“Anche da azioni malvagie possono nascere storie di redenzione e storie nuove”. Il quarto giorno del corso di formazione della Fondazione Migrantes

10 Luglio 2025 – La celebrazione dell’eucarestia ha aperto il quarto giorno del corso di formazione “Linee di pastorale migratoria” organizzato dalla Fondazione Migrantes e rivolto a chi – direttori e operatori diocesani, cappellani delle comunità straniere in Italia e delle missioni per gli italiani all’estero – “fa” concretamente la Migrantes in Italia e nel mondo.

Commentando la prima lettura – la storia di Giuseppe e dei suoi fratelli, “una vicenda familiare nata dall’odio, ma anche dalla tratta in schiavitù di Giuseppe in Egitto”, che purtroppo si ripete nel mondo per milioni di persone ogni anno – mons. Gian Carlo Perego, presidente della Commissione episcopale per le migrazioni e della Fondazione Migrantes, ha detto tra l’altro che: “Come per Giuseppe, il riscatto delle vittime della tratta le porta a ritrovare una nuova vita, come madri, lavoratori, imprenditori, insegnanti. Anche da azioni malvagie possono nascere storie di redenzione e storie nuove”.

Il presidente della Fondazione Migrantes ha poi aperto gli incontri di formazione, con una relazione sul lavoro culturale e, specificamente, di advocacy che rientra nella missione della Migrantes. Ha proposto un percorso e una serie di spunti tratti dall’enciclica Fratelli tutti di papa Francesco, un documento magisteriale che parla di migrazioni in 22 passaggi. In particolare, s è soffermato sulle quattro sfide presenti nel paragrafo dedicato al tema dal defunto Pontefice (FT 37-41):

  • migrazioni come elemento fondamentale di sviluppo, “elemento fondante del futuro del mondo”;
  • vincere il populismo espressione dell’egoismo;
  • riaffermare il diritto a non emigrare: “la ferita migratoria”;
  • vincere paura e pregiudizio.

Il corso di formazione si chiuderà nella giornata di domani.

Perego

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