25 Luglio 2019 – Città del Vaticano – In una terra come la Sicilia, accogliere i forestieri “è una cosa normale” ma negli ultimi tempi la “politica è cambiata”: “si cavalca la sindrome della paura”, si chiude la porta, “soprattutto quella del cuore”. A dirlo, in una intervista a VaticanNews è l’arcivescovo di Agrigento, il card. Francesco Montenegro nel cui territorio cade l’isola di Lampedusa. “Lampedusa è più vicina all’Africa che alla Sicilia e i lampedusani sono stati sempre abituati a sentir bussare alle porte. Erano marinai della Tunisia e loro li accoglievano in casa. È stata interessante l’accoglienza data agli immigrati, soprattutto a Lampedusa: su cinquemila abitanti, c’erano 10 mila immigrati”, dice il porporato: “chi non poteva fare qualcosa per loro metteva a disposizione il termos con il caffè o il thè in modo che chi aveva sete poteva bere. Faceva entrare il migrante in casa per prendere qualcosa da mangiare, per lavarsi. Qualcosa è cambiato, perché ultimamente la politica è cambiata: si cavalca la sindrome della paura. E in questa situazione qualcuno – proprio perché parlano tutti di paura, di terroristi – chiude la porta. Soprattutto chiude la porta del cuore. La disinformazione sta portando all’aumento della paura: la gente non è capace di giudicare la verità di quello che viene detto, per cui resta schiacciata e impressionata da quello che si dice. Noi come cristiani abbiamo il dovere di leggere questa realtà con il Vangelo: io non posso leggerlo con i canoni della politica”. Il cardinale ricorda di essere stato ospite del presidente del Consiglio europeo. “Sono stato a Strasburgo, a Bruxelles. Sono stato anche a Ginevra a parlare perché ero presidente di Caritas e di Migrantes. Lì mi fu detto con estrema chiarezza: se tutti i Paesi non la pensano nella stessa maniera, è impossibile trovare soluzioni. Però la cosa più pesante è il fatto che l’Europa abbia messo al centro l’economia, la finanza: non c’è l’uomo”. Il problema non è la migrazione: è “l’ingiustizia sociale. C’è un’Europa – spiega il cardinale – che è responsabile di come va l’Africa: se l’Africa non va bene la gente la scappa è perché l’Europa ha giocato con le risorse e con le persone africane. Io, quando sento parlare i politici, sento parlare soltanto di bianchi e neri: il fatto che ci siano 245 milioni di migranti nel mondo, che qualcuno definisce come il sesto continente, è un problema legato all’essere bianco o nero oppure è il sintomo di qualcosa che non funziona? quale futuro ci sarà in queste nazioni dove stanno andando via tutti i giovani?”


