Si riparte, ma come?: l’esperienza della comunità greco cattolica romena di Livorno

27 Maggio 2020 – Livorno – Sono parroco della comunità greco cattolica romena a Livorno. Questo periodo della pandemia è stato per me e per la nostra comunità parrocchiale un tempo buio ed una esperienza di preoccupazione, di disorientamento e di smarrimento, specie nella prima fase. Come sacerdote e padre della parrocchia fin da quando sono state decise le chiusure delle celebrazioni liturgiche nelle chiese, il trovarmi da solo, in una Chiesa vuota, mi ha procurato un profondo dolore e tristezza perché veniva meno l’essere pastore di una comunità che sapevo essere “chiusa” con ciascun membro che viveva questi giorni nella solitudine e anche nella preoccupazione e angoscia per un futuro di cui non si conosceva l’esito. L’aspetto visto positivo di quest’esperienza di solitudine nella celebrazione eucaristica è stato il riscoprire in noi tutti i sacerdoti il nuovo volto di Cristo e della Chiesa, che attraversando il periodo Quaresimale si è fatta più vicina alla morte di croce e ha condiviso con Cristo la solitudine nella sofferenza. La via della croce è la strada indicata da Cristo se vogliamo con Lui per prendere parte alla Risurrezione che ci assicura la vita eterna con Lui.

Tenendo quindi presente questa visione e prospettiva, la nostra pastorale si può riaprire una nuova primavera missionaria. Infatti il nostro compito sacerdotale è la missione, uscire, cercare, incontrare…curare il gregge, amarlo e salvarlo. Fare quindi dalla propria comunità, una comunione di persone unite nell’amore di Cristo con al centro il primato della carità.

In questo periodo pur non essendo molto esperto dei mezzi della comunicazione sociale, ho cercato di migliorare nell’uso, preparando e trasmettendo messaggi di incoraggiamento, così pure le meditazioni quotidiani, via telefono, Whatsapp, messenger e Facebook. A partire dalla Settimana Santa, mi sono organizzato quotidianamente per celebrare la santa messa online su Facebook, ogni sera. Cosi la maggioranza dei membri della nostra Comunità hanno potuto “partecipare” e sentirsi meno soli. Inoltre siamo riusciti ad offrire aiuto alle persone povere e senza lavoro, offrendo loro sostegno spirituale ed economico.

Inoltre, facendo parte dalla Unità pastorale della Cattedrale sono stato in tutto questo tempo disponibile per le confessioni nella chiesa di san Sebastiano.

Ora finalmente siamo entrati nella seconda fasi della pandemia, ed è il tempo di ripartire. Ma mi sono domandato: come dobbiamo ripartire? Con che stile pastorale? Assolutamente è importante agire con lo stile della missione. Dobbiamo ripartire con un cuore aperto, con il cuore di Cristo e imitarlo quando in croce ha le braccia aperte per tutti. Siamo pronti ad aprirle per accogliere e per abbracciare, pur nelle debita distanza, certi che non siamo soli ma uniti da quell’amore che ha portato salvezza a tutti.

Padre Vasile Orghici

Parroco dalla Comunità greco cattolica romena -Livorno

 

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