15 Giugno 2020 – Città del Vaticano – Papa Francesco, al termine dell’Angelus, ieri ha pregato e ricordato la situazione che vive oggi la Libia. E ha pregato per “le migliaia di migranti, rifugiati, richiedenti asilo e sfollati interni” in questo Paese: “la situazione sanitaria ha aggravato le loro già precarie condizioni, rendendoli più vulnerabili da forme di sfruttamento e violenza. C’è crudeltà”.
Il pontefice ha rivolto un appello agli organismi internazionali “e a quanti hanno responsabilità politiche e militari” a “rilanciare con convinzione e risolutezza la ricerca di un cammino verso la cessazione delle violenze, che porti alla pace, alla stabilità e all’unità del Paese”. “Seguo con apprensione e anche con dolore – ha detto il papa – la drammatica situazione in Libia. È stata presente nella mia preghiera in questi ultimi giorni”: “invito la comunità internazionale, per favore, a prendere a cuore la loro condizione, individuando percorsi e fornendo mezzi per assicurare ad essi la protezione di cui hanno bisogno, una condizione dignitosa e un futuro di speranza”. “In questo tutti abbiamo responsabilità, nessuno può sentirsi dispensato”, ha aggiunto a braccio: “Preghiamo per la Libia in silenzio, tutti”.
R.I.