Primo Piano

Mattarella: non ignorare il dramma dei rifugiati

20 Giugno 2023 -
Roma - Per superare "definitivamente la gestione emergenziale" del fenomeno migratorio  con "un’azione di respiro europeo ed internazionale è indifferibile intervenire sulle cause profonde che spingono un così gran numero di esseri umani bisognosi ad abbandonare i loro Paesi. Essi meritano opportunità alternative ai rischiosi viaggi che, spinti dalle circostanze, intraprendono in condizioni anche proibitive". Lo ha scritto oggi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella in un messaggio per la Giornata Mondiale del Rifugiato e nel quale ricorda che "circa 100 milioni di uomini, donne e bambini, in tutti i continenti, sono costrette a lasciare le proprie case per trovare protezione contro la persecuzione, gli abusi, le violenze. Il senso di umanità e il rispetto per i più alti valori iscritti nella Costituzione repubblicana impongono di non ignorare il loro dramma". Nel celebrare  la Giornata Mondiale del Rifugiato è "opportuno - scrive il capo dello Stato - ribadire che le iniziative di assistenza a queste persone – e in particolare ai rifugiati che si trovano in condizioni di particolare vulnerabilità – devono essere accompagnate dalla ricerca di un’indispensabile e urgentissima soluzione strutturale di lungo periodo". Da sempre l’Italia - aggiunge Mattarella -  è "in prima linea nell’adempiere all’alto dovere di solidarietà, assistenza e accoglienza, secondo quanto previsto dalla Costituzione per coloro ai quali venga impedito nel proprio paese l’effettivo esercizio dei diritti e delle libertà democratiche. Nella consapevolezza delle numerose sfide che ci vedono protagonisti a difesa dei rifugiati, desidero ringraziare l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite, con il quale l’Italia intrattiene intensi vincoli di collaborazione". Il presidente della Repubblica ringrazia il personale delle varie Amministrazioni dello Stato e tutti gli operatori della protezione internazionale e dell’accoglienza che, "con grande professionalità e profondo spirito umanitario, si adoperano quotidianamente per alleviare le sofferenze dei rifugiati e garantire loro l’accesso ai servizi essenziali". (Raffaele Iaria)
 

Migranti morti in mare: una preghiera ecumenica con il card. Zuppi

20 Giugno 2023 - Roma - Si terrà giovedì 22 giugno alle ore 18.30 a Roma, nella basilica di Santa Maria in Trastevere, la veglia ecumenica di preghiera “Morire di speranza” in memoria di quanti perdono la vita nei viaggi verso l’Europa. Sarà presieduta dal card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei. “Il terribile naufragio al largo delle coste greche è l’ultimo tragico avvenimento che ha travolto centinaia di vite di migranti, tra cui tanti bambini – si legge in una nota -. Un dramma che ci chiede di non restare indifferenti alle morti in mare e alle sofferenze di tutti coloro che sono costretti a lasciare la propria terra, in cerca di salvezza dalla guerra, l’instabilità politica, la povertà, le catastrofi legate ai cambiamenti climatici”. Parteciperanno rifugiati e profughi, parenti delle vittime, insieme a rappresentanti delle diverse comunità religiose presenti a Roma, con i loro fedeli. Saranno ricordate le storie, i nomi, i volti di chi ha perso la vita nei viaggi della speranza. La celebrazione è promossa dalla Comunità di Sant’Egidio, Centro Astalli, Caritas Italiana, Fondazione Migrantes, Federazione Chiese evangeliche in Italia, Simn-Scalabrini Migration International Network, Acli, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Acse.

Msna: 100mila dal 2014 ad oggi arrivati in Italia

20 Giugno 2023 -

Roma - Arriva duro, senza ammissione di repliche, il giudizio della commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa Dunjia Mikatovic. Direttamente da Lampedusa. «Sono colpita dall’allarmante livello di tolleranza nei confronti delle gravi violazioni dei diritti umani dei rifugiati, richiedenti asilo e migranti che si è sviluppato in tutta Europa». Non solo: «Le notizie di violazioni dei diritti umani dei rifugiati - aggiunge - sono così frequenti che difficilmente vengono registrate nella coscienza pubblica». In altre parole, il destino dei milioni di rifugiati accolti nel nostro Continente pare esser trattato come polvere da nascondere sotto al tappeto. Con queste dichiarazioni, si apre oggi la Giornata mondiale del rifugiato. Ancora segnata, come ricorda il presidente dell’Anci Antonio Decaro, dal «sapore amaro della tragedia» consumatasi al largo delle coste del Peloponneso. Le celebrazioni, che tingeranno di blu i monumenti di 16 città in tutta Italia, serviranno a puntare la lente d’ingrandimento sulle condizioni delle persone rifugiate in tutto il mondo: ben 35 milioni nel 2022, secondo i dati Acnur-Unhcr. n Italia è allarmante la condizione dei bambini. Secondo Unicef, sono oltre 100mila i minori stranieri non accompagnati giunti nel Paese via mare dal 2014. Seimila solo quest’anno. Ma il numero è persino «parziale», perché non tiene conto né dei rifugiati dall’Ucraina né di quanti arrivano dalle frontiere terrestri senza essere sistematicamente registrati. Rotta balcanica in primis. «Si tratta di bambini e adolescenti spesso in fuga da conflitti e violenze - si legge in una nota -. Questi dati sono probabilmente destinati a salire nei prossimi mesi, data l’incidenza di conflitti, crisi e disastri climatici che affliggono molti dei principali Paesi d’origine».

Coldiretti: intesa per sviluppo in Africa

19 Giugno 2023 - Roma - Coldiretti, la più grande organizzazione di rappresentanza dell'agricoltura italiana, entra a far parte della Fondazione E4Impact per promuovere un'agricoltura sostenibile e responsabile in Africa e fornire una alternativa concreta al fenomeno delle migrazioni.  Coldiretti estende il proprio impegno a livello internazionale, sostenendo l'imprenditoria agricola in Africa attraverso la Fondazione E4Impact, organizzazione che promuove lo sviluppo del continente africano tramite programmi di imprenditoria a forte impatto sociale. La collaborazione è finalizzata a rafforzare la cooperazione con i paesi in via di sviluppo, promuovendo progetti di formazione e il trasferimento di know-how ai giovani imprenditori dei paesi emergenti. E4Impact collaborerà con Coldiretti per fornire formazione e supporto tecnico agli imprenditori agricoli africani, con l'obiettivo di migliorare la loro produttività e competitività sui mercati locali ed internazionali, perseguendo l'obiettivo comune di creare una rete di imprenditori agricoli e di promuovere lo sviluppo sostenibile del continente africano. “È sempre stimolante accogliere un nuovo partner nella nostra missione per promuovere l'imprenditoria sociale e sostenibile in Africa. L'ingresso di Coldiretti rappresenta per noi un'opportunità unica di accedere alla sua esperienza e competenza nel settore agricolo, che ci aiuterà a sostenere l'imprenditoria agricola sostenibile in Africa” ha dichiarato Letizia Moratti, Presidente della Fondazione E4Impact. “Siamo convinti che la partnership tra Fondazione E4Impact e Coldiretti possa portare a risultati tangibili e positivi per le comunità locali africane e per il futuro sostenibile del continente". “L’obiettivo è esportare un modello di sviluppo che punti sulla valorizzazione delle realtà locali, sfruttando le potenzialità dell’impresa familiare e sostenendo così i piccoli produttori del Sud del mondo, minacciati dalla distorsione nei sistemi di produzione e distribuzione degli alimenti che favorisce l’accaparramento delle terre e provoca la fuga dalle campagne verso i Paesi più ricchi dove spesso li attendono la sofferenza e l’emarginazione” ha sottolineato il Presidente di Coldiretti, Ettore Prandini nel sottolineare che “è importante favorire filiere di prodotti locali destinati a soddisfare il fabbisogno alimentare del territorio anche attraverso la creazione di mercati contadini a chilometri zero secondo il modello promosso da Campagna".

Mons. Felicolo: studio della lingua e formazione per i cappellani etnici

19 Giugno 2023 - Bologna – “Il ruolo e il compito del cappellano etnico in Italia nella sinodalità” è stato il tema al centro dell’incontro nazionale dei cappellani africani di lingua francofona che si è svolto a Bologna nella parrocchia di Sant’Antonio di Savena. Ad introdurla il coordinatore nazionale Migrantes dei cattolici africani francofoni in Italia, don Luis Gabriele Tsamba che ha rivolto una parola di benvenuto al direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo. Durante l’incontro ci si è soffermati sul lavoro fatto nelle cappellanie in Italia. Nella sua relazione mons. Felicolo si è soffermato sull'importanza dello studio della lingua italiana, sull'integrazione dei membri delle comunità e sulla formazione dei cappellani. Ha ricordato l'importanza della padronanza della lingua italiana. Ogni cappellano deve sapersi esprimere bene in italiano per fare da cinghia di trasmissione tra la sua comunità di cui è responsabile e la diocesi in cui esercita. A tal fine, mons. Felicolo ha presentato un libro che potrebbe aiutare nell'apprendimento della lingua. È attraverso il linguaggio che il cappellano e i membri della comunità di cui è responsabile possono integrarsi nel corpo sociale. Il direttore della Migrantes ha poi insistito sulla sensibilizzazione nelle varie comunità sul diritto alla salute. I membri delle comunità, anche se sprovvisti di permesso di soggiorno, come chiunque risieda sul territorio italiano, hanno diritto ad essere curati. Non si deve aver paura di andare in ospedale in caso di necessità. E poi la formazione organizzata per i cappellani. Da qui l’esortazione a partecipare al corso di formazione della Migrantes che si svolgerà dal 3 al 7 luglio a Roma. A tal fine, è stato consegnato ai sacerdoti un modulo di registrazione con i dettagli sul luogo e sul costo della formazione. Il direttore si è detto favorevole ad aiutare finanziariamente coloro che potrebbero avere difficoltà con il costo della formazione. Al termine del suo intervento si è aperto il dibattito. I cappellani hanno condiviso le difficoltà che incontrano nell'esercizio della loro unzione. Hanno anche espresso perplessità sul tema dell’integrazione sottolineando che il termine appropriato nella Chiesa è quello di comunione, che si fonda sull'accoglienza delle differenze e sull'accoglienza reciproca.  Durante l’incontro anche il saluto del direttore regionale Migrantes e del parroco don di Sant’Antonio di Savena che ha presentato un gruppo di giovani migranti accolti in parrocchia che provengono da quasi tutte le parti del mondo. L’incontro si è concluso con una celebrazione eucaristica presieduta da mons. Felicolo.  

Papa Francesco: si faccia tutto il possibile per prevenire simili tragedie

19 Giugno 2023 - Città del Vaticano - Domani, 20 giugno, ricorre la Giornata Mondiale del Rifugiato, promossa dalle Nazioni Unite: "con grande tristezza e tanto dolore penso alle vittime del gravissimo naufragio avvenuto nei giorni scorsi al largo delle coste della Grecia. E sembra che il mare fosse calmo. Rinnovo la mia preghiera per quanti hanno perso la vita e imploro che sempre si faccia tutto il possibile per prevenire simili tragedie". Lo ha detto ieri papa Francesco al termine dell'Angelus recitato davanti a migliaia di fedeli.

Mons. Lorefice: “nessuno può dirsi cristiano se non si indigna e non si impegna ad una urgente conversione delle scelte politiche migratorie

19 Giugno 2023 - 17.6.2023 - Palermo - La linea rigorista dei nostri governi nazionali e della comunità europea è una industria di morte di innocenti che condanniamo a morire due volte. Una politica che non previene le stragi ma le determina consapevolmente tradisce la costitutiva missione della costruzione della polis umana. Se le nostre città europee perdono il dovere umano di accogliere quanti sono disposti ad affrontare la morte pur di fuggire dalla disperazione e dalla morte, non avranno altro futuro se non quello di nuove città di Babele in preda all’empietà e alla violenza. I cuori che si raffreddano diventano insensibili, indifferenti, sospettosi, e violenti. Non soccorrere chi rischia la vita, non salvare esseri umani – 750 persone, membri della famiglia umana – è un crimine. Non educare all’accoglienza significa formare alla violenza. Ci indigniamo come cittadini e come cristiani e chiediamo prontamente scelte concrete per una politica migratoria libera da populismi e da interessi di parte, intelligente, accogliente e inclusiva. Non aprire vie legali di approdo dei migranti e di redistribuzione solidale nei paesi europei, equivale a un sostegno diretto e consapevole alle industrie mafiose internazionali che hanno messo le mani sull’affare migrazioni da povertà economica e conflitti bellici determinati e fomentati ipocritamente da noi occidentali. Significa ‘consacrare’ respingimenti, naufragi e reclusione nei tanti lager dei paesi di frontiera – in primis della Libia – lager di cui tutti abbiamo consapevolezza grazie alle testimonianze di quanti vi sono tristemente rinchiusi o alle immagini inviate dai reporter. Chiediamo occhi ancora capaci di lacrime, parole audaci per chiedere la proclamazione del lutto universale e vesti di penitenza per una conversione mentale e politica. È una possibilità ancora aperta, perché la via dell’umano non è mai preclusa. So quante energie positive si trovano nei nostri paesi e come tante persone sono pronte a contribuire a questo cambiamento. L’Europa è nata come la terra dei diritti, del rispetto, dell’integrazione tra diversi. Oggi può scegliere di tradire la sua vocazione e la sua origine, condannandosi al non senso e all’estinzione culturale, sociale, economica anche, ovvero rimanere fedele alla parola che l’ha fondata: “Sono un uomo. E nulla di ciò che è umano ritengo sia estraneo è lontano da me” (Terenzio).

Mons. Corrado Lorefice

Arcivescovo di Palermo e presidente della

Commissione Migrantes della Conferenza Episcopale Siciliana

   

Tragedia migranti: ieri a Padova suono delle campane per richiamare alla preghiera

19 Giugno 2023 - Padova - Di fronte all'ennesimo dramma dei migranti consumatosi al largo delle coste greche, che ha registrato decine e decine di vittime e centinaia di persone ancora disperse, tra cui molti bambini, il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, richiama  i fedeli alla preghiera per le vittime di questa tragedia, per i superstiti, per le famiglie che ancora attendono notizie e perché queste tragedie non si ripetano più- Per questo jha chisto ieri un'intenzione di preghiera durante le messe ed ha invitato  i parroci a suonare le campane,  alle ore 19, per richiamare a un momento di silenzio e preghiera per queste vittime.  

Frontex: +158% arrivi sulla rotta Med centrale in 5 mesi

16 Giugno 2023 - Bruxelles -  La rotta del Mediterraneo centrale è il percorso più seguito dagli immigrati arrivati in Europa nei primi cinque mesi dell'anno. Lo ha reso noto Frontex, precisando che tra gennaio e maggio gli arrivi sono stati oltre 50.300, il 158% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, pari a circa la metà degli arrivi totali. Complessivamente gli arrivi di migranti in Europa attraverso le varie rotte seguite sono cresciuti del 12%, segnala Frontex, proprio in ragione dell'aumento del flusso registrato sulla rotta del Mediterraneo centrale che porta soprattutto in Italia. (ansa).

Tratta esseri umani: pubblicato il rapporto di Talita Kum

16 Giugno 2023 - Roma - In occasione della Giornata Internazionale contro il lavoro minorile e in vista della  Giornata mondiale contro la tratta di persone, Talitha Kum, fondato nel 2009 dall’Unione Internazionale delle Superiori Generali (UISG), ha pubblicato il rapporto annuale di attività. Ricco di dati, storie, testimonianze e analisi critiche ripercorre le attività dell’ultimo anno di Talitha Kum e si propone come uno strumento di lavoro per tutte le persone impegnate contro la tratta. Il report nel 2022 mostra una "significativa crescita quantitativa e qualitativa nelle aree della prevenzione, della cura delle vittime, accesso alla giustizia e networking". Talitha Kum è cresciuta, fino a diventare una rete di reti che raggiunge 560.606 persone in tutto il mondo. Si tratta di un aumento del 40% rispetto al 2021. Di queste 506.606 persone, 34.463 sono vittime e sopravvissuti, 442.276 sono coinvolte in azione di prevenzione, mentre 83.867 in quelle di networking, formazione e capacity-building. A fronte di questa crescita nelle attività, c’è stata invece una lieve diminuzione dei membri attivi e dei collaboratori che nel 2022 sono stati 5445 (circa 554 in meno dell’anno precedente, equivalente ad un  9 per cento in meno), si evidenzia nel Rapporto. Un altro aspetto delle attività di Talitha Kum è la sua collaborazione con  altre religioni o gruppi interreligiosi.  “L'anno appena trascorso è stato uno dei più impegnativi mai vissuti, a causa dello sviluppo di molte crisi legate tra loro, come l'impatto della pandemia da Covid-19, i conflitti in corso in molti Paesi (Myanmar, Sri Lanka, Siria, Burkina Faso, Venezuela, etc.), la guerra in Ucraina, che ha causato sofferenze a milioni di persone, senza dimenticare le devastanti catastrofi naturali, conseguenze dei cambiamenti climatici. Tutte queste crisi hanno un impatto diretto sulla tratta di esseri umani a livello internazionale. Inoltre, riflettendo sulle sfide della transizione della leadership e sulla complessità dei tempi in cui viviamo, possiamo osservare come la rete di Talitha Kum rimanga comunque impegnata nella sua missione, in cammino al fianco di ogni essere umano, sempre attiva nel prendersi cura delle persone ferite dallo sfruttamento e nell’intraprendere azioni concrete per contrastare la tratta di esseri umani. Nonostante le sfide che abbiamo osservato, i membri di Talitha Kum continuano a rispondere alla nostra Chiamata all'Azione, curando, portando sollievo, fornendo strumenti e lasciandosi coinvolgere nelle vite delle vittime e dei sopravvissuti, nonché delle popolazioni a rischio di tratta e sfruttamento.ha dichiarato Suor Abby Avelino, MM, Coordinatrice internazionale di Talitha Kum.  

Papa Francesco sul naufragio nell’Egeo: “tanto tanto dolore”

16 Giugno 2023 - Roma - "Tanto tanto dolore". Così Papa Francesco, questa mattina, all'uscita dall'ospedale Gemelli dopo un intervent chirurgico e un periodo di convalescenza, parlando del naufragio dei migranti nell'Egeo ai microfoni di Rai News 24. Il Papa, quindi, dopo la sosta a Santa Maria Maggiore all’uscita del Policlinico Gemelli, è rientrato in Vaticano. Riprende dunque l’attività ordinaria , dopo i 10 giorni di ricovero. All’uscita del Gemelli, ha ringraziato i giornalisti per il loro lavoro e alla domanda sulla sua salute ha risposto, come è ormai consueto: “Sono vivo”. Prima di fare rientro in Vaticano si è fermato per una breve visita privata alle suore dell’Istituto Maria Santissima Bambina, riunite per il loro capitolo generale. La Sala Stampa della Santa Sede ha spiegato che la preghiera mariana dell'Angelus di domenica e le udienze dei prossimi giorni sono confermati, salvo l’udienza generale di mercoledì 21 giugno, che è annullata  “per salvaguardare il recupero post operatorio del Santo Padre”. (Raffaele Iaria)

Desertificazione quasi globale: “sono 168 i Paesi senz’acqua”

16 Giugno 2023 -

Londra -  Di sete non soffre solo l’Africa. La mancanza di acqua è un problema per almeno 168 Paesi del mondo. Stima che negli anni a venire è destinata ad aumentare fino a diventare di portata globale. È questo lo scenario che fa da cornice alla Giornata Onu contro la desertificazione e la siccità che si celebra domani. Sono quasi trent’anni che le Nazioni Unite invitano la comunità internazionale a prendere consapevolezza dei rischi causati dal prosciugamento delle risorse idriche del pianeta. Era il 17 giugno del 1994 quando l’Assemblea generale Onu adottò la Convenzione sulla prevenzione della desertificazione. L’unico trattato legalmente vincolate in materia per le 197 parti che lo hanno sottoscritto. L’urgenza di sottrarre la terra all’aridità che compromette la qualità e l’abbondanza dei raccolti, oltre all’equilibrio degli ecosistemi, è oggi ancor più grave. Fiumi prosciugati, laghi bassi, campi spaccati dal sole interessano ormai tutte le aree geografiche. È stato stimato che la siccità, in aumento del 29% dal 2000, rende inutilizzabili ogni anno 12 milioni di ettari di terreni coltivabili. Non è necessario aspettare l’estate per rendersi conto di quanto grande sia la portata di questo dramma che, ovvio, incide soprattutto sulle popolazioni dei Paesi in via di sviluppo, spesso costrette a migrare per sopravvivere alle carestie. La mancanza di acqua penalizza in particolare le donne che vivono in queste zone. A loro è dedicata, non a caso, la giornata di domani. Sono le ragazze che si preoccupano di andare a cercare l’acqua e di portarla al villaggio. Le donne, ancora, non possiedono la terra ma rappresentano il 50% della forza lavoro impiegata nei campi agricoli. La verifica sull’avanzamento del deserto e degli sforzi compiuti per contrastarlo è oggetto, ogni due anni, di una conferenza delle parti (Cop). L’ultima, la 15esima, si è tenuta l’anno scorso in Costa d’Avorio. Secondo Alain-Richard Donwahi, che è il presidente di Cop15, la siccità è un effetto del cambiamento climatico che «troppo a lungo stato è stata relegata solo all’Africa». È chiaro che adesso non è più così. «Non c'è più tempo, dobbiamo agire», ha sollecitato, per evitare che abbia «un impatto significativo sulla sicurezza alimentare». Mondiale, non regionale. Cosa rischiamo? Le perdite agricole causate dalla mancanza di acqua potrebbero aumentare di cinque volte in 70 anni. Entro il 2050 le persone che potrebbero essere costrette a migrare sono 200 milioni. (Angela Napoletano - Avvenire)

Migrantes Andria: tre giorni di iniziative tra spettacoli, bici e degustazioni per la Giornata del Rifugiato

16 Giugno 2023 - Roma - In occasione della Giornata mondiale del Rifugiato 2023, la Comunità Migrantesliberi, in collaborazione con il Comune di Andria (ente capofila del Progetto Sai), la Casa Accoglienza "S. Maria Goretti" e l'Ufficio Migrantes della diocesi di Andria, ha programmato diversi momenti di condivisione in chiave culturale, sociale e culinaria. Il primo dal titolo "Speranza e Solidarietà per un mondo più accogliente" si svolgerà venerdì 16 giugno 2023, alle 18.30, in piazza Murri, per una biciclettata aperta a tutta cittadinanza e alla Pubblica Amministrazione. Sosta presso la sede SAI di via Lagnone S. Croce, 279, per visitare il bene confiscato alla criminalità organizzata intitolato al magistrato Rosario Livatino (1952-1990), vittima della mafia. Martedì 20 giugno, alle 17, nella stessa sede, open day con degustazione di piatti tipici dal mondo e condivisione di alcuni racconti di vita. Infine, venerdì 23 giugno, alle 21, nella Casa Accoglienza "S.M. Goretti" della diocesi, va in scena lo spettacolo "ISMAEL, il viaggio dalla Siria". Monologo di teatro contemporaneo di Massimigliano Frateschi, ispirato alla storia vera di Adnan, un ragazzo scappato dalla Siria e tutt'ora rifugiato in qualche parte d'Europa. "Ismael è un ragazzo iperattivo, sempre sorridente nonostante il bagaglio emotivo del suo viaggio. Ha imparato la lingua italiana e le preghiere quando era bambino, insegnateli dalla madre, ormai scomparsa e che premeditava la fuga di suo figlio in un altro paese sin dalla nascita. Quando Ismael arriva all'ufficio Immigrazione, dopo aver attraversato due deserti, sei nazioni e aver perso le tracce del fratello maggiore, scomparso durante una loro permanenza in un carcere, si commuove e con sarcasmo e ironia ci racconta la sua storia".

Migrantes e Caritas: “La terra è di tutti e ogni persona ha diritto di muoversi liberamente”

15 Giugno 2023 - Una tragedia tra le più dolorose e gravi degli ultimi dieci anni. Così Fondazione Migrantes e Caritas Italiana commentano la strage di migranti avvenuta nel Mar Egeo davanti alle coste greche. Nell’esprimere dolore per questo ennesimo tragico naufragio, Migrantes e Caritas sottolineano “la necessità di canali regolari d’ingresso in Europa che evitino la morte a uomini, donne e bambini costretti a fuggire per vivere una vita più dignitosa. Occorre una maggiore consapevolezza a livello europeo, affinché si superi presto il regolamento di Dublino e non si chiudono le frontiere”. La terra è di tutti e ogni persona ha diritto di muoversi liberamente senza alcuna limitazione. Papa Francesco – ricordano Fondazione Migrantes e Caritas Italiana – nel messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato che si celebrerà il prossimo settembre, sottolinea questa libertà a partire dal titolo “Liberi di scegliere se migrare o restare”. Due diritti fondamentali come “il diritto di vivere nella propria terra o migrare liberamente. Diritti oggi a rischio perché spesso non si conoscono – o non si vogliono conoscere – le reali motivazioni delle partenze specialmente da luoghi dove c’è guerra o si vivono situazioni di estrema povertà. Dovrebbe essere chiaro per tutti che per comprendere bisogna conoscere”.

Naufragio Egeo: Sant’Egidio, l’Europa si preoccupi di salvare vite e apra vie di ingresso regolari

15 Giugno 2023 - Roma - La Comunità di Sant’Egidio esprime "il suo profondo cordoglio" ai familiari delle vittime e dei tanti migranti dispersi per il naufragio di un barcone davanti alle coste greche, tra cui molti bambini. "Di fronte alla morte di intere famiglie con minori e persone fragili - si legge in una nota -  che fuggono da paesi in guerra o dove persistono condizioni di vita impossibili, occorre prima di tutto salvare. E’ un forte appello a tutta l’Europa: prima di discutere su come gestire i flussi migratori occorre fare di tutto per evitare nuove tragedie del mare. Ne va dell’onore del nostro continente fondato su valori di giustizia e di umanità. Occorre quindi incentivare il salvataggio di chi è in pericolo nel Mediterraneo e accogliere. E’ necessario incentivare modelli che funzionano perché favoriscono l’integrazione, come i corridoi umanitari, che la nostra Comunità porta avanti insieme a diverse realtà ormai dal 2016, ma è ormai evidente a tutti - istituzioni, mondo delle imprese e famiglie - il bisogno di allargare le possibilità di ingresso per motivi di lavoro, di cui ha tanto bisogno l’Italia, come altri paesi europei. L’Europa esca - conclude la Comunità di Sant'Egidio -  dal suo colpevole immobilismo e da logiche di chiusura che non favoriscono l’immigrazione regolare, incrementi la cooperazione e attivi con urgenza un 'piano speciale' di aiuti e di sviluppo per i paesi di provenienza dei migranti che rischiano la loro vita in viaggi della disperazione più che della speranza". (R. Iaria)

Vangelo Migrante: XI Domenica del Termpo Ordinario – Mt 9,36-10,8

15 Giugno 2023 -
Ricominciamo il Tempo Ordinario con il Vangelo della chiamata degli apostoli da parte di Gesù.  È una chiamata che parte da uno sguardo di Gesù che vede la folla e ne sente compassione “perché erano stanchi e sfiniti come pecore senza pastore”. La chiamata è uno sguardo, la chiamata viene dalla compassione e ogni vocazione non è la propria realizzazione, ma ogni vocazione è la risposta ad una domanda, è la risposta ad una miseria, è la risposta ad una situazione in cui Gesù riversa la propria compassione. Il progetto di Dio su di noi è davvero essere parte di questa compassione, è entrare in quella preghiera di Gesù dove “la messe è molta e gli operai sono pochi”. È molto significativo che Gesù non parli di molti campi e di molti terreni, ma della messe che è molta. La messe si trova alla fine del percorso e del processo del grano; quindi il Signore vede già il compimento dove noi vediamo soltanto il deserto, dove noi vediamo la precarietà. Dove noi vediamo l’insufficienza, il Signore vede già la pienezza. Guardare l’altro è riscoprire come il Signore guarda noi, con questo sguardo che in Lui ci vede già compiuti. Noi spesso vediamo i vuoti, il Signore vede la pienezza di quest’opera di Lui in noi, per la quale restiamo sempre poco e pochi rispetto alla messe. È fondamentale nella vita sentirsi poco, rispetto al tanto dell’opera di Dio, così che non ne saremo mai i padroni, ma sempre i servi. Gli apostoli che sono chiamati con le loro fragilità familiari e di storie personali (c’è il fratello di.., c’è il pubblicano, c’è il traditore) e sono mandati con una nota di fondo, la nota della gratuità: “gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. Partecipare all’opera di Dio è partecipare a una gratuità di risultati, ad una gratuità di tempi, ad una gratuità di cuore. È molto bello che la parola “gratuità” abbia la stessa radice della parola “gratitudine”, quella di cui parla la Prima Lettura, quando si fa riferimento al popolo che Dio si è scelto. Noi siamo scelti, ciascuno di noi è scelto, nessuno di noi è sbagliato e dobbiamo portare, nella nostra missione, la stessa gratitudine di un Dio che “ci ha portato su ali d’aquila”. La Seconda Lettura aggiunge che la missione nella Chiesa è “essere una comunità di riconciliati”; quindi: gratuità, gratitudine e riconciliazione. All’origine di ogni vocazione c’è il perdono che Dio ci usa, non c’è il nostro perso0naggio da incensare. Non so quanti sappiano che dietro la storia di Giovanni Maria Vianney, meglio noto come il Santo Curato d’Ars, c’è una grande ferita.  Venne chiamato alle armi, al momento della coscrizione militare voluta da Napoleone, ma, al suo posto scelse di andare il fratello Francois. Quando arrivò a casa la notizia della sua morte, la madre fece tanto pesare su di lui questo triste evento, convinta che fosse colpa sua.  Il Signore entrò nella sua vita e lui si trovò a dovere scegliere tra il considerare quella ferita una grande colpa, da portare su di sé tutta la vita, o una grande ferita da consegnare alla misericordia di Dio. Scelse di aprirsi alla misericordia di Dio e quella ferita gli consentì di diventare un padre misericordioso il cui confessionale fu visitato da tutta la Francia. Questo ci insegna che ciò che diamo è l’espressione di ciò che riceviamo dal Padre Gesù poi aggiunge: “strada facendo predicate”. Essere salvati è ricevere la forza di camminare: una forza che guarisce chi è infermo; una forza che risuscita, che fa passare dalla morte alla vita; una forza che monda ciò che è lebbroso, cioè che ridà speranza e riunifica; una forza che scaccia i demoni, scaccia la menzogna che divide. Tutto questo non è possibile farlo da soli, ma solo perché per primo il Signore lo opera in noi. Possa il Signore, oggi, rinnovare la nostra chiamata e ridonarci il suo profondo sguardo di compassione, affinché come siamo guardati da Lui, così guardiamo gli altri: “gratuitamente abbiamo ricevuto e gratuitamente doniamo”. (Francesco Buono)

Cei: inaugurata la nuova sede della Fisc

15 Giugno 2023 -

(Foto Siciliani – Gennari/SIR)

“Una sede, però, non sono solo le mura, gli arredi ma è un luogo costituito soprattutto dalle persone che vi lavorano e vi abitano”, ha aggiunto Ungaro che ha voluto ringraziare “Oriella, Barbara, Ilaria, le ‘ragazze’ che della Fisc sono ormai la memoria storica ma anche coloro che sentono il polso della vita associativa” e che rispondono alle richieste dei soci della Federazione con “uno stile di attenzione familiare che permette di prendere a cuore ogni telefonata, ogni richiesta, ogni pratica”. Il presidente Ungaro ha definito “fondamentale per la Fisc la prossimità con la sede della Cei ed i suoi uffici, con il Sir, con il Servizio per il sostegno economico, con il Si.Cei, il servizio informatico, ma anche con il Copercom e con TV2000, InBlu ed Avvenire”. “Questo tempo sinodale – ha sottolineato Ungaro – è un momento di ‘grazia’, un momento privilegiato per intensificare ancora maggiormente la collaborazione fra quanti operano nella galassia della comunicazione sociale della Cei: ciascuno di noi con le proprie caratteristiche e le proprie ricchezze per rispondere alle sfide che la società ci pone e per alimentare con le nostre notizie la sorgente da cui sgorga l’acqua viva a cui si dissetano coloro che gettano con speranza il proprio secchio nel pozzo di Sichem”. Per il presidente della Fisc è “una strada non nuova ma che stiamo percorrendo da tempo, grazie al coordinamento dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali, avendo come compagni di viaggio Avvenire, il Sir, Tv2000, il circuito Inblu. Certamente – ha riconosciuto – non è un cammino semplice ma è fondamentale per ‘ascoltare e parlare con il cuore in puro stile sinodale’ agli uomini ed alle donne del nostro tempo come ci esorta papa Francesco. Lavorare insieme – ha concluso – ci permette di vivere la gioia sperimentata dai due discepoli quando rientrano ‘senza indugio’ da Emmaus a Gerusalemme lasciandosi alle spalle la tristezza della solitudine che aveva reso pesante i loro passi all’andata e che anche noi, talvolta, proviamo nella nostra diakonia informativa”. Al termine dell’inaugurazione ai presenti è stata donata una matita, un segno che Ungaro ha spiegato così: “Sono delle matite con un richiamo evidente a quello scrivere che è alla base del nostro lavoro. Ma custodiscono anche dei semi. Potete piantarle nel terreno e daranno vita a delle piante profumate. È un piccolo segno che ci è venuto in mente ricordando quelle parole che Paolo Vi rivolse, nel novembre 1966, ai fondatori della Federazione: ‘Noi non sappiamo pensare ad un settimanale diocesano senza ricordarci delle parabole evangeliche del piccolo seme che cresce fino a prendere misura e funzione di pianta’”. A benedire la nuova casa della Fisc è stato mons. Giuseppe Baturi, Segretario generale della Cei, che rivolgendosi ai presenti, ha ricordato quanto “sia importante e decisivo per noi che ci siano degli occhi capaci di guardare ciò che accaddove la Chiesa si incarna, dove trasmette la fede, dove fa la carità, dove scambia amicizia, quindi strumenti informativi, presidi a contatto della vera esperienza della comunità cristiana, sono preziosissimi. Se il Verbo si fa carne deve essere raccontato come storia di vita e significativamente letto nel suo valore e annunciato nel suo significato. È questo il senso della comunicazione della Chiesa”. (Daniele Rocchi)

Papa Francesco sul naufragio nell’Egeo: devastante perdita di vite

15 Giugno 2023 - Città del Vaticano - Papa Francesco "profondamente costernato nell'apprendere del naufragio al largo delle coste della Grecia con la sua devastante perdita di vite umane", offre "preghiere sincere per i tanti migranti che sono morti, i loro cari e tutti coloro che sono stati traumatizzati da questa tragedia". E' quanto si legge in un telegramma di cordoglio inviato, a nome del Pontefice dal cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin al Nunzio in Grecia.

Naufragio nell’Egeo: Acli, “fermiamo la strage nel Mediterraneo”

15 Giugno 2023 -
Roma - “Ancora morti al largo della Grecia nell’indifferenza generale di chi dovrebbe pattugliare i confini dell’Europa e invece lascia che bambini, donne e uomini muoiano nel Mediterraneo. In attesa della cifra ufficiale definitiva di quest’ultima tragedia annunciata, è già certo che 78 persone hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere le coste dell’Europa”. Così le Acli in una nota nella quale sottolineano che “in troppe circostanze simili hanno denunciato l’indifferenza dell’Europa difronte ad una delle più grandi tragedie del secolo e hanno tentato di indicare l’unica politica di cui l’Unione sembra incapace: apertura di vie legali all’accesso e affermazione del diritto internazionale e europeo. Davanti all’ennesima strage, le Acli si stringono ai familiari delle vittime”.

Mons. Perego: occorrono regolari canali d’ingresso in Europa

15 Giugno 2023 - Roma - La tragedia dell’imbarcazione inabissata nel Mediterraneo al largo della Grecia sarà alla fine "una delle più gravi degli ultimi dieci anni se si confermerà il numero di coloro che viaggiavano sull’imbarcazione partita dalla Libia”. E' quanto ha detto ieri mons. Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes, all'agenzia AdnKrons parlando del naufragio del perschereccio partito dalla Libia e diretto  in Italia con a bordo 700 persone. Un naufragio con almeno 78 morti e 104 superstiti. “La tragedia - ha aggiunto - ripropone la necessità di canali regolari d’ingresso in Europa e un’operazione come ‘mare nostrum’: due temi assenti nella recente proposta dei Ministri dell’interno in Europa. I morti nel Mediterraneo crescono mentre cala la solidarietà europea. È un sogno e al tempo stesso una vergogna per le democrazie in Europa pensare di fermare i migranti in fuga -110 milioni ormai lo scorso anno - in campi profughi al di là del Mediterraneo o in presunti paesi sicuri”.