incontro con la sorella di una ragazza albanese scomparsa 25 anni fa, che la Cattaneo è riuscita a far riesumare e identificare. Secondo Cristina, il nome è un diritto che non deve essere negato a nessuno e vuole che l'Europa riconosca ufficialmente questo diritto e metta in atto gli strumenti necessari come una banca dati europea in cui i dati degli "sconosciuti puri" possano essere incrociati con quelli degli scomparsi raccolti in qualsiasi Paese venga presentata una denuncia di scomparsa. Nel film, compare anche l'eurodeputato Pierfrancesco Majorino, al quale Cristina si è rivolta per ottenere un aiuto a livello istituzionale europeo. E Majorino riesce a organizzarle un'audizione in Commissione europea per esporre la sua attività e le sue richieste e in cui la professoressa perora la causa del diritto all'identità delle numerose vittime sconosciute. Purtroppo, come rivela una didascalia posta sull'ultima scena, dopo l'audizione in Commissione europea avvenuta nel marzo del 2022, nulla è stato fatto. Ma Cristina non si stanca di ripetere, a chi l'ascolta, che, se solo i Paesi europei lavorassero insieme, identificare gli "sconosciuti puri" sarebbe possibile, perché è solo «una questione di volontà». «Identificare ha un costo, e Labanof è un laboratorio accademico universitario con risorse pari a zero - spiega il regista -. La società fa fatica a capirlo, ma prendersi cura dei morti vuol dire prendersi cura dei vivi. Identificare è importantissimo per la dignità del morto e per la salute di chi resta». Sconosciuti puri quindi diventerà uno strumento a favore della lotta di Cristina Cattaneo, aggiunge il regista: «Il film verrà distribuito a marzo e stiamo costruendo una campagna di impatto intorno al film per raccogliere firme affinché venga fatta questa legge europea che obblighi gli stati europei a coordinarsi». (Angela Calvini)

Cei: oggi celebrazione per la pace oggi nella basilica di san Francesco

15 Novembre 2023 - Assisi - L’invocazione per la pace sarà il filo conduttore del pomeriggio di oggi: alle ore 17.45, i Vescovi italiani, riuniti per la loro Assemblea Generale Straordinaria, si ritroveranno nella Basilica di Santa Chiara per recitare il Vespro. Al termine, in processione, si recheranno nella Chiesa Inferiore della Basilica di San Francesco per la Celebrazione della Santa Messa e la preghiera sulla tomba del Santo. Sarà mons. Domenico Sorrentino, arcivescovo-vescovo di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino e arcivescovo-vescovo di Foligno, a presiedere il Vespro e la processione, mentre il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, presiederà la Celebrazione Eucaristica. “Il cuore di tutti noi – pregheranno i Vescovi - è colmo di dolore per le guerre che lacerano il nostro tempo. Questa sera, unendoci all’anelito di pace che si innalza da tutti gli angoli della terra, ci mettiamo in cammino per sostare in preghiera presso la tomba di san Francesco, uomo di riconciliazione e fraternità. Affidandoci alla sua intercessione, supplichiamo Dio Padre, che in Cristo Gesù ha pacificato il cielo e la terra, di allontanare gli orrori della violenza e di donarci giorni di pace”.

Venezuelani in Italia: a Napoli l’arrivo dell’immagine della Madonna Chinita

15 Novembre 2023 -

Napoli - Per la prima volta sabato prossimo,  a Napoli, presso la chiesa di San Gennaro al Vomero, l'arrivo dell'immagine della Vergine Chinita. L’evento è nato per iniziativa di don Massimo Ghezzi e don Rosario Accardo in sinergia con la Comunità Venezuelana presente in città. La cerimonia di Intronizzazione dell’Immagine della Madonna di Chiquinquirá, chiamata La Chinita e venerata a Maracalbo , capoluogo dello Stato di Zulia, in Venezuela,  si terrà alle ore 19  con la partecipazione dell'arcivescovo, mons. Mimmo Battaglia, che presiederà la Concelebrazione Eucaristica.

Si racconta che, attorno al 1749, una donna di umile estrazione sociale andò fino al lago di Maracaibo e vi trovò una tavola di legno. Pensò che questa tavola le sarebbe potuta servire per tappare un vaso che aveva a casa, quindi la portò con sé. Stava cucinando, quando improvvisamente sentì un colpo, come se qualcuno avesse bussato alla porta. Appena andò in cucina, vide una luce intensa scaturire dalla tavola di legno e le apparve la Madonna di Chiquinquirá. La donna esclamò: “Miracolo, miracolo!” (è per questo che la strada vicino al lago si chiama calle Milagro, ovvero via del miracolo). Il sindaco, quindi, mandò degli uomini a prendere la tavola di legno e la fece portare fino alla chiesa principale. Una volta girato l’angolo, la tavola divenne così pesante che gli uomini non furono più in grado di spostarla. Per questo motivo furono costretti a tornare sui propri passi con la tavola miracolosa che intanto aveva ripreso il suo peso normale. Si gridò al miracolo e la processione potè arrivare fin dentro la chiesa dedicata a San Giovanni di Dio, tra i poveri della cittàDa allora la gente di Zulia si sente protetta dalla “Chinita“, la Vergine di Chiquinquirá, venerata appunto nell’omonimo Santuario divenuto in breve tempo uno dei santuari mariani più visitati del Venezuela, insieme a quello di Coromoto. Il Santuario venne elevato nel 1920 al rango di basilica dal papa Benedetto XV. Ventidue anni dopo, il 18 novembre del 1942 si procedette alla solenne incoronazione dell’Immagine e, da allora, in tale giorno c’è la festa della Chinita di Maracaibo. Novembre, quindi, ha uno speciale significato poiché nel corso del mese si portano a termine le diverse celebrazioni in onore della Chinita. La più spettacolare delle manifestazioni è chiamata “Alba Zampognaro”, nella quale il popolo di Maracaibo si riunisce all’alba del giorno di festa nella piazza della Basilica, per innalzare alla Chinita i canti tradizionali detti le “Mattine” ed il “Compleanno Felice”, accompagnati dal caratteristico suono della cornamusa che, proprio in quei giorni, viene usata con speciale allegria in tutta la regione di Zulia.  La Madonna di Chiquinquirá è patrona della Colombia, dello Estado Zulia in Venezuela e della città di Caraz che si trova nella diocesi peruviana di Huaraz. (R.I.)

Cei: dichiarazione per la pace dei vescovi italiani da Assisi

15 Novembre 2023 -

Assisi - Al termine della sessione mattutina del 15 novembre, i Vescovi italiani, riuniti in Assemblea Generale Straordinaria ad Assisi, hanno approvato una Dichiarazione per la pace. Di seguito il testo.

  Come Vescovi, riuniti in Assemblea Generale ad Assisi, esprimiamo la nostra preoccupazione per l’escalation di violenza e odio di questi giorni, che sta assumendo proporzioni sempre più tragiche. Sentiamo impellente il compito di denunciare le logiche della contrapposizione e dell’individualismo, e di favorire la collaborazione e la riconciliazione. Sogniamo un mondo che sia davvero casa di tutti, dove il riconoscimento della dignità umana cammini di pari passo con il dovere di amare gli altri come fratelli e sorelle. Guardiamo con particolare dolore alla situazione in Medio Oriente e rinnoviamo l’appello al “cessate-il-fuoco”, facendo nostre le parole di Papa Francesco: «Le armi si fermino, non porteranno mai la pace, e il conflitto non si allarghi! Basta! Basta, fratelli, basta! A Gaza, si soccorrano subito i feriti, si proteggano i civili, si facciano arrivare molti più aiuti umanitari a quella popolazione stremata. Si liberino gli ostaggi, tra i quali ci sono tanti anziani e bambini» (Angelus, 12 novembre 2023). Insieme al Medio Oriente, il nostro pensiero va anche all’Ucraina, al Sud Sudan e ai tanti altri luoghi segnati da conflitti spesso dimenticati. Non possiamo rassegnarci al silenzio: sentiamo forte l’imperativo a comunicare il Vangelo dell’unità e della riconciliazione in un mondo sprofondato nelle tenebre ma desideroso di luce. Da Assisi, la Città della Pace, con l’intercessione di San Francesco, eleviamo la preghiera a Cristo nostra pace (Ef 2,14), che ha la forza per abbattere il muro di inimicizia. Egli sostenga l’impegno di tutti gli uomini e le donne di buona volontà, nella consapevolezza che la costruzione della pace è responsabilità di tutti. Non vogliamo che la cultura dell’odio e del pregiudizio continui a seminare divisione, distruzione e morte. Questa è una sfida da affrontare insieme, non più procrastinabile. Nel cantiere della pace c’è posto per tutti: «C’è bisogno di artigiani di pace disposti ad avviare processi di guarigione e di rinnovato incontro con ingegno e audacia» (Fratelli tutti, 225).  

Diocesi Assisi: il Museo della Memoria in diverse scuole e parrocchie nello Stato di New York

15 Novembre 2023 -
(Foto: diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino)
Assisi - Il “Museo della Memoria, Assisi 1943-1944″ della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino continua il suo viaggio negli Stati Uniti. La missione negli Usa dello scorso anno sta portando i suoi frutti perché l’esposizione in italiano e inglese, che racconta dei 300 ebrei salvati nella città serafica nel corso della Seconda Guerra mondiale, sarà esposta in diverse scuole cattoliche di Long Island. “Grazie alla collaborazione con la Pave The Way Foundation e DeSales Madia e alla missione negli States dello scorso agosto del nostro responsabile per le relazioni internazionali, mons. Anthony Figueiredo – spiega la direttrice del Museo, Marina Rosati – sono state attivate una serie di collaborazioni, in particolare con l’ente che equivale al nostro Ufficio scolastico regionale, per far conoscere questa straordinaria pagina di accoglienza. Durante gli anni terribili della Shoah ci sono stati anche sprazzi di luce e la storia di Assisi è uno di questi. Siamo orgogliosi che la città, la sua storia e il suo patrimonio valoriale possano essere conosciuti ancora di più, al di là dell’immensa eredità di San Francesco”. Inoltre, aggiunge Rosati, “il fatto che tutto il materiale è anche in italiano è un modo per diffondere e divulgare la nostra lingua e cultura. Non a caso per tutto il mese di maggio 2022 il Museo è stato ospitato all’Istituto italiano di cultura di New York riscuotendo un tangibile interesse”. Dopo la parrocchia di St. Rose of Lima (Massapequa) e la Sant Anthony’s Hs (Melville), il Museo sarà alla St John the Baptist Dhs (West Islip) e poi alla Kellenberg memorial High school (Uniondale), raggiungendo in oltre 6mila studenti. “Siamo felici che il Museo possa essere visitato dai ragazzi – dice mons. Figueiredo – soprattutto ora in cui la storia di Assisi, degli ebrei accolti e salvati deve essere d’insegnamento in questo momento drammatico per la Terra Santa”.

Milano: domenica confronto tra l’arcivescovo e il regista del film “Io Capitano”

15 Novembre 2023 - Milano - Domenica 19 novembre, alle ore 18, all’Auditorium San Fedele di Milano sarà proiettato l’ultimo film di Matteo Garrone, “Io Capitano”.  A seguire un confronto tra il regista e l’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, sul tema cruciale per il nostro tempo dei flussi migratori, alla presenza di ospiti istituzionali e attori sociali. A introdurre la serata sarà padre Andrea Dall’Asta, responsabile di San Fedele Cinema, mentre a moderare il dialogo sarà mons. Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo. Protagonisti del film, vincitore di due premi al Festival di Venezia, sono Seydou e Moussa, cugini adolescenti senegalesi determinati a raggiungere l’Europa per realizzare il sogno di diventare star della musica. Di nascosto da amici e parenti, intraprendono un viaggio-odissea insieme a tanti altri migranti attraverso il deserto del Sahara, affrontando poi gli orrori delle prigioni libiche, il ricatto degli scafisti e i pericoli della traversata del Mediterraneo. In questa avventura infernale, nella quale molti compagni di viaggio non riusciranno a sopravvivere, sono innumerevoli le violenze e i soprusi, ma la pellicola documenta anche gesti di umanità e di coraggio. A Seydou, in particolare, toccherà la prova di doversi mettere al timone della nave per salvare la propria vita e quella dei passeggeri attraverso un mare tempestoso. A promuovere la proiezione e il successivo dialogo tra il regista e l’Arcivescovo sono l’Ufficio Migrantes  della Diocesi di Milano, Caritas Ambrosiana, Fondazione Culturale San Fedele, Associazione San Fedele Odv, Fondazione Casa della Carità “Angelo Abriani”, Azione Cattolica Ambrosiana, Centro Pime e Fondazione Ente dello Spettacolo.  

Mci Francia: don Avena nuovo coordinatore nazionale

14 Novembre 2023 - Roma - Don Pasquale Avena, responsabile della Missione Cattolica Italiana di Annecy, è il nuovo coordinatore nazionale per le Missioni Cattoliche Italiane in Francia per il triennio 2023/2026. Lo ha nominato la Conferenza Episcopale Francese. Don Avena continuerà il suo lavoro nella Missione Cattolica di Annency a servizio dei connazionali lì residenti. Nel ruolo di coordinatore sostituisce don Ferruccio Sant. Don Pasquale Avena, sacerdote della Diocesi di Genova, è nato a Rossano, in provincia di Cosenza, nel 1959 e successivamemte trasferito, con la famiglia, nel capoluogo ligure. Nel 1970 entra nel Seminario Minore e cinque anni dopo nel Seminario Maggiore di Genova. Il 29 giugno 1983 è ordinato sacerdote. Dopo alcuni incarichi come Vicario parrocchiale e parroco è arrivato in Francia, nella comunità cattolica italiana di Annency nel 2005. La Migrantes è grata alla Chiesa in Francia per questa nomina che conferma l’apprezzamento per le comunità di lingua italiana e per i missionari, le religiose, i religiosi e i laici che quotidianamente si prodigano per i fedeli di lingua italiana.  A don Avena l’augurio di un proficuo ministero e a don Sant il ringraziamento per il lavoro svolto.  

Migranti: ieri altri arrivi sulle coste italiane

14 Novembre 2023 - Milano - Riprendono gli arrivi. Oltre agli sbarchi programmati per i soccorsi effettuati dalle navi Ong, a Lampedusa è di nuovo emergenza. Ieri sull’isola ci sono stati 3 sbarchi, per un totale di 370 persone. Tanto che è di nuovo corsa contro il tempo per svuotare l’hotspot di Contrada Imbriacola. In 220, di nazionalità bengalese, egiziana, siriana e palestinese, sono approdati a bordo di un peschereccio di 22 metri. L’imbarcazione, salpata da Zuara, in Libia, ed é stata avvistata e agganciata dalle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza. I migranti hanno riferito di aver pagato da 3.500 a 4.500 dollari a testa per la traversata iniziata alle 22 di venerdì. Sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola. Nel corso della giornata erano avvenuti altri approdi: il primo un barcone di 15 metri su cui viaggiavano 107 siriani, pachistani, bengalesi ed egiziani. A soccorrerli una motovedetta della Guardia di finanza. Anche questo natante, salpato da Zawia, in Libia, é stato sequestrato. A seguire una motovedetta della Capitaneria ha soccorso e trasbordato 43 persone di nazionalità sudanese, eritrea ed etiope. Il gruppo viaggiava su un barchino di 7 metri partito da Chebba, in Tunisia. L’imbarcazione é stata lasciata alla deriva, mentre il gruppo é stato trasbordato e portato a molo Favarolo. Ai soccorritori hanno riferito di aver pagato 2mila dinari tunisini a testa per il viaggio. Circa 400, dei 573 migranti ospiti dell’hotspot di Lampedusa, sono stati trasferiti nella giornata di ieri. Con un volo dell’Oim, nel pomeriggio, 180 verranno spostati in Lom- bardia. In serata, con il traghetto di linea per Porto Empedocle, sono stati trasferiti altri 220. Ieri sull’isola ci sono stati 3 sbarchi, per un totale di 370 persone. Sono attesi invece tra stasera e domani, al porto di Ortona, in provincia di Chieti, i 128 migranti a bordo della nave Ocean Viking, per il sesto sbarco in Abruzzo nel 2023. Le operazioni di salvataggio sono state condotte con il supporto  dell’aereo Colibrì 2 e con l’Ong Pilotes Volontaires. Tra i sopravvissuti ci sono 3 donne e 2 bambini. I naufraghi sono originari di Eritrea, Etiopia, Sudan, Bangladesh, Pakistan, Siria, Egitto, e Palestina. La Ocean Viking, imbarcazione dell’organizzazione umanitaria Sos Mediterranee, potrebbe rischiare il fermo amministrativo previsto nei casi di violazione del cosiddetto decreto Piantedosi, che riguarda i salvataggi in mare e impone alle imbarcazioni di arrivare al porto assegnato, senza più bloccarsi per ulteriori soccorsi, appena ricevuta l’indicazione dell’approdo.

Card. Zuppi: emigrazione, necessaria un’Europa consapevole, responsabile e davvero unita e solidale

13 Novembre 2023 - Assisi - Aprendo l’Assemblea straordinaria dei vescovi italiani ad Assisi oggi pomeriggio il presidente della Cei ha riaffermato come sul tema dell’emigrazione è “necessaria un’Europa consapevole, responsabile e davvero unita e solidale, che non lasci l’Italia da sola. Le due bandiere, italiana ed europea, esposte sui nostri edifici, suggeriscono ai concittadini che l’Unione non è un accessorio, ma un modo di pensare l’Italia, pienamente sé stessa ed europea. Questa realtà, non semplice da gestire politicamente, è presente al Governo e al Parlamento, ma deve crescere nella coscienza dei cittadini e degli attori della politica. È una necessità che scaturisce dal confronto con il mondo globale, con i giganti protagonisti della sua scena: preserva la nostra cultura, le nostre radici cristiane e umanistiche, un modo di vivere e di sentire, pluralistico, ma anche interconnesso, che pone la persona al centro e che ha sviluppato diritti e libertà, doveri e solidarietà, in modo inedito nella storia. All’Europa – ha concluso - grandi cristiani hanno lavorato dalla fine della guerra e per superare il conflitto”. (R.Iaria)

Card. Zuppi: incoraggiare strategie di accoglienza che rispettino la persona umana

13 Novembre 2023 - Assisi – “Continuiamo a lavorare perché chiunque e ovunque sia ‘libero di restare’ e insieme ‘libero di partire’”. E’ l’invito del card. Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana in apertura dell’Assemblea straordinaria della Cei che si è aperta oggi pomeriggio ad Assisi. Il porporato ha citato l’Ucraina, l’Armenia   e i tanti conflitti in Africa invitando a non dimenticarli. Tra i tanti il card. Zuppi ricorda il Sudan dove “ben sei milioni di sudanesi sono stati costretti a fuggire nel Paese e negli Stati vicini, spesso subendo violenze di ogni tipo. Una catastrofe umanitaria, definita dalle agenzie umanitarie ‘vicina al male assoluto’. L’attenzione del governo italiano all’Africa è un fatto positivo che speriamo diventi un progetto di grande respiro e di lunga durata, condiviso e sostenuto dall’Unione Europea, considerando come, per tanti motivi, il futuro dell’Italia sia connesso alla stabilità e al benessere di tanti Paesi africani”. Nel suo interventp il presidente dei vescovi italiani ha parlato anche del conflitto in Medio Oriente che “ha riportato in primo piano il ruolo cruciale del Mediterraneo, che è sempre stato culla di civiltà e oggi rischia di diventare un crocevia di interessi e di tensioni geopolitiche. Il Mediterraneo è anche casa nostra. Non possiamo quindi non sentirci profondamente interpellati da quello che sta accadendo. E come Chiesa- ha spiegato - avvertiamo tutta la necessità di tenere viva la speranza, di non lasciare che sia travolta la ricchezza di umanità che da sempre caratterizza i popoli che si sono affacciati nel Mare nostrum”. Il Papa ha definito recentemente, nel corso di un incontro con vescovo e giovani, Marsiglia “capitale dell’accoglienza” ma è “l’intero Mediterraneo come tale, con le sue città e i suoi porti, a raccontare un modello di accoglienza e di convivenza, non senza fatiche e conflitti. È la linea nella quale si sta costruendo la rete delle Chiese mediterranee, ma anche la prospettiva di una teologia mediterranea”. Come chiese in Italia “dobbiamo continuare gli incontri per incoraggiare strategie di accoglienza che rispettino la persona umana”, ha concluso il card. Zuppi. (R.Iaria)

Diocesi Bologna: firmata Convenzione con Esarcato Ucraini

13 Novembre 2023 - Bologna - La Chiesa e la Casa dei Leprosetti assegnati all'Esarca Apostolico. Questa nuova realtà ecclesiale, assimilabile in tutto e per tutto a una diocesi, è stata voluta da Papa Francesco, proprio per assicurare la cura pastorale di questi fedeli, salvaguardando come ricchezza la loro particolare identità. Seguendo il calendario delle Chiese orientali, l'Esarca Apostolico mons. Dionisio Lachovicz ha presieduto la Liturgia della festa patronale di San Michele a cui è seguita la sottoscrizione dei documenti. Da parte della diocesi di Bologna, era presente a questo atto solenne, il Vicario generale mons. Giovanni Silvagni, con il direttore della Migrantes diocesana, mons. Andrea Caniato. Da parte dell'Esarcato - insieme al Vescovo Dionisio - erano presenti il vicario generale, padre Teodosio Hren e il direttore Migrantes dell'Esarcato, don Marco Semehen. Anche il complesso della Chiesa e della Casa canonica dei Leprosetti sono stati concessi in uso all'Esarcato, mentre si è convenuto che continui la collaborazione pastorale della comunità con la Chiesa bolognese.      

Consiglio d’Europa su sbarchi e rifugiati: “mancanza di certezze giuridiche, a rischio tutela diritti umani”

13 Novembre 2023 -
“Il Memorandum d’intesa tra Italia e Albania sugli sbarchi e sul trattamento delle domande di asilo, concluso la scorsa settimana, solleva diverse preoccupazioni in materia di diritti umani e si aggiunge a una preoccupante tendenza europea verso l’esternalizzazione delle responsabilità in materia di asilo”, ha affermato oggi il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović. “Il protocollo d’intesa solleva una serie di importanti questioni sull’impatto che la sua attuazione avrebbe sui diritti umani dei rifugiati, dei richiedenti asilo e dei migranti. Questi riguardano, tra gli altri, lo sbarco tempestivo, l’impatto sulle operazioni di ricerca e salvataggio, l’equità delle procedure di asilo, l’identificazione delle persone vulnerabili, la possibilità di detenzione automatica senza un adeguato controllo giurisdizionale, le condizioni di detenzione, l’accesso all’assistenza legale”. Secondo Mijatović, “il protocollo d’intesa crea un regime di asilo extraterritoriale ad hoc caratterizzato da numerose ambiguità giuridiche. In pratica, la mancanza di certezza giuridica probabilmente minerà le fondamentali garanzie di tutela dei diritti umani e la responsabilità per le violazioni, con conseguente differenza di trattamento tra coloro le cui domande di asilo saranno esaminate in Albania e coloro per i quali ciò avverrà in Italia”. Il protocollo d’intesa “è indicativo di un impegno più ampio da parte degli Stati membri del Consiglio d’Europa a perseguire vari modelli di esternalizzazione dell’asilo come potenziale ‘soluzione rapida’ alle complesse sfide poste dall’arrivo di rifugiati, richiedenti asilo e migranti. Tuttavia, le misure di esternalizzazione aumentano significativamente il rischio di esporre rifugiati, richiedenti asilo e migranti a violazioni dei diritti umani. Lo spostamento della responsabilità oltre confine da parte di alcuni Stati incentiva anche altri a fare lo stesso, il che rischia di creare un effetto domino che potrebbe mettere a repentaglio il sistema europeo e globale di protezione internazionale”. “Garantire che l’asilo possa essere richiesto e valutato nei territori degli Stati membri rimane la pietra angolare di un sistema ben funzionante e rispettoso dei diritti umani che fornisca protezione a coloro che ne hanno bisogno. […] Allo stesso modo, è fondamentale che gli Stati membri garantiscano che gli sforzi di cooperazione internazionale diano priorità alla creazione di percorsi sicuri e legali che consentano alle persone di cercare protezione in Europa senza ricorrere a rotte migratorie pericolose e irregolari”.
Dunja Mijatovic (foto Consiglio d'Europa)

CCEE: in Ungheria l’incontro dei direttori per la pastorale delle Migrazioni

13 Novembre 2023 - Roma - E' in corso, in Ungheria, l'Incontro annule dei direttori nazionali per la pastorale Migrantes in Europa. L'incontro - sul tema "Liberi di scegliere se migrare o restare" si svolge a Szombathely da ieri sera fino a domani, 14 novembre 2023. Per l'Italia è presente il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo. (R.Iaria)

Vegliare, ovvero essere preparati

13 Novembre 2023 -
Città del Vaticano - Israele e Palestina, Sudan e Ucraina, teatri di guerra cui Papa Francesco volge il suo sguardo e la sua preghiera. È un momento buio, e per questo si dice vicino a tutti coloro che soffrono palestinesi e israeliani: “ogni essere umano, che sia cristiano, ebreo, musulmano, di qualsiasi popolo e religione, ogni essere umano è sacro, è prezioso agli occhi di Dio e ha diritto di vivere in pace”. In Sudan una guerra civile, “che non accenna a spegnersi”, sta provocando “numerose vittime, milioni di sfollati interni e rifugiati nei paesi limitrofi, e una gravissima situazione umanitaria”. Appello ai responsabili, alla comunità internazionale perché si favorisca “l’accesso degli aiuti umanitari” e perché si lavori “alla ricerca di soluzioni pacifiche”. Quindi la guerra a Gaza: “le armi si fermino, non porteranno mai la pace, e il conflitto non si allarghi. Basta, fratelli basta”. Forte, in queste parole, la preoccupazione di una escalation, alla luce anche delle minacce che provengono dal Libano e dall’Iran. Così chiede che a Gaza “si soccorrano subito i feriti, si proteggano i civili, si facciano arrivare molti più aiuti umanitari a quella popolazione stremata. Si liberino gli ostaggi, tra i quali ci sono tanti anziani e bambini”. Le parole del Papa: non si perda la speranza, “preghiamo e lavoriamo senza stancarci perché il senso di umanità prevalga sulla durezza dei cuori”. Infine, non dobbiamo dimenticare l’Ucraina dove il conflitto, che non sembra volersi fermare, purtroppo è passato in secondo piano; così Francesco, rivolgendosi ai fedeli ucraini dice: “prego con voi per la pace nel vostro martoriato paese”. Appelli nella domenica in cui il Vangelo ci propone la parabola delle dieci vergini, “una storia che riguarda il senso della vita di ciascuno”, dice il vescovo di Roma. In questa parabola c’è un verbo al centro del racconto: vegliare. Un verbo che indica un’azione precisa, cioè, “essere pronti, attendere un evento che può avvenire in ogni momento del giorno e della notte: ecco l’immagine delle dieci vergini che attendono l’arrivo dello sposo”. Va ricordato che l’evangelista ritrae una usanza palestinese, che precede il giorno delle nozze e che avviene dopo il tramonto: il promesso sposo, si recava con gli amici, a casa della fidanzata, la quale lo attendeva assieme ad alcune sue amiche. Di qui la necessità di avere delle lampade per illuminare la scena. Ma nel racconto di Matteo manca, meglio non si parla della sposa; poi lo sposo arriva a mezzanotte, un’ora un po’ tarda anche per gli usi del tempo. Particolare, quest’ultimo, che rafforza il verbo vegliare, restare in vigile attesa. Infine, le dieci vergini. Cinque hanno le lampade e dell’olio in vasetti; le altre, le stolte come sono chiamate da Matteo, sono venute solo con i lumi e devono correre a comperare l’olio: così le prime possono andare incontro allo sposo, fare luce e partecipare al banchetto. Papa Francesco si sofferma sulla differenza tra saggezza e stoltezza, differenza che non è nella buona volontà, né nella puntualità, ma nella preparazione. La differenza, dunque, per il vescovo di Roma è nell’olio, “non si vede, sta dentro le lampade, non è appariscente, ma senza di esso le lampade non danno luce”. Così la nostra vita: “tante volte si è molto attenti alle apparenze, l’importante è curare bene la propria immagine, fare bella figura davanti agli altri”. Ma per Gesù, dice Francesco, “la saggezza della vita sta altrove: nel curare quello che non si vede, ma è più importante, curare il cuore. La custodia della vita interiore. Vuol dire sapersi fermare per ascoltare il proprio cuore, per vigilare sui propri pensieri e sentimenti”; poi “fare spazio al silenzio, per essere capaci di ascoltare noi e gli altri”; saper rinunciare “a un po’ di tempo passato davanti allo schermo del telefono per guardare la luce negli occhi degli altri, nel proprio cuore, nello sguardo di Dio su di noi”; ancora, vuol dire non lasciarsi intrappolare dall’attivismo”. Dal Vangelo ci viene un consiglio, dice il Papa: non trascurare la vita interiore, questa “non si improvvisa, non è questione di un attimo, di una volta ogni tanto, di una volta per tutte; va preparata dedicando un po’ di tempo ogni giorno, con costanza, come si fa per ogni cosa importante”. (Fabio Zavattaro - Sir)

Migrantes Marche: la prossima settimana la presentazione del Rapporto Immigrazione

10 Novembre 2023 - Roma - Sarà presentato, nei prossimi giorni, nelle Marche, il Rapporto Immigrazione realizzato Caritas e Migrantes sul tema “Liberi di scegliere se migrare o restare”. A presentarlo, per la Fondazione Migrantes, Simone Varisco lunedì 13 novembre, alle ore 18:00, presso la parrocchia Sant'Antonio di Padova in San Benedetto del Tronto. L'evento è organizzato dalle Caritas Diocesane di San Benedetto del Tronto - Ripatransone - Montalto ed Ascoli Piceno, dai due Uffici Migrantes Diocesani e dal S.O.S. Missionario . Il rapporto sarà poi presentato a Loreto martedì 14 novembre. Interverranno, oltre a Varisco, Laura Stronati, coordinatrice del Centro diurno “Il faro” di Ancona e la ricercatrice Sara Santini.  

Cei: Torna lo spot sulla vita e la missione dei sacerdoti

10 Novembre 2023 - Roma - “Uniti nel dono” è il messaggio al centro della nuova campagna di comunicazione della Conferenza Episcopale Italiana per le Offerte destinate al sostentamento dei sacerdoti. On air dal 13 novembre, intende sensibilizzare sulla corresponsabilità economica e sul valore della donazione a favore dei tanti preti che ogni giorno offrono il loro tempo, sono accanto ai più fragili, sono in prima linea per dare risposte a chi è in difficoltà, incoraggiano percorsi di ripresa, affidandosi alla generosità dei fedeli per essere liberi di servire tutti. “Ogni offerta destinata al sostentamento dei sacerdoti – sottolinea il responsabile del Servizio Promozione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – è il segno tangibile della vicinanza dei fedeli, un mezzo per ringraziare tutti i sacerdoti, dal più lontano fino al nostro parroco. Basta una piccola offerta ma donata in tanti”. Ideata e prodotta da Casta Diva Group, la campagna si snoda tra spot tv, radio, web, social e racconta la “missione” dei sacerdoti, ripresi nella loro quotidianità all’interno delle comunità, nei luoghi in cui tutti possono sentirsi a casa. Protagonisti dei sei spot, on air fino a Natale, tre sacerdoti, testimoni di un impegno che da nord a sud, fa la differenza per tanti.  Come Don Stefano Cascio, parroco di San Bonaventura da Bagnoregio, nel quartiere periferico di Torre Spaccata a Roma, che guida la comunità dal 2016 ed accoglie tutti con un sorriso: anziani soli, ragazzi di strada, rifugiati in fuga dalla guerra. Nella sua parrocchia c’è sempre posto e ciascuno è il benvenuto. Nel bellunese, don Fabio Fiori, parroco di Danta di Cadore e San Nicolò di Comelico (BL), è l’anima di una cooperativa di comunità che combatte lo spopolamento delle vallate, aiutando le persone a rimanere nel proprio paese e a non abbandonare un angolo di paradiso. A Milano Don Domenico Storri, parroco di San Pietro in Sala, da oltre vent’anni coordina una web radio, i SempreVivi, che coinvolge alcuni adolescenti con disagio psichico. Un progetto che dimostra come, grazie a un microfono e a tanta passione, si possa di dare voce a chi abitualmente non ce l’ha. Oltre agli spot, sul web e sui social, sono previste delle pillole video, brevi interviste ad alcuni parrocchiani che raccontano i “don” dal loro punto di vista. Accanto al digital, anche la carta stampata. La campagna, pianificata su testate cattoliche e generaliste, ricorda i valori dell’unione e della condivisione con alcuni slogan incisivi: “Ci sono posti che esistono perché sei tu a farli insieme ai sacerdoti” o “Ci sono posti che non appartengono a nessuno perché sono di tutti”. Nonostante siano state istituite nel 1984, a seguito della revisione concordataria, le offerte deducibili sono ancora poco comprese e utilizzate dai fedeli che ritengono sufficiente l’obolo domenicale; in molte parrocchie, però, questo non basta a garantire al parroco il necessario per il proprio fabbisogno. Da qui l’importanza di un sistema che permette a ogni persona di contribuire, secondo un principio di corresponsabilità, al sostentamento di tutti i sacerdoti diocesani. “In questo tempo di Cammino sinodale - sottolinea Monzio Compagnoni - l’offerta per il sostentamento del clero diventa un gesto concreto, un dono per ‘camminare insieme’. Una scelta valoriale che si traduce in un sostegno reale alla missione dei nostri preti”. Diverse da tutte le altre forme di contributo a favore della Chiesa cattolica, le offerte per i sacerdoti sono espressamente destinate al sostentamento dei preti al servizio delle 226 diocesi italiane; tra questi figurano anche 300 sacerdoti diocesani impegnati in missioni nei Paesi più poveri del mondo e 2.500 sacerdoti ormai anziani o malati dopo una vita spesa al servizio degli altri e del Vangelo. L’importo complessivo delle offerte nel 2022 si è attestato appena sopra gli 8,4 milioni di euro in linea con il 2021. È una cifra ancora lontana dal fabbisogno complessivo annuo, che ammonta a 514,7 milioni di euro lordi, necessario a garantire a tutti i sacerdoti una remunerazione pari a circa mille euro mensili per 12 mesi. Nel sito www.unitineldono.it è possibile effettuare una donazione ed iscriversi alla newsletter mensile per essere sempre informati sulle numerose storie di sacerdoti e comunità.

Corridoi universitari: arrivati in 12 dall’Africa

10 Novembre 2023 - Roma - Continueranno gli studi universitari qui, in Italia. Questo grazie al programma Unicore, i corridoi universitari per rifugiati. Sono atterrati ieri mattina all'aeroporto di Fiumicino, Roma, dodici dei cinquantuno studenti del programma Unicore, dopo un primo gruppo di trentadue studenti arrivato già lo scorso 13 ottobre. Studenti e studentesse, rifugiati in diversi paesi africani (Kenya, Nigeria, Sudafrica, Uganda, Zambia e Zimbabwe) e selezionati sulla base dei loro iter di studio e della motivazione dalle università aderenti al programma, che potranno proseguire il loro percorso di laurea magistrale presso oltre trenta atenei italiani, ricevendo supporto, oltre che accompagnamento, dalle Caritas diocesane delle loro destinazioni universitarie. Gli studenti e le studentesse arrivati ieri in Italia saranno accolti e frequenteranno le università dell'Aquila, del Sannio, di Messina, Bari, Napoli, Cagliari, Catania, Milano, Verona, Bergamo e verranno seguiti e orientati e nel percorso di inserimento in Italia dalle Caritas diocesane di Bari, Cagliari, Catania, Milano, Verona, Bergamo, Messina, Napoli, L'Aquila.

Migrantes Crotone-S. Severina: percorso di studi sulle migrazioni

9 Novembre 2023 - Crotone - Si svolgerà domani, su iniziativa della Consulta delle Aggregazioni Laicali e dell'Ufficio Migrantes della diocesi di Crotone-santa Severina il terzo appuntamento del Seminario di studio e formazione relativo al fenomeno delle migrazioni. A intervenire è stata chiamata Maria Cristina Molfetta della Fondazione Migrantes. Il suo intervento si colloca nel percorso che il seminario si è posto di realizzare e che ha come obiettivo, spiegano i promotori, quello di “informare e formare in merito al tema delle migrazioni, aldilà dei fatti che molto clamore hanno suscitato anche nel nostro territorio, al fine di promuovere una consapevolezza piena di quanto accade e di quello che è auspicabile fare nel rispetto della dignità umana di ciascun uomo”.

Vangelo Migrante: VI Domenica del Tempo Ordinario – Vangelo Mt 5,17-37

9 Novembre 2023 -
Nei capitoli 24 e 25 di Matteo ci troviamo di fronte a un ampio discorso di Gesù di natura escatologica e apocalittica, ovvero relativo agli eventi ultimi (ta éschata), con l’obiettivo di rivelare (da apocalypsis, “rivelazione”) alcune prospettive riguardanti la cosiddetta “fine del mondo”. Gesù si trova a rispondere a una domanda posta dai suoi discepoli: “Quali saranno i segni della tua venuta e della fine del mondo?”. La parousìa, ossia la venuta del Figlio dell’uomo, costituiva un evento di grande interesse per la comunità cristiana primitiva, e circolavano molte idee errate riguardo alla data e ai segni che lo precedevano. Ecco perché l’evangelista Matteo sente la necessità di sottolineare che la venuta del Figlio dell’uomo è un evento imprevedibile, al di là di ogni immaginazione, e soprattutto sorprendente. Non si tratta di una catastrofe, ma piuttosto di un evento straordinariamente salvifico che ha come suo primo obiettivo la conversione. Pertanto, richiede dai credenti una costante fedeltà e una vigilanza attenta. In questo contesto, la parola evangelica offre una delle molteplici rappresentazioni della venuta del Figlio dell’uomo attraverso l’immagine dello sposo. Qui, si sottolinea costantemente la qualità richiesta per gestire il tempo dell’attesa: perseveranza, fedeltà e pazienza (hypomoné). La parabola delle dieci vergini e dello sposo, inoltre, ci fornisce dettagli originali riguardo al “regno dei cieli”, che non è da intendersi semplicemente come un luogo, ma piuttosto un’esperienza dinamica di incontro con Dio, manifestata nell’accoglienza di Gesù. In questa parabola sul regno, la relazione tra l’uomo e Dio viene assimilata a un rapporto nuziale, che richiede due elementi fondamentali: la volontà di mettersi in movimento, di uscire, preparandosi adeguatamente per il viaggio, e la consapevolezza che il suo obiettivo non è il possesso di beni materiali, bensì l’incontro con una Persona, nello specifico, lo sposo. Una distinzione fondamentale emerge tra le dieci vergini: cinque di esse mostrano saggezza nella loro preparazione, portando con sé olio aggiuntivo in piccoli vasi, mentre le altre cinque dimostrano imprudenza, mancando della stessa premura delle loro compagne più avvedute. Ciò che contraddistingue le vergini sagge è il loro discernimento nel prepararsi non solo per l’incontro con lo sposo, ma anche per affrontare l’imprevisto. Nessuna di loro, infatti, può conoscere con certezza quanto lungo sarà il periodo d’attesa. Siamo come le vergini sagge, pronte ad affrontare l’imprevisto con la risorsa spirituale dell’olio, simbolo della fede e della grazia divina, o ci comportiamo come le vergini stolte, trascurando la nostra preparazione spirituale e rischiando di non essere pronti quando il Signore si presenterà nella nostra vita? L’esistenza è il tempo in cui possiamo fare scorta di “grazia” attraverso l’esercizio quotidiano della carità, che si manifesta non solo in gesti straordinari occasionali, ma piuttosto caratterizza la ferialità della vita cristiana. Ecco perché Gesù ci chiama a una “vigilanza preventiva”, ad una saggezza che ci renda custodi attenti e responsabili delle nostre vite e dei doni che abbiamo ricevuto. La vita cristiana non è una breve corsa, ma una maratona che richiede impegno continuo. Mantenere vivo il nostro cuore significa nutrire costantemente la nostra relazione con Dio attraverso la preghiera, la riflessione spirituale e le opere di carità. La vigilanza, l’attesa attiva e la perseveranza sono le chiavi per mantenere il nostro cuore ardente di amore e prontezza spirituale fino alla venuta del Signore. (Doriano Vincenzo De Luca)