Primo Piano

Porto Empedocle: accolti i migranti morti in mare, volevano vedere la nostra terra

15 Aprile 2024 -
Agrigento - Sono arrivate lo scorso 13 aprile al molo Crispi del Porto di Porto Empedocle le bare con i corpi di 11 migranti morti in mare in seguito al naufragio, dell’8 aprile, in acque Sar Maltesi e quello del 18 u.s.
Ad accogliere i feretri il prefetto di Agrigento, Filippo Romano, il capo di Gabinetto della prefettura Elisa Vaccaro, il questore Tommaso Palumbo, le forze dell’ordine e di soccorso,  i sindaci della provincia che li accoglieranno nei loro cimiteri, cittadini e cittadine che hanno voluto rendere omaggio ai migranti morti anche solo con un fiore e la preghiera innalzata,  davanti ai feretri schierati sul molo, dai rappresentati della comunità islamica, il vicario Generale della diocesi di Agrigento, don Giuseppe Cumbo, unitamente a don Luca Camilleri (uff. per il dialogo interreligioso) e don Aldo Sciabbarrasi (uff. Migrantes). Volevano vedere la nostra terra, daremo loculi nei nostri cimiteri. La morte di persone migranti, non fa più notizia. Muoiono gli adulti, i giovani, la donna col pancione, i neonati e la bambina di 6 anni. Con loro oggi muore l’Europa che esce da sé stessa, dal suo senso:naufraga la sua solidarietà, a maggioranza di voti si chiude in se stessa;  muore lei e noi suoi figli in questo estremo lembo del suo territorio. Il Prefetto Romano, ai microfoni del settimanale della diocesi di Agrigento "L'Amico del Popolo",  in particolare,  ha avuto parole di apprezzamento per i  comuni dell’agrigentino  che hanno accolto la richiesta di ospitarli, nei loro cimiteri,  nella speranza che i corpi possano essere identificati e fare ritorno nella loro terra. (Carmelo Petrone)

Catania: il 20 aprile la presentazione del Rapporto Immigrazione

15 Aprile 2024 - Roma - Si terrà il 20 aprile a Catania, organizzata dalla diocesi, dall’Ufficio Migrantes diocesano e dalla Caritas diocesana, la presentazione del XXXII Rapporto Immigrazione di Caritas Italana  e Fondazione Migrantes, "Liberi di scegliere se migrare o restare". Apre i lavori mons. Salvatore Genchi, vicario generale della diocesi di Catania. Segue l’introduzione di don Nuccio Puglisi, direttore Caritas diocesana di Catania, e di don Carlo Palazzolo, direttore Migrantes di Catania. Simone Varisco, della Fondazione Migrantes presenterà le principali caratteristiche dell’immigrazione in Italia. In conclusione, testimonianze e dibattito. Modera il giornalista Antonio Leo. Il Rapporto Immigrazione Caritas e Migrantes rappresenta per la comunità diocesana di Catania, e per quanti operano per l'edificazione di una società che sappia accogliere e integrare i migranti, un importante strumento di conoscenza, di discernimento e di ricerca. Questo strumento, infatti, permette di prendere coscienza della realtà in cui viviamo, che va assumendo un volto sempre più multiculturale e multireligioso, e di guardare ai migranti non come numeri, o peggio ancora come dei nemici da combattere, ma come persone da riconoscere e tutelare e ai quali va riconosciuto il diritto di emigrare, di restare o di ritornare nella propria terra. Si tratta di uno strumento che ci permette di conoscere i diversi volti della migrazione, spesso rilegata alla sola dimensione emergenziale, e di aprire il cuore ad una nuova narrazione dove ciascuno di noi gode di una responsabilità personale e sociale, sia come cristiani che nel migrante riconoscono il volto di Cristo, sia come cittadini che si impegnano ad edificare una società che sappia includere e non escludere, che sappia convivere e camminare insieme nello spazio dei valori della fratellanza umana. (Don Carlo Palazzolo, direttore dell'ufficio per la pastorale dei migranti della diocesi di Catania).    

Molfetta: domani il convegno sul Turismo di ritorno con la presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo

15 Aprile 2024 - Roma -  Sarà presentato domani pomeriggio a Molfetta, nella sala polifunzionale del Museo Diocesano, il "Rapporto Italiani nel Mondo 2023" della Fondazione Migrantes, nell'ambito dell'appuntamento "Turismo di ritorno legato alle radici" , organizzato dall'Associazione Oll Muvi. Molfetta risulta il secondo comune pugliese, dopo Bari, come numero di emigrati iscritti all'AIRE, circa 9229, secondo il dato riportato dalo studio Migrantes. "Noi sappiamo - si legge in una nota - che all'estero abbiamo un'altra Molfetta composta da oltre 60mila emigrati sparsi nei cinque continenti". Il programma prevede i saluti di Rosa Quaranta della Regione Puglia Dipartimento Sviluppo Economico Sez. prom. del Commercio, Artigianato e Internazionalizzazione delle imprese (Pugliesi nel mondo) e Saverio Tammacco, Vice Presidente Commissione Bilancio Regione Puglia. Sul tema "Il Rapporto Italiani nel Mondo. Partire, restare e tornare tra storicità, strutturalità e nuove dinamiche interverrà la curatrice del RIM Delfina Licata della Fondazione Migrantes. Seguiranno le relazioni su "Il fenomeno delle comunità molfettesi all'estero" affidata a mons. Giuseppe de Candia dell'Ufficio Migrantes diocesano; su "La grande festa della Madonna dei Martiri in America Hoboken Italian Festival" affidata a Antonio Albanese della Società Madonna dei Martiri in New Jersey, USA e una relazione su "Il lavoro di promozione del territorio verso le nuove generazioni di emigrati" affidata a Roberto Pansini,  Presidente Associazione Oll Muvi - Pres. CIM Puglia Confederazione Italiani nel Mondo. Seguiranno interventi di Marina Gabrieli, Coordinatrice Nazionale progetto Italea, Ministero degli Affari Esteri; Giorgia Salicandro, Referente Italea Puglia; Lucrezia Modugno, Info Point Turistico Molfetta, Vincenzo Germinario, Presidente Comitato Feste Patronali di Molfetta e Daniele di Fronzo, Presidente Associazione Capursesi nel Mondo. I lavori saranno moderata dalla giornalista Lucrezia d'Ambrosio.

8×1000 Chiesa Cattolica: la forza di un gesto d’amore

15 Aprile 2024 - Roma - Un lavoro di squadra attende le Chiese diocesane, che fa sentire i credenti (sacerdoti e laici) protagonisti e non privilegiati nell'uso dei fondi destinati alla Chiesa Cattolica per operare il bene. E' un impegno per la narrazione non solo di ciò che si fa ma ciò che si è, come si condivide, di quello che accade fino a casa tua, nella tua comunità, nelle realtà vicine. Si sa poco sulle tante opere, dell'impegno della Chiesa sul fronte della carità e della promozione umana, dell'evangelizzazione e della missione. L'impegno è quello di fare rete per una partecipazione corale proprio nel focalizzare l'impegno variegato della Chiesa grazie a quanti operano nella comunicazione. Un parterre d'eccezione negli studi di Tv2000 coordinato dal direttore Vincenzo Morgante che ha raccolto tutti i media della grande rete ecclesiale: oltre a Tv2000 della Cei, il quotidiano Avvenire, l'Agensir, la Federazione dei Settimanali Cattolici e il Corallo che mette insieme le radio cattoliche. La storia della Chiesa italiana è anche la storia dell'8xmille, è fatta di storie di integralità, di integrazione, di dialogo e formazione, comunicazione, missione, accoglienza, solidarietà, che trova nel segmento della comunicazione ecclesiale uno spazio di pastoralità che sa mettere in circolo la narrazione della vita buona del Vangelo. Una nuova campagna che mette ancor di più la persona al centro, di una Chiesa che sa mettersi insieme, in uno stile sinodale. Oggi più che mai l'esortazione è stata quella di non perdere più tempo nel raccontare, in maniera integrata, cosa è la Chiesa, cosa fa la Chiesa. I dati presentati dal Servizio nazionale 8xmille della Cei hanno evidenziato come è importante far conoscere l'impegno della Chiesa che porti ad una adesione convinta (attraverso le firme) a sostenere ancora la Chiesa cattolica e quello che fa nel territorio. Volti, storie e persone reali che non sempre fanno cronaca ma fanno storia, la scrivono con la vita (tante volte in silenzio) nella loro quotidianità e con una grande varietà. Questa grande famiglia è rappresentate dalle  tv e dalle radio ma soprattutto dai settimanali cattolici capillarmente diffusi. Una sfida professionale che può invertire l'andamento narrativo dell'informazione che sa mettere in rilievo più i fatti più che i misfatti, il bene che si diffonde ha detto con passione il direttore di Tv2000 Vincenzo Morgante. L'idea creativa di raccontare l'ordinario è la mission della nuova campagna di quest'anno, fatto di gratuità e di semplicità e fra questi gesti quello della firma che innesca un percorso virtuoso e di bene. La campagna inizierà il 14 aprile prossimo che si svilupperà fino almeno fino settembre 2024. Una campagna che prevede l'integrazione con il territorio e far passare messaggi positivi nelle comunità sfatando anche i luoghi comuni sulla Chiesa e sul suo servizio. (Emzo Gabrieli)  

Sì al dialogo, sì alla pace

15 Aprile 2024 -

Città del Vaticano -“Nessuno deve minacciare l’esistenza altrui. Tutte le nazioni si schierino invece da parte della pace”. La preoccupazione, e “anche il dolore”, del Papa per l’aggravarsi della situazione dopo l’attacco iraniano a Israele è nelle parole che Francesco pronuncia dopo la preghiera del Regina caeli, un “accorato appello” perché “si fermi ogni azione che possa alimentare una spirale di violenza” e trascinare così il Medio Oriente “in un conflitto bellico ancora più grande”. La strada è quella che porterà “israeliani e i palestinesi a vivere in due Stati, fianco a fianco, in sicurezza. È un loro profondo e lecito desiderio, ed è un loro diritto! Due Stati vicini”. Poi il negoziato: per un “cessate il fuoco a Gaza” per aiutare la popolazione “precipitata in una catastrofe umanitaria”; e per ottenere la liberazione “subito” degli ostaggi. Pace, dunque: “basta con la guerra, basta con gli attacchi, basta con la violenza! Sì al dialogo e sì alla pace”. E “pace” è anche il saluto che Gesù rivolge ai suoi discepoli, riuniti nel cenacolo. Luca, nel suo Vangelo, ci narra ancora un fatto accaduto, nei giorni della resurrezione, ai due discepoli di Emmaus. Anzi sono proprio i due a raccontare agli altri il loro incontro lungo la loro strada e come hanno riconosciuto, nel forestiero, Gesù proprio per il gesto dello spezzare il pane. Ma Gesù è in mezzo a loro, non è un’apparizione, non è un fantasma come pensavano i discepoli: “guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io. Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho”. Quindi chiede del cibo e mangia. Che strana situazione. Dopo lo scetticismo di Tommaso, il Vangelo di domenica scorsa, oggi sono gli apostoli increduli. Eppure, stanno parlando di lui, delle sue apparizioni, di Simone che lo ha visto. I due discepoli di Emmaus narrano la loro esperienza, e improvvisamente si rendono conto che nel cenacolo non sono solo loro. C’è anche lui, Gesù, che li saluta: “pace a voi”. Se vogliamo, avrebbe potuto usare ben altre parole, Gesù, di rimprovero perché non hanno creduto, sono fuggiti, Pietro lo ha rinnegato per tre volte, e Giuda lo ha tradito per 33 denari. Invece no agli undici amici dice shalom, pace a voi. E Gesù arriva “proprio mentre stanno condividendo il racconto dell’incontro con Lui”, ricorda Papa Francesco nella sua riflessione, per dire che “è bello, è importante condividere la fede” in Gesù risorto. Ogni giorno “siamo bombardati da mille messaggi”, molti “superficiali e inutili”, altri sono “pettegolezzi e malignità”, notizie che non servono a nulla, “anzi fanno male”. Ma ci sono notizie belle e positive come “il nostro incontro con Gesù” di cui spesso facciamo fatica a parlare. È importante, afferma il vescovo di Roma, condividere i momenti unici in cui abbiamo “percepito il Signore vivo, vicino, che accendeva nel cuore la gioia o asciugava le lacrime, che trasmetteva fiducia e consolazione, forza ed entusiasmo, oppure perdono, tenerezza”. È importante il racconto di questi momenti, dice ancora Papa Francesco, è importante condividerli e trasmetterli: “fa bene parlare delle ispirazioni buone che ci hanno orientato nella vita, dei pensieri e dei sentimenti buoni che ci aiutano tanto ad andare avanti – ha aggiunto – anche degli sforzi e delle fatiche che facciamo per capire e per progredire nella via della fede, magari pure pentirci e tornare sui nostri passi”. Di qui l’invito di Francesco a ricordare, “in silenzio”, un “momento forte della nostra vita, un incontro decisivo con Gesù”. Ma torniamo ancora nel cenacolo, l’incontro di Gesù con i discepoli, le ferite evidenti nel corpo. Quelle ferite richiamano anche il dolore ancora presente nel mondo, oggi. Sono le ferite di una umanità sofferente: i poveri, i malati, quanti sono prigionieri, torturati, uccisi; sono le ferite del terrorismo che colpisce le persone innocenti; le ferite dei paesi in guerra e di coloro che sono vittime della violenza e dei conflitti. Le ferite dei bambini che “soffrono per le guerre in Ucraina, in Palestina, in Israele e in altre parti del mondo, nel Myanmar, dice Papa Francesco ricordando la prima Giornata mondiale dei bambini a fine maggio: “abbiamo bisogno della vostra gioia e del vostro desiderio di un mondo migliore, un mondo in pace”. (Fabio Zavattaro)

Papa Francesco: “si fermi ogni azione che possa alimentare una spirale di violenza”

15 Aprile 2024 -
Città del Vaticano - “Seguo nella preghiera e con preoccupazione, anche dolore, le notizie giunte nelle ultime ore sull’aggravamento della situazione in Israele a causa dell’intervento da parte dell’Iran. Faccio un accorato appello affinché si fermi ogni azione che possa alimentare una spirale di violenza col rischio di trascinare il Medio Oriente in un conflitto bellico ancora più grande”. Lo ha detto ieri papa Francesco al termine del Regina Caeli: “Nessuno deve minacciare l’esistenza altrui. Tutte le nazioni si schierino invece da parte della pace, e aiutino gli israeliani e i palestinesi a vivere in due Stati, fianco a fianco, in sicurezza. È un loro profondo e lecito desiderio, ed è un loro diritto! Due Stati vicini”. Quindi Francesco ha chiesto che “si giunga presto ad un cessate il fuoco a Gaza e si percorrano le vie del negoziato, con determinazione”: “Si aiuti quella popolazione, precipitata in una catastrofe umanitaria, si liberino subito gli ostaggi rapiti mesi fa! Quanta sofferenza! Preghiamo per la pace. Basta con la guerra, basta con gli attacchi, basta con la violenza! Sì al dialogo e sì alla pace!”.

8Xmille Chiesa Cattolica: parte la nuova campagna informativa

12 Aprile 2024 - Roma - Ai nastri di partenza la nuova campagna promozionale dell’8xmille, on air dal 14 aprile, che racconta una Chiesa in uscita costantemente al fianco dei più fragili. Condomini solidali, doposcuola, poliambulatori, case di accoglienza, dormitori, mense, restauri di beni culturali e artistici, stanziamenti per calamità naturali o emergenze umanitarie nel mondo: sono solo alcuni esempi dell’articolata rete di aiuto messa in campo ogni anno dalla Chiesa cattolica per rispondere alle nuove povertà e a fasce di popolazione con bisogni diversi e sempre più complessi. Ad agire sono le mani e i cuori di professionisti e volontari grazie al supporto dell’8xmille alla Chiesa cattolica che dal 1990 realizza ogni anno migliaia di progetti, secondo tre direttrici fondamentali di spesa: culto e pastorale, sostentamento dei sacerdoti diocesani, carità in Italia e nei Paesi in via di sviluppo. Nel 2023 sono stati assegnati oltre 243 milioni di euro per interventi caritativi (di cui 150 destinati alle diocesi per la carità, 13 ad esigenze di rilievo nazionale di cui circa la metà destinati a Caritas Italiana e 80 ad interventi a favore dei Paesi più poveri). Accanto a queste voci figurano 403 milioni di euro per il sostentamento degli oltre 32 mila sacerdoti che si spendono a favore delle comunità e che sono spesso i primi motori delle opere a sostegno dei più fragili. E oltre 352 milioni di euro per esigenze di culto e pastorale, voce che comprende anche gli interventi a tutela dei beni culturali ed ecclesiastici anche con interventi di restauro per continuare a tramandare arte e fede alle generazioni future oltreché sostenere l’indotto economico e turistico locale. L’8xmille è quindi un vero e proprio moltiplicatore di risorse e servizi che ritornano sul territorio a beneficio di tutti. Un sostegno concreto per i più fragili che fugge le logiche del mero assistenzialismo ma anzi diventa un volano di percorsi di promozione umana. Basta guardare, nell’ambito della carità locale, alle opportunità derivanti dai tanti progetti promossi dalle diocesi nel solo 2023 dove troviamo, ad esempio, progetti a favore di famiglie disagiate e persone economicamente fragili, precari e disoccupati (53 milioni di euro), di anziani (oltre 4 milioni di euro), di persone senza fissa dimora (13 milioni di euro), di persone portatrici di handicap (quasi 3 milioni di euro), di formazione e prevenzione per bambini e ragazzi a rischio devianza (oltre 2 milioni di euro), di sostegno e liberazione per chi è vittima di tratta, usura o dipendenze patologiche (circa 3 milioni e mezzo di euro) e molto altro. Oppure volgendo lo sguardo all’estero e alle tragedie umanitarie nel mondo come non ricordare lo stanziamento per le popolazioni turche e siriane colpite dal terremoto o per l’emergenza ucraina (in totale 1 milione di euro), per l’emergenza alluvione in Emilia Romagna (1 milione di euro) o l’emergenza in Marocco (300 mila euro). L’8xmille fornisce, dunque, carburante ad una macchina della carità immensa a beneficio di tutti, non solo dei cattolici, e dove tanti, ogni giorno, trovano porte aperte e speranza restituita grazie a questo strumento di democrazia fiscale davvero straordinario. Ogni anno infatti la Chiesa si affida alla libertà e alla corresponsabilità dei contribuenti per rinnovare la firma che si trasforma in mezzi per la realizzazione di opere. “Il welfare cattolico – afferma il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – si è evoluto nel corso degli ultimi decenni e ormai, oltre alla presenza fondamentale dei volontari, coinvolge anche diverse figure professionali per rispondere alla complessità delle esigenze e per spingersi oltre le forme assistenziali. Le nostre parrocchie ed i nostri servizi aprono le porte per accogliere le molteplici sfide della povertà, senza dimenticare l’importanza di operare in rete con le altre risorse presenti sul territorio”. Tutto questo è reso possibile da una semplice firma, quella per l’8xmille, grazie alla quale la Chiesa non lascia indietro nessuno: poveri, immigrati, disoccupati, anziani, giovani, donne sole e famiglie vulnerabili. “Se non ci fosse la Chiesa e il lavoro straordinario svolto dalla macchina del volontariato - aggiunge Monzio Compagnoni - ci sarebbe un vuoto enorme”. E questo lavoro incessante è al centro della campagna 2024 che racconta, attraverso sette storie di speranza e di coraggio, il valore della gratuità e gli sforzi di una Chiesa in uscita, che si prende costantemente cura dei più deboli. La campagna, on air dal 14 aprile, mette in luce la relazione tra la vita quotidiana di tutti noi e le opere della Chiesa, attraverso la metafora dei “gesti d’amore”: piccoli o grandi gesti di altruismo che capita di compiere nella vita e che non fanno sentire bene solo chi li riceve, ma anche chi li compie. “L’obiettivo è far comprendere il valore di un gesto molto semplice come una firma - conclude il responsabile - abbinandolo a momenti della vita di tutti i giorni. Siamo partiti da questo concetto per mettere a punto una campagna valoriale che sottolinea il rilievo di una scelta, espressione del desiderio di diventare protagonisti di un cambiamento, offrendo sostegno a chi è in difficoltà”. Nel sito www.8xmille.it sono disponibili i filmati di approfondimento sulle singole opere, al centro della campagna, mentre un’intera sezione è dedicata al rendiconto storico della ripartizione 8xmille, a livello nazionale e diocesano, nel segno della trasparenza. I social 8xmille https://www.8xmille.it/ - https://www.facebook.com/8xmille.it https://twitter.com/8xmilleit https://www.youtube.com/8xmille https://www.instagram.com/8xmilleit/

Papa Francesco: il 9 maggio la bolla di indizione del Giubileo

12 Aprile 2024 -

Città del Vaticano - Il 9 maggio, solennità dell’Ascensione, alle 17.30 il Papa consegnerà e leggerà la Bolla di indizione del Giubileo del 2025, durante la celebrazione dei Secondi Vespri nella basilica di San Pietro. A confermarlo è la Sala Stampa della Santa Sede, che ha diffuso il calendario delle celebrazioni presiedute dal Santo Padre nei mesi di aprile e maggio. Si comincia il 28 aprile, con la visita pastorale a Venezia, per poi proseguire il 19 maggio, con la Messa presieduta nella basilica di San Pietro alle 10, nella solennità di Pentecoste. Il 26 maggio, infine, alle 10.30 Papa Francesco presiederà la Messa in piazza San Pietro, in occasione della Giornata mondiale dei bambini.

Corridoi Umanitari: lunedì nuovi arrivi dall’Etiopia

12 Aprile 2024 -

Roma - Arriveranno lunedì 15 aprile a Fiumicino, con un volo di linea dell’Ethiopian Airlines proveniente da Addis Abeba, 97 rifugiati dal Corno d’Africa grazie ai corridoi umanitari promossi dalla Conferenza Episcopale Italiana e della Comunità di Sant’Egidio con la collaborazione dei ministeri dell'Interno e degli Esteri. Le 97 persone, in maggioranza di nazionalità eritrea e somala, erano da tempo rifugiate in Etiopia e sono state, in parte, segnalate da familiari o amici che si trovano in Italia, alcuni dei quali arrivati precedentemente con i corridoi umanitari. Alcuni nuclei familiari saranno pertanto accolti dai parenti, garanzia di una più facile e rapida integrazione nel nostro Paese, mentre altri troveranno ospitalità in case messe a disposizione dalla rete di sostegno della società civile, che rende possibile questa accoglienza diffusa in ben otto regioni italiane (Lazio, Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Sicilia, Toscana), e avviati ad un percorso di integrazione: per i minori attraverso l’immediata iscrizione a scuola, per gli adulti con l’apprendimento della lingua italiana e, una volta ottenuto lo status di rifugiato, l’inserimento nel mondo del lavoro.

Chieti: Migrare e restare: un convegno con la presentazione del Rapporto Immigrazione

12 Aprile 2024 - Roma - Migrare o restare? Una domanda che spinge in profondità le riflessioni di chi studia discipline sociologiche. Per questo il 17 aprile 2024, ore 11:00, nell'ambito dei corsi di Sociologia delle migrazioni e di Sociologia della globalizzazione e del dialogo interreligioso presso l'Università G. d'Annunzio di Chieti, Simone Varisco, della Fondazione Migrantes e curatore dell'ultimo Rapporto Immigrazione di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes presenterà i principali dati emergenti e dialogherà con Licia Paglione, docente di Sociologia delle migrazioni, e Caterina Galluccio, docente di Sociologia della globalizzazione e del dialogo interreligioso.