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Alluvioni in Europa: la solidarietà e l’impegno degli italiani in Lussemburgo

21 Luglio 2021 - Lussemburgo - “Il calcolo totale dei danni sarà stabilito dalle autorità locali e nazionali solo nei prossimi giorni” sostiene l’unità di crisi del governo Bettel in Lussemburgo che dopo aver dichiarato lo stato d’emergenza ha stanziato 50 milioni di euro per i danni materiali e attivato lo chomage partielle, l’aiuto economico governativo per cause di forza maggiore, per le alluvioni che hanno colpito il Granducato nella notte tra il 14 e il 15 luglio. Anche sul Granducato di Lussemburgo - così come gli stati confinanti della Germania e del Belgio - precipitazioni da record: 105,7 litri per metro quadrato in 24 ore, il livello più alto dal 1854. Due Comuni in parte evacuati: Echternach e Vianden nel nord-est dello Stato, scuole chiuse per un paio di giorni, strade bloccate. Per fortuna nessun morto e nessun ferito ma molti danni materiali a industrie, commerci e privati: cantine allagate, archivi inondati, impianti di produzione danneggiati, uffici costretti a restare chiusi, alcune linee ferroviarie interrotte e ancora 250 famiglie che devono essere rifornite di elettricità in tutto il Paese. “Le precipitazioni sembravano non smettere da alcuni giorni - racconta Paola Cairo, codirettrice di PassaParola Mag, il mensile italiano in Lussemburgo, Francia (Grand Est) e Germania (Saarland) -  e ci siamo resi conto della gravità solo quando social e quotidiani hanno cominciato a rilanciare foto e informazioni sulla situazione. Ci sono stati quartieri della città bassa (Grand, Clausen, Pfaffenthal, danneggiati da acqua e fango dell’Alzette) ma anche alcune piazze e strade della capitale completamente inondate”. “Insieme alle amiche della Società Dante Alighieri, Comitato Lussemburgo e della Libreria italiana, che hanno entrambe sede al Grund -  continua Cairo - ci siamo attrezzate per ripulire i locali. Con scope e ramazze abbiamo rimosso il fango dal pavimento e messo in sicurezza libri e mobili. I danni non sono stati ingenti, fortunatamente ma a soli 200 mt da noi, la celebre Abbazia di Neimenster ha avuto i locali allagati e sono stati senza elettricità per una settimana. Nei prossimi giorni ci è stato comunicato che un funzionario governativo del Fond du Logement, l’ente pubblico che gestisce alcune unità commerciali nel quartiere, passerà per fare un resoconto dei danni e le assicurazioni sono già allertate”. Roberta D’Esposito ha vissuto la notte tra il 14 e il 15 completamente in bianco. “Mi ha chiamato la mia amica Angela i cui genitori abitano proprio in città ai bordi dell’Alzette (affluente della Sure). Le forti precipitazioni hanno allagato la cantina fin da subito e il giardino, dove sono caduti degli alberi.  Temevamo che l’acqua arrivasse anche ai piani. E abbiamo avuto paura. I pompieri, chiamati due volte, ci hanno detto che avrebbero dato priorità alle urgenze vitali. Poi non sono mai arrivati. I danni materiali sono stati ingenti e nei giorni successivi, insieme ad altri volontari del quartiere, abbiamo cercato di pulire tutto”. Paolo Travelli, invece, si trovava ad Echternach, la cittadina patrimonio Unesco, che si trova a pochi km da un bacino d’acqua artificiale che rischiava di esondare e che è stata in parte evacuata in poche ore.  “L’azienda per la quale lavoro - racconta - ci ha allertato verso le 12 che la situazione si stava aggravando: una parte della città era allagata ed era stato deciso di evacuare. Io mi sono rimesso in auto per tornare in città - abito nella Capitale -  ma ho trovato molte strade chiuse a causa degli allagamenti e del rischio frane. Sono tornato a casa solo qualche ora dopo, seguendo un bus di linea tedesco fino a Trier (Germania) e da lì ho ripreso l’autostrada per Granducato; lo stato di allerta è durata fino al giorno dopo quando ha smesso di piovere”. Marcello Moretti, presidente dell’ARULEF (l’Ass. regionale umbra) ha realizzato due video per testimoniare la situazione prima e dopo: “Sono partito per curiosità: molte strade erano bloccate ma sono passato nella zona alta evitandole e sono arrivato in molte zone dove ho potuto riprendere le immagini. Tra il 15 luglio e il 18 luglio ho calcolato che l’acqua è abbassata di 3 mt. e mezzo. Il video parla da sé”. Le operazioni di pulizia e sgombero sono cominciate appena revocata l’allerta e la solidarietà si è manifestata in tutto il Paese: volontari, vicini di casa, scout, politici e anche il Granduca Henri hanno dato una mano. (P.C.)   In foto Paola Cairo, codirettrice di PassaParola Mag