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Reggio Emilia: un Tavolo per il dialogo interreligioso

18 Febbraio 2022 - Roma - È nato a Reggio Emilia il Tavolo per il dialogo interreligioso, realizzato grazie al progetto “Strategie Interculturali per Costruire Coesione Sociale”-SICCS promosso dalla prefettura in partenariato con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, il Centro interculturale Mondinsieme e la Fondazione E35. Finanziato nell’ambito del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione 2014-2020 (FAMI) gestito dal ministero dell'Interno, il tavolo opererà nell'ambito del consiglio territoriale per l'immigrazione. La sua attivazione ha l'obiettivo di costruire una rete di dialogo che dia voce, valorizzandolo, al contributo che le associazioni religiose e le comunità di origine straniera del territorio legate ai luoghi di culto possono offrire per affrontare al meglio le complessità e le sfide dell'integrazione dei migranti, soprattutto i giovani, perché possano esercitare pienamente nell'alveo della Costituzione diritti e doveri dei cittadini. Alla Costituzione ha fatto riferimento, intervenuto da remoto per aprire i lavori del tavolo, il direttore centrale degli Affari dei culti e per l'amministrazione del Fondo edifici di culto (Fec) Fabrizio Gallo,  definendola la «cornice di questo progetto, all’interno della quale vengono affermati due principi: la libertà religiosa e la pratica pattizia». Affermarli e realizzarli «significa che lo Stato si siede al Tavolo con le confessioni religiose per stabilire insieme ad esse il modello delle relazioni», fondato sulla libertà religiosa, «architrave su cui si costruisce il nostro Stato». In questo consiste la ragion d'essere del Tavolo che, ha spiegato il prefetto Rolli, «rappresenta la volontà concreta di porre basi solide per il cambiamento e il benessere della società e dei nostri ragazzi» cercando di «allargare lo sguardo, partendo da una visione generale». Alla riunione di insediamento hanno partecipato - oltre, tra gli altri, al sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, ad altri amministratori locali del territorio provinciale e a rappresentanti di Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri - 8 referenti della comunità islamica reggiana e provinciale, 3 delle chiese evangeliche-protestanti, 2 della chiesa ortodossa, 2 della confessione induista, 2 della comunità Tamil, 2 di associazioni buddiste, 2 referenti Sikh, 1 rappresentante della chiesa cattolica e, infine, 1 portavoce della comunità Bahà'i. Tra le tematiche emerse durante gli interventi, il dialogo con il diverso/nuovo, il tema dell'intervento e del recupero di comportamenti devianti tra i giovani, il problema della discriminazione a scuola e al lavoro, i temi della trasmissione della cultura, della necessità di spazi di aggregazione, della formazione, sia interculturale che sul piano della comunicazione, per gli educatori e formatori e per i rappresentanti delle autorità. «Questo territorio si è misurato, e continua a misurarsi, dall’educazione, alla cultura, al welfare, con i concetti di diversità e dialogo interreligioso», ha osservato il sindaco Vecchi con riferimento, in particolare, alle problematiche e al disagio che esprimono i giovani, rivolgendo a tutti un invito: «Prendiamoci carico delle nuove generazioni con un impegno di lungo periodo».