3 Settembre 2019 – Roma – La comunità mauriziana che vive in Italia è in festa per l’arrivo di Papa Francesco nel loro Paese di origine. Il trentunesimo viaggio del Pontefice, dal 4 al 9 settembre prossimo, toccherà non solo il Madagascar e il Mozambico ma anche Port Louis, la capitale della Repubblica di Mauritius che comprende quel gruppo di isole che si trovano ad est del Madagascar.
Grande è l’aspettativa, “siamo tutti con il batticuore” dice Yvonnette César che vive da 45 anni in Italia: è stata la presidente dell’associazione Mauriziana Onlus di Roma. Associazione nata sia come punto di riferimento per mantenere insieme i cittadini mauriziani in Italia e sia per salvaguardare l’identità culturale e le origini al fine di una loro migliore integrazione nel paese ospitante.
“Per noi è un grande evento – continua Yvonnette – e la comunità si sta preparando benissimo, anche perché cade dopo trent’anni esatti dal viaggio di Giovanni Paolo II, il quale rimase colpito da una nazione con una pacifica convivenza interreligiosa”. Gli abitanti in maggioranza sono induisti, di origine indiana più del 70%, arrivarono sull’isola in regime di servitù sotto la dominazione britannica che terminò con l’indipendenza nel 1968. Tra le minoranze religiose oltre ai cristiani ci sono i buddisti e gli islamici.
Dalla voce al telefono di Yvonnette trapela la gioia immensa con la quale stanno vivendo questo appuntamento: “la nostra grande speranza – dice – è quella che presto arriverà la canonizzazione del nostro beato, Jacques-Désiré Laval, beatificato proprio da papa Wojtyla nel 1979”. Il beato Laval era nato in Francia nel 1803, era un medico e arrivò come missionario nelle isole Mauritius. Presbitero della Congregazione dello Spirito Santo si adoperò molto per gli schiavi, ne battezzò circa 63mila. Morì a Port Louis il 9 settembre 1864. La visita di Papa Francesco cade proprio nel giorno della festa del beato Jacques-Desiré Laval.
Alla domanda di come si sta preparando il popolo mauriziano che vive in Italia, Yvonnette risponde: “Siamo contenti, siamo gioiosi, e proprio quel giorno faremo una messa qui a Roma nella chiesa di San Marcellino e Pietro, alle 19, dove si trova un busto del beato Laval. Ma la mattina del 9 settembre saremo tutti davanti al televisore per assistere, anche se da lontano, alla messa del Pontefice”.
I mauriziani che si trovano in Italia non costituiscono una comunità grandissima, sono sparsi un po’ su tutta la Penisola: quelli che vivono a Roma, circa 70 famiglie, sono in prevalenza cattolici, ma la maggioranza si trova in Sicilia e a Bari. Poi ci sono città come Milano con alcune presenze. I campi di impiego vanno dai collaboratori familiari, ai portierati, ma specialmente in Sicilia sono impegnati anche nel commercio. (Nicoletta Di Benedetto)


