28 Agosto 2019 – Roma – E’ stato intercettato prima dell’alba il gommone dei bambini. Mai così tanti, mai così piccoli su un barcone di migranti. Alla fine sulla nave umanitaria intervenuta con due gommoni di soccorso si contano 98 persone. Erano alla deriva da due giorni e due notti senza ne acqua ne cibo. L’avvistamento visivo ha permesso di raggiungere rapidamente il gonfiabile per metà completamente afflosciato.
In totale si contano 22 bimbi al di sotto dei dieci anni, alcuni di pochi mesi. Delle 26 donne, 8 sono in gravidanza, alcune agli ultimi mesi di gestazione. Tra i 50 maschi, a un primo screening, almeno sei sono minori non accompagnati, ma in queste ore l’equipaggio di Mediterranea sta visitando ciascuno dei naufraghi.
I bambini sono stati rinvenuti in condizione di ipotermia, anche alcune donne necessitano di cure mediche urgenti che vengono prestate dagli operatori umanitari. Alcuni ragazzi hanno segni di evidenti torture, sembra con lesioni serie agli arti, tanto da non riuscire a salire a bordo di Mare Jonio autonomamente. Mare Jonio sta contattando le autorità marittime per chiedere un porto sicuro di sbarco.
La notte scorsa quando il gommone ha cominciato a sgonfiarsi, un gruppo di uomini è caduto in acqua, almeno 6 di essi risultano dispersi, e stando alle testimonianze provenivano da Senegal, Costa d’avorio e Mali.
Se l’avvistamento del “barcone dei bambini” fosse arrivato qualche ora dopo, in mare vi sarebbe stata l’ennesima strage degli innocenti.
La mare Jonio ha chiesto al centro di coordinamento dei soccorsi italiano l’assegnazione di un porto sicuro di sbarco, ma la risposta che è arrivata da Roma indica all’equipaggio di rivolgersi alla cosiddetta Guardia Costiera Libica. (Nello Scavo, a bordo della Mare Jonio – Avvenire)


