16 Settembre 2025 – Tutto pronto per la quinta edizione del Festival dell’Accoglienza che torna a Torino dal 16 settembre al 31 ottobre per stimolare una comprensione sempre più profonda e articolata di cosa significhi realmente “accogliere” nel nostro tempo.
La speranza è una radice
Organizzato dalla Pastorale Migranti dell’Arcidiocesi di Torino e dall’Associazione Generazioni Migranti, realizzato con il patrocinio della Città di Torino, della Regione Piemonte, del Comune di Moncalieri e con il sostegno della Fondazione CRT, della Fondazione Compagnia di San Paolo e della Fondazione Migrantes, il programma – presentato questa mattina a Torino – propone oltre 45 giorni di festival e oltre 100 eventi diffusi intorno al tema “La speranza è una radice”, per approfondire, attraverso più voci, racconti ed esperienze, i temi della comunità, della mobilità umana e della multiculturalità.
«Il Festival dell’Accoglienza non è solo una rassegna di eventi, ma un laboratorio di futuro: qui le differenze non dividono, ma diventano radici comuni da cui far germogliare speranza e comunità – racconta Sergio Durando, responsabile del Festival – La speranza è la nostra risposta più concreta alle paure del presente. La speranza non cresce da sola: ha bisogno delle mani, delle voci, delle scelte di ciascuno di noi. “La speranza è una radice”: sta a noi nutrirla perché diventi albero di vita per tutti. In questo senso il Festival è una bella esperienza di pluralità, un’iniziativa che nasce dal basso, dall’energia di giovani, di famiglie accoglienti, di comunità e associazioni. Il Festival è un invito a non restare spettatori».
Il programma
In occasione della sua quinta edizione, il Festival si apre a nuove collaborazioni, con eventi, realtà e altri importanti festival per parlare e riflettere sul tema dell’accoglienza da diverse prospettive e con un pubblico sempre più ampio e variegato. Al centro dei numerosi appuntamenti non mancheranno le testimonianze di ospiti che hanno vissuto e vivono «l’accoglienza» nel loro quotidiano, quali attivisti, scrittori, giornalisti, filosofi, artisti, ricercatori, docenti e i volontari e le volontarie delle realtà accoglienti torinesi, e non solo. Occasioni di riflessione che saranno legate anche ad alcune date significative quali la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza del 3 ottobre – che verrà commemorata con diverse iniziative in tutto il Piemonte – la 111ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato del 4 e 5 ottobre e la Giornata Missionaria Mondiale del 19 ottobre.
Tra gli oltre 100 eventi previsti in calendario, da segnalare in particolare quello di lunedì 13 ottobre alle ore 17.45 (Pastorale Migranti – Via Cottolengo, 24 bis – Torino), dal titolo: “Quale sicurezza con i Decreti Sicurezza?”. Realizzato in collaborazione con ASGI, Carovane Migranti e Rete torinese contro tutti i CPR, l’incontro prevede gli interventi di S.E. mons. Giancarlo Perego (presidente della Fondazione Migrantes), Gustavo Zagrebelsky (professore di Diritto costituzionale), Francesca Troise (presidente Circoscrizione 3 Torino, Rete torinese contro tutti i CPR) e Stefano Bleggi (Melting Pot Europa, aderente al Network Against Migrant Detention). Modera Luca Rondi, giornalista di Altreconomia.
L’intervento del direttore generale della Fondazione Migrantes
«La speranza non è un ornamento, non è un sentimento superficiale – ha detto il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo, nel corso della conferenza stampa di presentazione del Festival -, ma una radice: qualcosa che affonda in profondità, che nutre, che tiene in vita anche quando in superficie sembra esserci solo aridità». Una radice, ha precisato mons. Felicolo, che «dà forza alle nostre comunità, soprattutto quando affrontano la sfida della mobilità umana, insieme alle complesse dinamiche dell’ineguaglianza economica e sociale, alle guerre, alle tanti crisi ambientali».
Il direttore generale della Fondazione Migrantes nel suo intervento ha a lungo citato anche Vittorio Bachelet: «Ci ricorderebbe che questa speranza va tradotta in impegno concreto: politiche giuste, accoglienza dignitosa, percorsi di partecipazione che non chiedano di recidere le radici, ma di piantarle in un terreno nuovo, dove possano portare frutto. La sua vita ci ricorda che la speranza non è passività, ma impegno concreto per il bene comune, anche a costo della propria vita. Bachelet sapeva che la speranza è radice di giustizia: senza di essa, l’azione sociale si riduce a calcolo; con essa, diventa testimonianza».
Il programma completo è online su:
https://festivalaccoglienzatorino.it
FB Festival dell’Accoglienza – IG @festival_accoglienza
Per informazioni: info@festivalaccoglienzatorino.it Tel. +39 011 19373639
—
UFFICIO STAMPA MARTA FRANCESCHETTI
con la collaborazione di Alessia Belli
press@martafranceschetti.com
ufficiostampa@martafranceschetti.com
Marta: 339 4776466
Alessia: 331 9844524



