1 Marzo 2023 – Crotone – “Questo momento è fatto di poche parole, questo è il momento della pietà. Un momento umanissimo dove, davanti al segno delle bare, davanti al segno della morte, ognuno di noi invoca il Signore, il Dio della vita, perché accolga questi nostri fratelli”, ha etto questa mattina l’arcivescovo di Crotone-Santa Severina, mons. Angelo Raffaele Panzetta, che ha voluto visitare la camera ardente al Pala Milone e pregare davanti alle salme dei migranti morti nel naufragio avvenuto domenica mattina sulle coste calabresi e che ha causato finora 66 morti accertati. Per il presule “noi ci battiamo tutti il petto perché è chiaro che c’è una corresponsabilità e una responsabilità sociale in quello che è avvenuto e tutto dovrà essere considerato con attenzione. Però, ci vorrebbe anche, almeno in questo momento, che ci fosse una tregua dalle polemiche e si sperimentasse dentro di sé quella umanissima pietà per le persone che sono morte, per le famiglie straziate dal dolore”. Mons. Panzetta ha citato le scritture e in partiucolare alcuni salmi dove si parla di “un vento che squarcia le navi: il vento gelido dell’egoismo, il vento gelido della paura, il vento gelido della chiusura, il vento gelido di Paesi nei quali i diritti non sono riconosciuti, il vento gelido di un sistema economico che produce Paesi dai quali bisogna scappare, il vento gelido di corresponsabilità che ci chiama tutti in causa”. Oggi non è “il momento della polemica, ma della pietà e della preghiera”, ha concluso davanti ai giornalisti il presule crotonese: “verrà un tempo in cui non di pancia ma con la testa e con il cuore occorrerà riflettere accuratamente su quello che è avvenuto e su quello che bisogna fare perché queste cose non accadano più”.