25 Luglio 2025 - Ostacolare le imbarcazioni di ricerca e soccorso significa causare centinaia di morti in mare. 32 organizzazioni chiedono l'immediata cessazione dell'ostruzionismo sistematico contro le operazioni di ricerca e soccorso (Sar) delle Ong da parte dello Stato italiano. "Soltanto nell'ultimo mese, le imbarcazioni delle Ong sono state fermate tre volte a causa di accuse basate sul Decreto Piantedosi", si legge in una nota pubblicata diffusa il 25 luglio.
Secondo le Ong, l'introduzione di questi ostacoli legali e amministrativi "persegue un obiettivo evidente: tenere le imbarcazioni Sar lontane dalle aree operative".
Da febbraio 2023, le imbarcazioni delle ONG sono state oggetto di 29 fermi amministrativi, per un totale di 700 giorni trascorsi in porto invece di salvare vite umane in mare. Le stesse navi hanno trascorso altri 822 giorni in mare per raggiungere porti assegnati a distanze ingiustificabili, per un totale di 330.000 chilometri di navigazione. Tali misure - si precisa nella nota - "inizialmente riguardavano solo le navi SAR delle organizzazioni non governative" mentre ora estese anche alle imbarcazioni più piccole con un ruolo di monitoraggio.
Le organizzazioni firmatarie della nota congiunta chiedono che:
(foto: Mediterranea)[/caption]
- I Decreti Piantedosi e Flussi siano immediatamente abrogati, per mettere fine alle disumane richieste che impongono alle imbarcazioni di soccorso di procedere a sbarchi selettivi e all’assegnazione di porti distanti. In conformità con il diritto marittimo internazionale, le persone soccorse devono essere sbarcate senza ritardo nel luogo sicuro più vicino; non possono essere costrette a sostenere lunghi viaggi a fini di strumentalizzazione politica.
- L'imbarcazione di monitoraggio “Nadir” sia immediatamente rilasciata e che siano definitivamente rimossi gli ostacoli e le pratiche di criminalizzazione contro le attività delle ONG impegnate nella ricerca e soccorso in mare.
- Gli Stati membri dell'UE adempiano al loro dovere di soccorso in mare e rispettino il diritto internazionale. Le autorità dovrebbero fornire a tutte le imbarcazioni SAR il supporto necessario nelle operazioni di soccorso e assumersi la responsabilità e il coordinamento delle attività di salvataggio di chi si trova in situazione di pericolo in mare.
- Sia istituita una missione di ricerca e soccorso finanziata e coordinata dall'UE.
- Siano garantite vie di accesso sicure e legali verso l'Europa, per impedire che chiunque debba salire a bordo di imbarcazioni precarie ed intraprendere viaggi pericolosi o perfino mortali.
(Fonte: Mediterranea)
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