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La Giornata mondiale delle Vocazioni e le migrazioni

23 Aprile 2021 - Roma - La prossima domenica, 25 aprile, la Chiesa celebra la 58° Giornata Mondiale di preghiera per le Vocazioni. Al centro del messaggio per l’odierna Giornata, il Santo Padre mette in evidenza la figura di San Giuseppe, Patrono della Chiesa Universale, esempio di ogni vocazione. Riprendendo il Vangelo della fuga in Egitto, che è poi l’emblema della Fondazione Migrantes, il Pontefice scorge in S. Giuseppe il “segno di una vocazione riuscita e una testimonianza di una vita toccata dall’amore di Dio” e da ciò, nasce la sua paterna “cura nel custodire” la Santa Famiglia di Nazareth, tutta la Chiesa e i tanti fratelli e sorelle che vivono ogni situazione di migrazione. San Giuseppe, continua il Pontefice, rimane un “bell’esempio di vita cristiana quando …non ci lasciamo paralizzare dalle nostre nostalgie, ma ci prendiamo cura di quello che il Signore, mediante la Chiesa, ci affida!”. Ripensando a questa Giornata Mondiale di preghiera per le Vocazioni, rimangono ancora attuali le indicazioni della Congregazione per la Educazione Cattolica, circa la formazione pastorale dei futuri presbiteri, consacrati e consacrate, impegnati nella mobilità umana, datata gennaio 1986. Si legge nel documento che “…gli Atenei ed i Seminari, non solo riservino (alla loro formazione) un maggior spazio di informazione, ma soprattutto si preoccupino di assicurare una migliore preparazione di tutti i sacerdoti, secolari e regolari, delle religiose, nonché di quanti in genere si apprestano a lavorare in questo campo”. Nel Pontificato di Papa Francesco emerge l'attenzione e l’importanza riservata alla questione migratoria e il suo costante richiamo pastorale alla Chiesa universale e a quelle particolari per la cura dei migranti, la loro accoglienza e i loro diritti. L’impegno profuso dal Santo Padre rafforza la ragione per cui la Pastorale della mobilità umana è da ritenersi tra le discipline Teologiche. Continua il documento della Congregazione “…alcune Università hanno già sentito la necessità di avviare l'insegnamento di questa disciplina”, per questo l’Istituto dei Missionari di San Carlo, meglio conosciuti come Scalabriniani, fondati dal beato Giovanni Battista Scalabrini, l’apostolo dei migranti, promuove e sostiene la ricerca e lo studio della mobilità umana. La formazione accademica per la Pastorale della mobilità umana è promossa dagli Scalabriniani con il SIMI (Scalabrini International Migrationn Institute) incorporato presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma. I partecipanti ai corsi accademici di licenza e dottorato mostrano i volti di una Chiesa impegnata ad annunciare il Vangelo con, tra e per i migranti di ogni continente. Se, come ricorda il Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale delle Vocazione, la gioia è il segno della “vicinanza fedele a Dio e al prossimo”, non stanchiamoci di pregare il Padre perché nei seminari e negli istituti religiosi, rafforzi il sì generoso di uomini e di donne a seguire Cristo migrante tra i migranti. (Mirko Dalla Torre)