9 Ottobre 2025 – 9 Ottobre 2025 – È stato reso pubblico e presentato il testo della prima Esortazione Apostolica di Leone XIV sull’amore verso i poveri, dal titolo Dilexi te. Si tratta di un documento “in continuità con l’Enciclica Dilexit nos“, che – scrive il Santo Padre – “papa Francesco stava preparando, negli ultimi mesi della sua vita. Avendo ricevuto come in eredità questo progetto, sono felice di farlo mio – aggiungendo alcune riflessioni – e di proporlo ancora all’inizio del mio pontificato, condividendo il desiderio dell’amato Predecessore che tutti i cristiani possano percepire il forte nesso che esiste tra l’amore di Cristo e la sua chiamata a farci vicini ai poveri”.
Accompagnare i migranti
Nella sezione del documento intitolata “Una Chiesa per i poveri” è presente anche un paragrafo in 3 punti completamente dedicato all’accompagnamento dei migranti, la cui esperienza, ricorda il Papa, “accompagna la storia del Popolo di Dio”.
Leone XIV menziona la traccia segnata dai due grandi santi che nel secolo XIX “si distinsero nella cura pastorale dei migranti: San Giovanni Battista Scalabrini e Santa Francesca Saverio Cabrini”. Tradizione di una Chiesa per e con i migranti che “continua e oggi questo servizio si esprime in iniziative come i centri di accoglienza per i rifugiati, le missioni di frontiera, gli sforzi di Caritas Internationalis e di altre istituzioni. Il Magistero contemporaneo ribadisce chiaramente questo impegno”.
A questo proposito, in particolare, Leone XIV ricorda i 4 verbi cari a papa Francesco: “accogliere, proteggere, promuovere e integrare” i quali, sosteneva papa Bergoglio “non valgono solo per i migranti e i rifugiati. Essi esprimono la missione della Chiesa verso tutti gli abitanti delle periferie esistenziali, che devono essere accolti, protetti, promossi e integrati”.
Per Leone XIV, infine, è chiaro che “la Chiesa, come una madre, cammina con coloro che camminano. Dove il mondo vede minacce, lei vede figli; dove si costruiscono muri, lei costruisce ponti. Sa che il suo annuncio del Vangelo è credibile solo quando si traduce in gesti di vicinanza e accoglienza. E sa che in ogni migrante respinto è Cristo stesso che bussa alle porte della comunità”.
Il commento del presidente della Cei
“È tempo di passare dalle analisi alle azioni, dall’indifferenza alla cura, dalla speculazione teorica alla concretezza dell’impegno: solo così potremo rimuovere le cause sociali e strutturali della povertà, diffondere attraverso i valori radicati nel Vangelo la custodia dell’umanità, ascoltare il grido di interi popoli, denunciare ciò che non va. È tempo di esporsi: se il rischio è quello ‘di sembrare degli stupidi‘ (n. 97) vogliamo correrlo”. Così il card. Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, nel suo commento del testo dell’Esortazione apostolica.



