25 Giugno 2019 –
Torino – “La questione del senza oneri per lo Stato intende sottolineare che la carità e la giustizia non hanno bisogno di sussidi pubblici”. Lo dice oggi l’arcivescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia, in una intervista alla redazione di Torino del quotidiano “La Repubblica” dopo la disponibilità data ieri ad accogliere “senza oneri per lo Stato” i migranti da 13 giorni sulla nave “Sea Watch”. (https://migrantesonline.it/2019/06/24/mons-nosiglia-la-nostra-chiesa-e-disponibile-ad-accogliere-senza-oneri-per-lo-stato/).
Torino, ha detto il presule, è la città dei “Santi sociali come il Cottolengo e don Bosco che hanno dato vita a opere grandiose a favore dei poveri e dei giovani partendo dalla fede nella provvidenza. Ogni volta che io a Torino ho promosso qualche impegno che esigeva un supporto anche finanziario per i poveri ho sempre avuto una risposta generosa da parte di tante persone che si sono rese disponibili ad aiutare gratuitamente e senza volere alcuna pubblicità. Sono gli spiccioli dei poveri che aiutano i poveri e chi più è nel bisogno sovente fa meglio dei ricchi e benestanti”. Nela diocesi torinese, spiega ancora Mons. Nosiglia, “interventi sono già in atto per molti immigrati e rifugiati, oltre che per gli italiani. Vogliamo favorire un percorso che accompagni ogni persona ad essere riconosciuta per le sue esigenze concrete. Per cui non riteniamo di collocarli in luoghi affollati ma in piccoli gruppi e nelle famiglie, una ventina, che si sono rese disponibili. Questo esige un impegno più ampio di luoghi di accoglienza e di personale per l’accompagnamento. Solo così ogni persona può sentirsi sostenuta nel suo percorso di inclusione sociale”.
Il presule torinese spiega poi di aver ricevuto “l’apprezzamento e l’adesione” al suo appello da parte di altri vescovi e si dice certo “che altri si uniranno”.
Ieri durante la celebrazione in Duomo l’appello del dell’arcivescovo è stato salutato da un applauso che Mons. Nosiglia non si aspettava perché “i nostri fedeli non sono usi applaudire durante una funzione religiosa. Probabilmente il problema è sentito e anche se ci sono pareri diversi tra i cattolici praticanti circa i migranti, quando si si tratta di aiutare delle persone che hanno bisogno prevale il valore della carità che è superiore ad ogni posizione politica”. (R.I.)


