5 Luglio 2021 – Roma – “Era appena terminata la guerra e iniziava anche nel nostro Paese una nuova ondata di emigrazione quando Papa Pio XII canonizzò, il 7 luglio 1946, la Madre Francesca Cabrini, la religiosa lodigiana, che a cavallo dell’Ottocento e del Novecento, lasciò S. Angelo lodigiano per seguire gli emigranti italiani che emigravano negli Stati Uniti d’America – oltre 1 milione negli ultimi vent’anni dell’Ottocento- , e occuparsi in particolare delle donne e dei minori”. Lo ha detto oggi pomeriggio l’arcivescovo, mons. Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes portando il suo saluto ai partecipanti al Corso di formazione sulla pastorale migratoria, iniziato oggi pomeriggio e che vede la partecipazione di circa 40 persone tra nuovi direttori e operatori diocesani Migrantes, nuovi cappellani per le comunità cattoliche di migranti in Italia e le missioni italiane all’estero. “Siamo vicini – ha aggiunto – come Fondazione Migrantes alle Figlie del Sacro Cuore e alla Diocesi di Lodi in occasione delle celebrazioni di questo 75° anniversario della canonizzazione di Madre Cabrini, affidando all’intercessione della madre dei migranti, che ha attraversato l’oceano numerose volte – “fra un’onda e l’altra” – come Ella scrive (28 aprile 1890) – , animata da una straordinaria capacità di contrastare la secolarizzazione tra gli emigranti, da uno stile nuovo, popolare, di evangelizzazione in emigrazione, dalla valorizzazione della comunicazione a tutela dei diritti dei migranti e contro ogni discriminazione, per la libertà nell’amministrazione dei beni a favore dei poveri emigranti, per la fedeltà alla Chiesa. Madre Cabrini, che aveva ricevuto anche la cittadinanza statunitense nel 1909, sarà la prima Santa degli Stati Uniti d’America”. Per usare le parole di Papa Francesco nel messaggio per la prossima Giornata mondiale dei migranti, Madre Cabrini è stata – ha concluso mons. Perego – un esempio per “camminare insieme verso a un noi sempre più grande”.