7 Maggio 2019 – Roma – “Sentiamo la solitudine e l’indifferenza come le principali malattie del nostro tempo, da cui vogliamo guarire innanzitutto noi stessi: siamo consapevoli che non è in gioco solo l’umanità di chi rischia ogni giorno di soccombere, ma la nostra stessa umanità, la nostra capacità di amare e di rimanere disponibili all’incontro e alla condivisione, alla conoscenza e alla relazione”. È un passaggio del documento La scelta di accogliere, approvato dal 45° Consiglio generale Agesci che si è riunito a Bracciano, dal 25 aprile al 28 aprile, a cui hanno partecipato circa 350 capi scout provenienti da tutta Italia. “Noi, capi e capo dell’Agesci – si legge ancora nel testo – ‘scegliamo di accogliere’ perché lo facciamo da sempre. Sentiamo oggi ancora più forte l’esigenza di confermare questa scelta in ogni ambito della nostra vita, della nostra azione educativa, politica e di servizio, nelle nostre famiglie, nei nostri gruppi, nella comunità civile e nella Chiesa. Scegliamo innanzitutto di ascoltare con rispetto e delicatezza; vogliamo accogliere l’altro con la sua storia, il suo presente e il suo desiderio di futuro e rimaniamo nella disponibilità ad essere accolti a nostra volta, riconoscendo le nostre stesse fragilità, resistenze e paure. Siamo consapevoli che l’accoglienza richiede costanza e continuità, un tempo disteso, che possa andare oltre i bisogni immediati e urgenti”. Il documento contiene dieci punti che spiegano perché l’Agesci “sceglie di accogliere”, a cui si aggiungono 13 impegni, compreso quello di “raccogliere l’invito di Papa Francesco a essere costruttori di ponti e non di muri”.


