Vangelo Migrante: III domenica del tempo ordinario | Vangelo (Mt 4,12-23)

19 Gennaio 2023 – Con il Motu proprio ‘Aperuit illis’, Papa Francesco ha stabilito che “la III Domenica del Tempo ordinario sia dedicata alla celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di Dio”.

Non a caso la Parola di questa domenica ci offre il messaggio generativo del Vangelo: “il regno dei cieli è vicino!”

Giovanni è stato arrestato, la voce del Giordano tace ma poco più in là sulle rive di un lago si alza una voce libera: esce allo scoperto, e senza paura, un giovane rabbi che da solo va ad affrontare i confini nella meticcia Galilea, crogiolo di genti, regione quasi perduta per la fede, e dice: “convertitevi perché il regno dei cieli è vicino”.

Dio è vicino, è qui, e non al di là delle stelle. Quel regno di giustizia, di pace, d’amore, desiderato da ogni uomo di buona volontà, finalmente non è più solo una bella ma irrealizzabile utopia: è vicino. Non si tratta di un regno completamente presente ma in via di costruzione: quanto più gli uomini accolgono Gesù e il suo messaggio, tanto più i segni della presenza del regno dei cieli diventano riconoscibili.

“Convertitevi”, allora, significa ‘accorgetevene’, ‘sapevatelo’, si direbbe oggi; giratevi verso la luce, perché la luce è già qui. La notizia bellissima è questa: Dio è all’opera per guarire la tristezza e il disamore del mondo e ogni strada del mondo è Galilea. La conversione non nasce dalla paura di essere condannati dal giudizio di Dio, ma dalla bellezza del progetto finalmente realizzabile.

La gioia nel cuore del discepolo è la naturale conseguenza: la vita ha finalmente un senso compiuto e l’uomo può dedicare tutta la sua vita per collaborare alla costruzione del regno dei cieli. L’esito felice del progetto è assicurato da Gesù. La prima e fondamentale conversione consiste proprio nel fidarsi di Lui e della Sua lieta novella. Chi non crede alla vicinanza del regno di Dio inevitabilmente si rassegna ad una vita mediocre e senza senso.

Se l’invito alla conversione per vedere il regno dei cieli, e farne parte, è rivolto a tutti, non tutti però hanno lo stesso compito. Alcune persone sono chiamate a seguire Gesù più da vicino: “Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini”. I dodici apostoli dopo la morte e la risurrezione di Gesù, avranno il compito di guidare le comunità cristiane nella custodia e nella diffusione del Vangelo. Non si tratta di un compito più importante degli altri, ma di un servizio indispensabile perché tutti possano essere discepoli.

Quel rabbi ci mette a disposizione un tesoro di vita e di amore, un tesoro che non inganna, che non delude. Ascoltarlo è sentire che la felicità non è una chimera, è possibile, anzi è vicina. (p. Gaetano Saracino)

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