Istat: si riduce il contributo alla natalità dei cittadini stranieri

20 Dicembre 2022 – Roma – Dal 2012 al 2021 diminuiscono, in Italia, i nati con almeno un genitore straniero (21.461 in meno) che, con 85.878 unità, costituiscono il 21,5% del totale dei nati. Lo evidenzia l’Istat nel rapporto “Natalità e Fecondità”.

“Le boomers straniere, che hanno fatto il loro ingresso regolarmente come immigrate o sono ‘emerse’
o sono stare ‘ricongiunte’ a seguito delle regolarizzazioni di inizio secolo – spiega l’Istituto di statistica italiana – hanno realizzato nei dieci anni successivi buona parte dei loro progetti riproduttivi nel nostro Paese, contribuendo in modo importante all’aumento delle nascite e della fecondità di periodo”. Ma le cittadine straniere residenti, che finora hanno parzialmente riempito i “vuoti” di popolazione femminile ravvisabili nella struttura per età delle donne italiane, stanno a loro volta invecchiando. Secondo l’Istat i nati da genitori entrambi stranieri, scesi sotto i 70 mila nel 2016, continuano a diminuire nel 2021 attestandosi a 56.926 (quasi 23 mila in meno rispetto al 2012), anche per effetto delle dinamiche migratorie nell’ultimo decennio, e costituiscono il 14,2% del totale dei nati.
I nati in coppia mista, passati da 27.445 del 2012 a 28.952 del 2021, presentano un andamento
oscillante. Il crescente grado di “maturità” dell’immigrazione nel nostro Paese – scrive l’Istat – testimoniato anche dal notevole aumento delle acquisizioni di cittadinanza italiana, rende però sempre più complesso misurare  comportamenti familiari dei cittadini di origine straniera. Si riscontra, infatti, un numero rilevante di acquisizioni di cittadinanza proprio da parte di quelle collettività che contribuiscono in modo più cospicuo alla natalità della popolazione residente.
Nel 2021 hanno acquisito la cittadinanza italiana 121.457 stranieri. Le donne sono 61.544, il 50,7% del totale e, di queste, il 57,9% ha un’età compresa tra 15 e 49 anni. Le donne albanesi divenute italiane nel 2021 sono oltre 11 mila, il 17,9% del totale; quelle marocchine circa 8.200 (13,3%) e quelle di origine rumena poco meno di 5.600 (9,1%). Nel complesso, queste collettività rappresentano oltre il 40% delle acquisizioni di cittadinanza da parte di donne straniere, con quote in età feconda rispettivamente pari a 59,5%, 52,1% e 64,0%”.

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