16 Novembre 2021 – Roma – “E’ una scelta irrazionale e antistorica quella della Polonia di costruire un muro”. Di più, una “sconfitta della democrazia”. Il Presidente della Commissione Episcopale della CEI e della Fondazione Migrantes, mons. Gian Carlo Perego, non usa mezzi termini, parlando con l’Adnkronos, nel denunciare la decisione della Polonia di innalzare un muro al confine con la Bielorussia.
“Un segno – dice mons. Perego – del rifiuto e non del riconoscimento della persona, un modo per non affrontare il dramma soprattutto di tante persone in fuga. I criminali entrano nei paesi liberamente dagli aeroporti e la povera gente non può raccontare la propria storia, gridare le proprie sofferenze, le violenze subite”. Per il Presidente della Commissione CEI per le migrazioni siamo davanti ad una “sconfitta dell’umanesimo su cui si fonda l’Europa, una sconfitta della democrazia. Con la Polonia salgono ormai a dieci i paesi europei che si sono affidati a dei muri per la propria ‘sicurezza’: l’Ungheria, la Bulgaria, la Slovenia, l’Austria, la Macedonia, la Grecia, Estonia, Lituania, il muro spagnolo di Ceuta e Melilla. L’Europa dei muri è un’Europa che dimostra di cedere alla paura, un Europa in difesa da un mondo che cammina”.