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GMMR: un ”arcobaleno di popoli” a Palermo

30 Settembre 2020 - Palermo - La Chiesa parrocchiale di S. Nicolò da Tolentino, nel centro storico di Palermo, anche se grande, deve fare i conti con le norme del distanziamento dovute al COVID-19, per accogliere una nutrita fetta del popolo di Dio formato prevalentemente da persone nate in altri continenti. Sono filippini, mauriziani, ghanesi, tamil, cingalesi, italiani, latino-americani e tante altre persone provenienti da altri Paesi dell’Africa francofona ed anglofona e dall’Est europeo. L’accoglienza del Parroco e dei parrocchiani per questa celebrazione interculturale è il segno di tutta la Chiesa che in ogni dove si prodiga a vivere la pagina del Vangelo “Ero straniero e mi averte accolto”. Oggi c’è un convenire multicolore. La presenza delle diverse comunità etniche e dei singoli cristiani è il segno di una integrazione che si fonda sul Parola di Dio e si traduce in una bella assemblea espressione della cattolicità della Chiesa. È il Regno di Dio che si instaura anche attraverso le diversità degli uomini e delle donne di buona volontà che desiderano camminare insieme nel medesimo territorio. La presenza dell’arcivescovo, Mons. Lorefice, esprime per tutti la presenza dell’unico Pastore che guida tutto il gregge. Sì, perché in questo variegato gregge sono presenti anche “pecore che non sono di quest’ovile”. È la presenza dei credenti di altre religioni a rendere ancora più ricca l’assemblea. La comunità tamil condivide il “potthu” un rito di accoglienza dei celebranti nel quale sono offerti profumo, incenso e polvere di sandalo espressione di benevolenza e benedizione. Anche alla Dossologia, con il rito dell’ĀRĀTTI è adorato il Signore Gesù con l’offerta di fiori, incenso e luce. La presenza delle altre comunità etniche e della corale “Arcobaleno di popoli”, esprimono la loro partecipazione attiva all’offertorio con altre danze, con preghiere e canti eseguiti in dieci lingue diverse. Il benvenuto al Vescovo è stato dato anche da Mario Affronti, Direttore Migrantes della Sicilia che ha ringraziato il presule del suo impegno a favore del mondo della migrazione. Mons. Corrado Lorefice ha ricordato di “avere gli stessi sentimenti di Cristo Gesù” sottolineando l’impegno cristiano nel servizio ai più poveri, sull’esempio di Gesù, senza chiedere ad alcuno il documento d’identità. Inoltre, ha sottolineato che “nei forestieri c’è la persona di Gesù e i cristiani non sono coloro che con le labbra professano la dottrina della religione o perché con i gesti fanno atti di culto, ma chi lo riconosce nei poveri, nei migranti e nei rifugiati di cui oggi celebriamo la 106° Giornata mondiale”. La celebrazione è stata un momento di convergenza ma anche un punto di partenza per molte altre attività pastorali e sociali che sono già in programma sia nella Parrocchia come anche in altri Centri pastorali e sociali. (P. Sergio Natoli Ufficio Migrantes Palermo)