12 Settembre 2025 – In un videomessaggio registrato in occasione della proposta di candidatura dei “Gesti di accoglienza” di Lampedusa a Patrimonio immateriale dell’Unesco, papa Leone XIV ha voluto ringraziare la gente dell’isola per il ruolo svolto in questi decenni di migrazioni, definendo l’isola “porta d’Europa” e sottolineando che “ciò ha richiesto alla vostra comunità un enorme impegno di accoglienza, che dal cuore del Mediterraneo vi ha portati nel cuore della Chiesa”, che rappresenta “un patrimonio immateriale, ma reale”.
Il Pontefice ha lanciato un forte allarme: “Davanti all’ingiustizia e al dolore innocente siamo più consapevoli, ma rischiamo di stare fermi, silenziosi e tristi, vinti dalla sensazione che non ci sia niente da fare. Invece no: la storia è devastata dai prepotenti, ma è salvata dagli umili, dai giusti, dai martiri”. Un tema che era anche nel cuore del discorso rivolto dal Papa ai partecipanti al Meeting sulla fraternità umana.
Da qui l’appello: “Come alla globalizzazione dell’indifferenza papa Francesco oppose la cultura dell’incontro, così vorrei che oggi, insieme, iniziassimo a opporre alla globalizzazione dell’impotenza una cultura della riconciliazione. Servono gesti di riconciliazione e politiche di riconciliazione”.
Leone XIV ha poi spiegato il legame con l’invito fatto tante volte dal suo predecessore: “Riconciliarsi è un modo particolare di incontrarsi. Oggi dobbiamo incontrarci curando le nostre ferite, perdonandoci il male che abbiamo fatto e anche quello che non abbiamo fatto, ma di cui portiamo gli effetti. Tanta paura, tanti pregiudizi, grandi muri anche invisibili ci sono tra noi e tra i nostri popoli, come conseguenze di una storia ferita. Il male si trasmette da una generazione all’altra, da una comunità all’altra. Ma anche il bene si trasmette e sa essere più forte!”.


