25 Gennaio 2022 –
Roma – L’ennesima tragedia del mare “obbliga tutti a non restare indifferenti: non è accettabile morire di freddo a pochi metri dall’Europa”. La Comunità di Sant’Egidio esprime il suo “cordoglio” per i sette cittadini del Bangladesh che hanno perso la loro vita per ipotermia – alcuni sul barcone in cui viaggiavano, altri subito dopo lo sbarco a Lampedusa – e “si stringe attorno alle loro famiglie”. Occorre che “il nostro continente esca dal suo torpore e si preoccupi di salvare i tanti che sono ogni giorno in pericolo nel mare Mediterraneo. Ma è necessario, al tempo stesso, incrementare i corridoi umanitari – che hanno già offerto a oltre 4.300 profughi un preciso progetto di integrazione in Europa – e predisporre l’apertura di nuove vie di ingresso regolare per motivi di lavoro, come richiedono ormai da tempo molti imprenditori nel settore agricolo come in quello industriale e dei servizi alla persona”.


