Card. Bassetti: questione cittadinanza è cruciale

19 Febbraio 2020 – Bari – “Spero che questo nostro ritrovarci sia l’avvio di un processo che ci consenta di condividere e offrire ai nostri popoli una visione non frammentaria, ma complessiva e organica dei problemi e delle ricchezze del Mediterraneo, necessaria per superare le crisi che stiamo vivendo”. E’ quanto ha detto questo pomeriggio il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, aprendo l’incontro “Mediterraneo Frontiere di pace” che si svolge, fino al 23 febbraio, a Bari e che sarà concluso da papa Francesco. A queste giornate di riflessione e di preghiera parteciperanno 58 tra vescovi e patriarchi dei 19 Paesi che s’affacciano sul “Mare nostrum”. Per il card. Bassetti “noi vescovi non possiamo vedere la questione dei migranti in maniera settorializzata, come se fosse un problema di ‘esodi’ che impoveriscono i territori o di ‘arrivi’ che li destabilizzano: il povero – ha spiegato il presidente della CEI – che parte o che decide di restare, che arriva o che troppo spesso muore durante il viaggio o conosce sofferenze e ingiustizie indicibili, è Cristo che emigra, resta, soffre, bussa alle nostre porte”. I problemi costituiscono – ha quindi aggiunto – uno “stimolo ulteriore a superare, noi per primi, le barriere che attraversano il Mediterraneo e a intensificare l’incontro e la comunione fra di noi. Ne avvertiamo – ha quindi detto il card. Bassetti – la responsabilità e l’urgenza, convinti come siamo che la tessitura di relazioni fraterne è condizione per partecipare al processo di integrazione”. Il card. Bassetti, spiegando l’origine di questo incontro a Bari, ha detto che da quando ha conosciuto Giorgio la Pira, il “sindaco santo” di Firenze egli ha “cominciato a parlare al mio cuore. Si è fatto poi annuncio e proposta due anni fa, quando ho cominciato a sentire dentro di me l’incontenibile sofferenza del ‘Mare Nostrum’, ridotto a tomba per migliaia di fratelli. E’ così che mi sono ricordato delle parole di La Pira: ‘il Mediterraneo torni ad essere quello che fu’”. Parlando del yema migrazioni il card. Bassetti ha quindi sottolineato che “non potrà esserci arresto delle crisi migratorie e umanitarie senza che sia restituito a ogni uomo e  a ogni donna, cittadini del mondo, il diritto di restare nella propria patria a costruire un futuro migliore per sé e per la propria famiglia, e senza che a questo diritto sia affiancato anche quello di spostarsi. “Liberi di partire, liberi di restare” è la linea che, come Conferenza Episcopale Italiana, ci siamo dati nella nostra azione solidale nei confronti dei popoli impoveriti”. Parlando poi della cittadinanza il presidente dei vescovi italiani i ha detto che “è cruciale per tutti”: è questione che “si pone in maniera nuova per gli stessi Paesi di antica tradizione democratica con le sfide dell’accoglienza e dell’integrazione dei migranti, dello spazio pubblico reclamato da tutte le religioni; paesi che si ritrovano a fare i conti con la pericolosa tentazione a involuzioni identitarie che minano il fondamento dei diritti inviolabili della persona”. (R. Iaria)

 

 

 

 

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