17 Marzo 2020 – Roma – Il momento di epidemia che stiamo vivendo in questi giorni coinvolge tutti e ha presentato e presenta problematiche nuove come quello di dare un maggiore supporto a chi non ha un tetto. Ma anche ai tanti che, per motivi di lavoro, sono costretti a muoversi e che in questi giorni non lo posso fare. Tra questi i circensi fermi in qualche città italiana o europea senza potersi muovere e con difficoltà nella gestione delle loro carovane. Insieme ad alcune Caritas italiane la Fondazione Migrantes e i suoi uffici a livello diocesano sono intervenuti.
La situazione della diffusione del virus sta obbligando il mondo dello spettacolo viaggiante a cancellare gli spettacolo già previsti. Un momento che non era stato vissuto prima con danni economici senza precedenti. Come sta succedendo al Cirque du Soleil che in Francia ha dovuto annullare lo spettacolo Kooza, che doveva essere presentato a Lione, in Francia, dal 20 marzo al 26 aprile. Annullato anche uno spettacolo, qualche giorno fa a Monaco e altre rappresentazioni in giro per il mondo. Stessa cosa per altri circhi anche italiani e che in questi giorni si trovavano all’estero. Ma anche in Italia sono tanti i circhi fermi in diverse città dove erano arrivati per i loro spettacoli e che ora non possono esibirsi. “Gli artisti stringono la cinghia da giorni; per gli animali, invece, siamo ormai senza scorte” dice Davio Casartelli del circo “Romina Orfei” chiedendo aiuto. Situazioni simili in diverse regioni come in Calabria, Sicilia, Piemonte, Veneto.
L’intera categoria – 130 circhi circa con 65mila persone che vi lavorano – è particolarmente in difficoltà.
Nella diocesi di Savona-Noli si sono attivati gli uffici Caritas e Migrantes: “grazie per l’aiuto che ci hanno dato. Stiamo riscontrando però molti problemi per il foraggiamento degli animali al nostro seguito”, scrive in una nota la direzione del Circo Millenium che invita chiunque “abbia fieno e foraggio a disposizione di portarlo come aiuto qui al circo se possibile, stessa cosa per gli avanzi dei supermercati, scarti di frutta e verdura, tutto in questo momento è indispensabile”. Rete di solidarietà ha ricevuto il Circo Acquatico dei fratelli Dell’Acqua fermo a Mazara del Vallo e che grazie all’intervento del proprietario dell’area dove sostano hanno ricevuto, nonostante la scadenza del contratto, la possibilità di continuare a sostare ancora vista l’emergenza. A Torre del Greco solidarietà vero il circo Castellucci bloccato per l’emergenza Covid-19 da quindici giorni: “è bastato chiedere per avere”, dicono i proprietari: “abbiamo lanciato un appello per sfamare i nostri animali e metterli al sicuro”. La risposta è stata immediata e compatta. Siamo stati inondati di affetto e solidarietà”. Sempre in Campania il circo Wegliams è fermo a Giugliano: “gli animali del circo stanno esaurendo il cibo ed hanno bisogno di aiuto. Serve carne, pane secco, fieno, scarti di frutta e verdura. L’invito è rivolto a tutti, alle associazioni di volontariato e anche ai cittadini, a chiunque ci possa dare un aiuto nel suo piccolo…” è l’appello che non è caduto nel vuoto. Stanno infatti arrivando balle di fieno, scarti di frutta, ortaggi, pane che serviranno a sfamare gli animali erbivori. ll coronavirus ha isolato anche il circo Arbell di Mario Orfei a Milano. Il tendone con gli artisti che compongono la comitiva è fermo ed ha chiesto aiuto alla Croce Rossa che è intervenuta insieme ad alcuni volontari. Un altro circo è fermo in Grecia: la Fondazione Migrantes si è attivata per rispondere ai bisogni.
Sono tanti comunque quello che hanno necessità. Gli uffici Migrantes presenti sul territorio possono segnalarci eventuali problematiche. (R.Iaria)


