MEMA, Il Museo dell’Emigrazione Marchigiana

13 Maggio 2021 – Recanati – Le antiche cantine di Villa Colloredo Mels ospitano il Museo dell’Emigrazione Marchigiana (MEMA) che è stato inaugurato nel dicembre 2013. Si tratta di un Museo multimediale e interattivo, realizzato per volere del Comune di Recanati, della Regione Marche, dell’Associazione marchigiani nel mondo e anche grazie al cofinanziamento del Dipartimento della Gioventù e del servizio civile nazionale. È dedicato a tutti i marchigiani, circa settecentomila, che tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900, oppressi da condizioni di estrema povertà, hanno preso la coraggiosa decisione di abbandonare la loro terra d’origine per dirigersi verso un luogo sconosciuto alla ricerca di fortuna.

All’ingresso del Museo si trova una riproduzione della tipica casa del mezzadro e una sezione dedicata al viaggio e al bagaglio che gli emigranti portavano con sé. Scendendo ci si trova a un bivio: il visitatore è chiamato a scegliere se spostarsi ai treni o alle navi. Dal vagone del treno cinque marchigiani raccontano la loro storia di emigranti che hanno lasciato la propria regione alla volta dell’Argentina, del Belgio, degli Stati Uniti. Davanti al treno si trova una sezione dedicata al lavoro in miniera dove si possono vedere da vicino gli strumenti utilizzati dai minatori. La sezione dedicata al viaggio in nave, invece, propone la riproduzione di una tipica cuccetta di terza classe e, mettendosi seduti, è possibile ascoltare un’altra storia di emigrazione. Più avanti un touch screen consente di visualizzare, leggere e ingrandire documenti, fotografie, diari e memorie che sono stati donati al Museo dalle Acli, dalle Associazioni di marchigiani all’estero e dai discendenti di alcune famiglie di emigranti. Nell’ultima sala del Museo è infine possibile ricercare la scheda di viaggio di conoscenti e parenti, che sono emigrati in quel periodo storico, attraverso la consultazione di un database che raccoglie i dati degli emigranti non solo marchigiani ma di tutta Italia.

L’intero percorso è accompagnato da pannelli descrittivi, suggestive foto e gigantografie che raccontano il viaggio della speranza intrapreso dagli emigranti marchigiani. Un commovente viaggio indietro nel tempo alla scoperta degli usi, dei costumi e delle tradizioni che appartengono alla storia di ognuno di noi.

Il Museo dell’emigrazione marchigiana intende accompagnare e coinvolgere il visitatore in un itinerario “fisico ed emozionale” destinato a ripercorrere la storia del fenomeno migratorio e a riannodare quei legami profondi che hanno unito e uniscono ancora oggi le Marche alle comunità di emigranti. Immagini, oggetti, lettere, documenti e ricordi, animano i diversi ambienti museali che ripetono altrettanti significativi ‘momenti’ di questo viaggio nella memoria dell’emigrazione marchigiana, ma acquistano una dimensione più coinvolgente ed emozionale, sollecitando in un pubblico ampio ed eterogeneo sempre nuove suggestioni e riflessioni. Grazie all’utilizzo di tecnologie innovative, infatti, la storia del passato diventa narrazione interattiva, le immagini della memoria realtà virtuale ed i suoni contribuiscono ad evocare situazioni e luoghi lontani nel tempo.

La visita si trasforma così in un’esperienza viva e vitale dove la lezione di quanti con tenacia e perseveranza hanno contribuito alla crescita di tanti Paesi, sia di monito per le giovani generazioni che, nell’affacciarsi sul palcoscenico del ‘mondo globale’, non dimentichino le proprie radici.

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