Istat: meno primi figli per donna sia per le italiane che per le straniere

26 Novembre 2019 – Roma – In un contesto di bassa fecondità come quello italiano, il numero medio di primi figli per donna rappresenta il 47,3% della fecondità complessiva: 0,61 primi figli rispetto a 1,29 figli totali nel 2018 (rispettivamente 0,73 e 1,46 nel 2010). Il valore di questo indicatore è sceso molto di più per le donne sotto i 30 anni di età – da 0,35 nel 2010 a 0,25 nel 2018, pari a -27% – rispetto al valore riferito a tutte le età (-16,7%) e spiega quasi l’80% della diminuzione complessiva della fecondità del primo ordine. Lo si evince dal Report su “Natalità e fecondità della popolazione residente-2018” presentato dall’Istat.

Tra il 2010 e il 2018 la diminuzione complessiva del numero medio di figli per donna delle italiane (-129 figli per mille donne) dipende dal calo della fecondità del primo ordine per il 66%, mentre quella riferita alle donne straniere (-488 figli per mille donne) per il 79%. La riduzione della fecondità del primo ordine delle straniere è molto evidente se si osservano le curve di fecondità per età.

Rispetto al 2010 i livelli di fecondità del primo ordine si presentano molto più bassi per tutte le età. Oltre alla diminuzione dei tassi di fecondità, il lieve spostamento della curva verso destra evidenzia anche per le straniere l’effetto della posticipazione dell’esperienza riproduttiva in Italia.

 

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