30 Luglio 2019 – Roma – I tassi di scolarità degli studenti con cittadinanza non italiana sono prossimi a quelli degli italiani sia nella fascia di età 6-13 anni (intorno al 100%), corrispondente alla scuola del 1° ciclo, sia nella fascia 14-16 anni, corrispondente al primo triennio di secondaria di II grado (nella quale scendono al 90%). Al contrario, a 17 e 18 anni di età (ultimo biennio di secondaria II grado) il tasso di scolarità degli studenti con cittadinanza non italiana diminuisce fino al 65,8% rispetto al 79,7% degli studenti italiani.
E’ quanto emerge dal Report del Miur sugli alunni stranieri con cittadinanza non italiana 2017/2018 (stranieri-in-italia). Pur tenendo presente che i dati di base utilizzati per il calcolo dei tassi portano a sovrastimare – spiega il Miur – la situazione effettiva della scolarità tra gli studenti con cittadinanza non italiana e non considerando al momento la problematica del ritardo scolastico interessa “rilevare l’interruzione della frequenza scolastica che avviene a 17 e 18 anni e che di conseguenza impedisce a oltre un terzo degli studenti con cittadinanza non italiana di realizzare una formazione più completa per l’inserimento nel mondo del lavoro”.
L’altro ambito educativo in cui la scolarità degli studenti con cittadinanza non italiana è “nettamente inferiore” a quella degli italiani, è la scuola dell’Infanzia. Tra i 3 e i 5 anni i bambini con cittadinanza non italiana presenti nelle scuole rappresentano il 79% (77% nel 2016/2017) dei bambini con cittadinanza non italiana residenti in Italia, mentre il dato raggiunge il 94% per i bambini italiani.


