Trentaquattro migranti morti al largo di Gibuti

12 Aprile 2021 – Gibuti – Un altro viaggio della speranza dal tragico epilogo. Trentaquattro migranti sono morti in seguito al ribaltamento della loro imbarcazione al largo di Gibuti. Lo ha reso noto oggi l’Organizzazione mondiale delle migrazioni (Oim). Il piccolo Stato tra Eritrea, Etiopia e Somalia, è al cento di una delle rotte migratorie più pericolose al mondo. Al momento – scrive l’Osservatore Romano – non si conoscono ulteriori dettagli sulla tragedia. Anche la rotta delle Canarie, altrettanto pericolosa, continua a mietere vittime. Ieri, almeno quattro migranti sono stati trovati morti al largo delle coste dell’arcipelago spagnolo su un’imbarcazione che trasportava 23 persone, tutte originarie dell’Africa subsahariana. Il barcone è stato localizzato da un peschereccio a circa 200 chilometri a sud dell’isola di El Hierro. Lo riporta «El País», citando fonti del Soccorso Marittimo. Sei persone sono state trasferite in elicottero in condizioni gravi all’a e ro – porto di Tenerife Sud. Altri due elicotteri sono intervenuti per portare in salvo i migranti ancora a bordo. In un primo momento, fonti della delegazione governativa alle Canarie avevano riferito di undici morti. Le quattro nuove vittime portano tristemente a 47 il bilancio dei morti sulla rotta delle Canarie dall’inizio dell’anno. Cifra che potrebbe però arrivare a sfiorare il centinaio se si tiene conto dei migranti di cui si sono perse le tracce e i cui corpi non sono stati ritrovati. Secondo i dati ufficiali, almeno 3.436 migranti sono sbarcati alle Canarie tra il 1° gennaio e il 31 marzo, rispetto ai 1.582 nello stesso periodo del 2019.

 

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