16 Maggio 2025 – Con 126 sì, 80 no e 1 astenuto l’aula della Camera ha approvato ieri il decreto legge recante disposizioni urgenti per il contrasto dell’immigrazione irregolare, il cosiddetto “decreto Albania”, su cui ieri era arrivato l’ok alla fiducia. Il testo passa ora al Senato.
Il decreto di fatto estende la categoria di persone che possono essere condotte nelle strutture di trattenimento realizzate in Albania, includendovi coloro i quali sono destinatari di provvedimenti di trattenimento convalidati o prorogati. Di fatto, così, le strutture in Albania diventerebbero come i Cpr già presenti in Italia.
Nell’ambito della procedura del trattenimento dello straniero, spiega la legge, è fatta salva la facoltà di disporre il trasferimento dello stesso in altro centro, senza che venga meno il trattenimento adottato e che sia richiesta una nuova convalida.
Nel corso dell’esame in sede referente sono state introdotte rispetto al testo originario del decreto le seguenti disposizioni: lo straniero trasferito nelle strutture in Albania
vi permane anche se ha presentato domanda di asilo, se vi sono fondati motivi per ritenere che la domanda è stata presentata al solo scopo di ritardare o impedire l’esecuzione del respingimento o dell’espulsione; in caso di mancata convalida del provvedimento di trattenimento in presenza di una domanda di asilo di cui si sospetta che sia stata presentata a scopo dilatorio, si prevede la possibilità di emanare un nuovo provvedimento di trattenimento per un altro dei motivi previsti dalla legge; viene estesa l’applicazione della procedura accelerata di esame delle domande di asilo alla frontiera.
Inoltre si autorizza la cessione a titolo gratuito di due motovedette all’Albania; viene estesa al 2026 la facoltà, per la realizzazione, la localizzazione nonché l’ampliamento dei centri di permanenza per i rimpatri (CPR), di derogare alle disposizioni di legge ad eccezione di quelle penali, antimafia e dell’Unione europea.
Con l’approvazione del cosiddetto “decreto Albania” da parte della Camera dei Deputati e in attesa del passaggio definitivo al Senato, il Tavolo Asilo e Immigrazione (Tai) esprime forte preoccupazione (fonte: SIR) per la legittimazione di un sistema di confinamento extraterritoriale che, secondo quanto documentato da varie delegazioni in loco, risulta “opaco, privo di garanzie e incompatibile con i principi dello Stato di diritto”.
Una delegazione del Tai, al quale aderiscono numerose organizzazioni che si occupano di immigrazione, si trova in questi giorni a Gjadër, in Albania, insieme a parlamentari del gruppo di contatto.
Dopo aver da mesi segnalato lo spreco di denaro pubblico investito nelle strutture extraterritoriali in Albania, S.E. mons. Gian Carlo Perego, già in marzo a Napoli, a proposito della prospettiva di trasformare i centri in Cpr, aveva parlato soprattutto di una mancanza di realismo: “Ditemi voi se sia tale una la soluzione all’irregolarità nel nostro Paese – dove si stimano tra 300 e i 400 mila irregolari – quella dei 1.000 posti totali dei centri in Albania”.
Aldilà delle numerose preoccupazioni sul rispetto dei diritti elementari e sulle condizioni di vita di coloro che vi sono trattenuti all’interno, i Cpr – come spiegato recentemente anche su Migranti Press – soprattutto sono inutili.


