11 Aprile 2020 – Roma – Da nord a sud dell’Italia grande solidarietà anche per il ‘popolo’ circense e per gli animali dei circhi.
Con il look down che l’epidemia ha imposto a tutto il Paese con le norme anticontagio, da seguire scrupolosamente per evitare l’assemblaggio di persone, tanti sono i circhi e i giostrai rimasti bloccati in varie città e località italiane come abbiamo raccontato su www.migrantesonline.it nei giorni scorsi. Ma, come sempre succede nei momenti di emergenza, la generosità umana è grande e si mostra in tutti i suoi aspetti. Qui citiamo alcune di queste iniziative, riportate sulla stmpa locale e rimandiamo al nostro sito per il resto.
A Ancona il Circo di Maya Orfei non è stato lasciato solo a provvedere alle necessità quotidiane in aiuto è arrivata la Protezione Civile, i volontari del Corpo Nazionale Guardiafuochi che si occupano della prevenzione degli incendi e diverse associazioni di volontariato. La sera del 4 aprile, grazie al passaparola, gli addetti del circo hanno ricevuto 350 pezzi di pizza sfornati dalla pizzeria “Tofee”, che si trova nei pressi dove il circo si è accampato. Per l’occasione i proprietari non hanno esitato a riaprire appositamente la cucina. Invece alcuni supermercati hanno offerto verdure, frutta e scarti di carne per gli animali, e addirittura qualcuno ha regalato anche del fieno.
Anche il Circo di Romina Orfei che staziona da un mese a Sa Nicola La strada, in provincia di Caserta, è aiutato attraverso la Protezione civile da alcune associazioni di volontariato e dagli amanti degli animali. Le collette messe in atto stanno facendo arrivare agli addetti i beni di prima necessità. Di contro il Circo ha voluto ringraziare organizzando uno spettacolo via facebook per il 13 aprile alle ore 17. Giocolieri, domatori, clown, trapezisti allieteranno per un’ora tutti stando comodamente sul divano di casa, ma soprattutto hanno pensato a far passare un’oretta diversa ai bambini che in questo periodo sono costretti a stare in casa.
Il piccolo circo Grioni è fermo a Bussolengo da diverse settimane, gli addetti circa 15 persone, per ricambiare dell’ospitalità ricevuta che sta alleviando giornate molto critiche, in questo momento che non si possono esibire, hanno deciso di mettersi a disposizione dell’amministrazione per tagliare l’erba vicino ai muretti delle abitazioni che si trovano vicino l’area occupata dal tendone lo ha riferito il responsabile Marco Grioni e lo riporta l’Arena di Verona di oggi (11 aprile).
Stessa situazione per il Circo Arbell di Mario Orfei che è rimasto fermo a Milano a piazzale Cuoco, la tournée li avrebbe poi dovuti spostare ad Asti. Il direttore Manuel Niemen in una intervista rilasciata al Corriere della Sera il 6 aprile, parla di una situazione molto critica. Tra addetti e animali oramai vanno avanti solo con il sostegno del Comune di Milano tramite “Milano Aiuta”, la Protezione Civile, la Croce Rossa, e altre associazioni di volontariato. “A provvedere all’alimentazione degli animali – dice – ci pensa la ASL che ogni giorno procura trenta chili di carne tra rossa e pollo, per sfamare le tigri e la leonessa, grazie alle donazioni che arrivano da commercianti e supermercati”. Si augura di tornare presto in scena, ringrazia tutti per la solidarietà e lancia un ulteriore appello “se qualcuno vuole aiutarci noi siamo”.
E scendendo ancora più giù si arriva a Ortelle in provincia di Lecce, stessa sorte per il circo di Amedeo e Lino Orfei, sono qui bloccati da oltre un mese. Per andare incontro alle difficoltà che il circo sta affrontando, 30 artisti e 50 animali, si è mobilitato tutto il paese. Il sindaco ha sposato la causa e così ha aperto una raccolta fondi con un apposito numero di conto corrente. Ma anche qui sta intervenendo la diocesi di Otranto e la buona volontà di tutti, grandi e piccoli. Molti i bambini che si stanno adoperando per sfamare gli animali regalando croccantini e le scatolette che si danno ai cani e ai gatti.
Stessa storia anche per i giostrai, Fabio De Bianchi che con i suoi tre figli e le rispettive famiglie è fermo a Zanica, in provincia di Bergamo dal 24 febbraio ha tenuto le attrezzature montate fino all’8 marzo nella speranza di poter riprendere presto. Nel periodo che va da marzo a novembre partecipano a circa venti fiere all’anno e i mesi di dicembre e gennaio vengono dedicati alla manutenzione. “…siamo in grande difficoltà. Siamo 11 persone”. Ha raccontato oggi sull’Eco di Bergamo (11 aprile) .”Per fortuna c’è la Caritas e la Migrantes che ci aiutano, ma la nostra categoria non ha cassa integrazione, io ho la partita Iva”. Anche loro come tanti di altre categorie sperano nei buoni spesa messi attraverso le Amministrazioni Comunali.
Nicoletta Di Benedetto


