Papa Francesco: “momento di preghiera” sul sagrato della basilica di San Pietro e recita del Padre Nostro con tutti i capi delle Chiese cristiane

22 Marzo 2020 – Città del Vaticano – “Alla pandemia del virus vogliamo rispondere con la pandemia della preghiera, della compassione, della tenerezza. Rimaniamo uniti. Facciamo sentire la nostra vicinanza alle persone più sole e più provate. ”. A dirlo oggi Papa Francesco al termine dell’Angelus trasmesso sui media vaticani dalla Biblioteca Apostolica vaticana. “In questi giorni di prova, mentre l’umanità trema per la minaccia della pandemia, vorrei proporre a tutti i cristiani di unire le loro voci verso il Cielo”, ha detto il papa invitando “tutti i Capi delle Chiese e i leader di tutte le Comunità cristiane, insieme a tutti i cristiani delle varie confessioni, a invocare l’Altissimo, Dio onnipotente, recitando contemporaneamente la preghiera che Gesù Nostro Signore ci ha insegnato”. “Invito dunque tutti a farlo parecchie volte al giorno, ma tutti insieme recitare il Padre Nostro mercoledì prossimo 25 marzo a mezzogiorno”. “Nel giorno in cui molti cristiani ricordano l’annuncio alla Vergine Maria dell’Incarnazione del Verbo – ha pregato il papa – possa il Signore ascoltare la preghiera unanime di tutti i suoi discepoli che si preparano a celebrare la vittoria di Cristo Risorto”. “Con questa medesima intenzione, venerdì prossimo 27 marzo, alle ore 18 – ha quindi annunciato – presiederò un momento di preghiera sul sagrato della Basilica di San Pietro, con la piazza vuota” ed ha invitato tutti a “partecipare spiritualmente attraverso i mezzi di comunicazione. Ascolteremo la Parola di Dio, eleveremo la nostra supplica, adoreremo il Santissimo Sacramento, con il quale al termine darò la Benedizione Urbi et Orbi, a cui sarà annessa la possibilità di ricevere l’indulgenza plenaria”. Papa Francesco ha quindi espresso la “vicinanza ai medici;  vicinanza agli operatori sanitari, agli infermieri, alle infermiere, ai volontari; vicinanza alle autorità, che devono prendere misure dure ma per il nostro bene. Vicinanza ai poliziotti, ai soldati che per le strade cerano di mantenere sempre l’ordine, perché si compiano le cose che il Governo chiede di fare per il bene di tutti noi. E vicinanza a tutti”. (R.Iaria)

 

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