Una settimana di mobilitazione, preghiera e riflessione contro la tratta di esseri umani

1 Febbraio 2025 – Dal 2 febbraio prende il via una ricca settimana di iniziative – formazione, preghiera e riflessione – verso la Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone, che si celebra ogni anno l’8 febbraio. In quel giorno la Chiesa ricorda santa Bakhita, donna e suora sudanese vittima di tratta e simbolo universale dell’impegno della Chiesa contro questo fenomeno.

“Ambasciatori di speranza. Insieme contro la tratta di persone”: questo il tema scelto per l’11ª edizione dell’appuntamento, istituito nel 2015 da Papa Francesco, che ne ha affidato la promozione all’Unione internazionale delle superiore generali (Uisg) e all’Unione dei superiori generali (Usg) e il coordinamento a Talitha Kum, la rete internazionale anti-tratta che conta più di 6mila suore, amici e partner in tutto il mondo.

In continuità con il Giubileo della speranza in corso, dunque, le iniziative a Roma prenderanno il via domenica 2 febbraio, con la partecipazione alla preghiera dell’Angelus in piazza San Pietro insieme a Francesco.

In particolare, la Fondazione Migrantes segnala l’appuntamento di martedì 4 alle 17.30, nella basilica di Santa Maria in Trastevere, con una veglia ecumenica di preghiera in inglese e italiano.

Gli organizzatori invitano tutti a dedicare un post sui social e condividerlo il 7 e l’8 febbraio usando gli hashtag ufficiali #PrayAgainstTrafficking, #iubilaeum2025.


La tratta è un fenomeno che, secondo i dati delle Nazioni Unite, colpisce a livello globale 50 milioni di persone. A soffrirne maggiormente le conseguenze, donne, bambini, migranti e rifugiati. Una vittima su tre è un bambino, mentre il 79% delle vittime dello sfruttamento sessuale a livello globale è costituito da donne e ragazze. Le persone costrette alla migrazione forzata sono circa 120 milioni. Guerre, conflitti, violenze, povertà e catastrofi ambientali li portano ad abbandonare le proprie case, rendendoli particolarmente vulnerabili alla tratta e allo sfruttamento, per la pericolosità delle rotte e perché spesso si fa ricorso a trafficanti o al mercato nero per spostarsi da un Paese all’altro. A questo si aggiunge anche lo sfruttamento online: un’altra forma di tratta, rimarcano gli organizzatori della Giornata.

(fonte: Romasette.it)

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