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Istat: in ripresa i movimenti migratori

14 Marzo 2022 - Roma - Nel corso del 2021 si contano in totale 1.743.216 iscrizioni in anagrafe e 1.686.703 cancellazioni. Mettendo a confronto l’andamento dei flussi migratori nelle tre fasi pandemiche in cui si può dividere convenzionalmente il 2021 (seconda ondata, fase di transizione, terza ondata) con la media dei corrispondenti periodi degli anni 2015-2019 emergono significative variazioni. Lo sottolinea oggi l'Istat con la pubblicazione del Report Dinamica Demografica. I movimenti tra comuni hanno coinvolto 1 milione e 412 mila persone, +5,9% rispetto al 2020. Se si considera la media del periodo 2015-2019 l’aumento dei trasferimenti interni dell’anno 2021 è del 3,9%. Lincremento - sottolinea l'istituto di statistica - è stato più contenuto durante la seconda ondata dell’epidemia (+1,5%), a causa delle limitazioni alla mobilità tra regioni che hanno ridotto al minimo gli spostamenti residenziali e durante l’ultimo trimestre (+1,4%). Nella fase di transizione si ha invece una ripresa più sostenuta (+9,0%) sempre rispetto alla media del periodo giugno-settembre 2015-2019.
Le ripercussioni sono state molto più rilevanti sui movimenti migratori internazionali. Nonostante il saldo migratorio con l’estero mostri segnali di ripresa (+156 mila, quasi il 79% in più rispetto al 2020), i movimenti migratori internazionali restano al di sotto della media 2015-2019 (318 mila iscrizioni, 159 mila cancellazioni). Le iscrizioni dall’estero (286.271 nel 2021) crollano nei primi cinque mesi dell’anno rispetto alla media dello stesso periodo per gli anni 2015-2019 (-17,7%), per poi recuperare lievemente nel corso dell’anno pur restando sempre sotto la media del quinquennio pre-Covid (-3,8% nella fase di transizione e -5,3% nella terza ondata).
Le cancellazioni verso l’estero (129.482 in totale) mostrano invece aumenti rispetto agli stessi periodi
pre-pandemia: una lievissima ripresa durante la seconda ondata (+1,1%), un aumento più consistente durante la fase di transizione (+5,2%) e in corrispondenza della terza ondata (+2,6%).