Tratta: una “tre giorni” a porte chiuse per 200 esperti internazionali

12 Aprile 2019 – Sacrofano – In Inghilterra gli organismi ecclesiali collaborano con la polizia per prevenire e puntare il traffico di esseri umani. «Perché nel mondo non c’è istituzione più capillare e attenta della Chiesa cattolica», hanno spiegato da Scotland Yard.

In Brasile le religiose di diversi ordini percorrono i quartieri più rischiosi per sottrarre le ragazze allo sfruttamento sessuale. In Africa missionari e laici vengono minacciati ogni giorno perché denunciano le nuove schiavitù, minacciando gli affari degli schiavisti. In Oriente si moltiplicano i progetti per individuare e bloccare le cliniche dell’orrore, dove anche i minorenni vengono sottoposti all’espianto di organi. Sono migliaia le iniziative di ispirazione cattolica contro la tratta di esseri umani. E adesso, grazie al coordinamento della Sezione migranti e rifugiati della Santa Sede, potranno diventare la principale rete mondiale contro il ‘contrabbando’ di persone.

Per tre giorni delegati da tutto il mondo si sono confrontati a Sacrofano per elaborare strategie operative agli Orientamenti pastorali approvati nello scorso febbraio dal Pontefice. L’incontro ha avuto lo scopo di «promuovere una comprensione più ampia e approfondita del fenomeno della tratta e contribuire a coordinare azioni volte a sradicarlo», hanno spiegato i promotori.

Nel corso di sette sessioni di lavoro a porte chiuse si sono confrontati 200 tra vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose, coordinatori di progetti, rappresentanti di organizzazioni cattoliche e fondazioni

ed esperti di tratta provenienti da varie parti del mondo. Tra essi anche un gruppo di una decina di giornalisti di testate internazionali (tra cui Avvenire), ai quali è stato chiesto di suggerire linee guida non solo per campagne di sensibilizzazione, ma ideare strumenti operativi per gli operatori della comunicazione. Nascerà, perciò, la prima rete internazionale di reporter investigativi che affronterà con inchieste sul campo il traffico di persone e le nuove schiavitù: dallo sfruttamento sessuale alla pedofilia, al mercato degli organi umani, al turismo sessuale. Un progetto di cooperazione tra media secondo modalità operative che impegneranno non solo la stampa di ispirazione cattolica. Attraverso gruppi di lavoro ad alta specializzazione è stato possibile «facilitare lo scambio di esperienze, punti di vista e pratiche efficaci nel ministero della Chiesa, affrontando la piaga della tratta», hanno ricordato padre Fabio Baggio e padre Michael Czerny, sottosegretari della sezione istituita da papa Francesco. Oltre 500 sono le proposte emerse per affrontare quelle che monsignor Paul Richard Callagher, Segretario per il rapporti con gli Stati, ha ribadito essere un «crimine contro l’umanità», ribadendo così il principio più volte richiamato in questi anni e ribadito ieri dal pontefice. «Abbiamo appreso – ha detto monsignor Marcelo Sanchez Sorondo, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze – quanto straordinario sia il lavoro di quanti, in tutto il mondo, affrontano questa piaga cercando e proponendo soluzioni». (Nello Scavo)

 

 

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