Idmc e Nrc: record negativo di sfollati interni nell’anno 2021

20 Maggio 2022 –

Ginevra – Conflitti e disastri naturali hanno costretto decine di milioni di persone ad abbandonare le loro case l’anno scorso, rimanendo comunque nei rispettivi Paesi, con un conseguente forte aumento del numero di sfollati interni che a livello mondiale ha sfiorato la soglia dei 60 milioni: è quanto emerge da un rapporto congiunto delle Ong Internal Displacement Monitoring Centre (Idmc) e Norwegian Refugee Council (Nrc). Secondo le due Ong, nel 2021 gli sfollati interni sono stati circa 59,1 milioni: un record storico negativo che quasi sicuramente sarà battuto di nuovo quest’anno a causa dell’invasione russa dell’Ucraina.

Disastri, inclusi quelli meteorologici come cicloni e inondazioni in Asia, così come protratti conflitti in luoghi come in Siria, Afghanistan ed Etiopia sono i fattori che spiegano l’altissimo numero di nuovi sfollati l’anno scorso. «Il mondo sta cadendo a pezzi, troppi Paesi stanno cadendo a pezzi», ha dichiarato Jan Egeland, segretario generale Norwegian Refugee Council. In totale 59,1 milioni vivono in condizione di sfollati, mentre nel 2020 erano 55 milioni. I Paesi con il più alto numero di sfollati interni nel 2021 erano la Siria, la Repubblica democratica del Congo, la Colombia, l’Afghanistan e lo Yemen. Il rapporto evidenzia un drammatico indice di come vi sia una «mancanza di abilità nella prevenzione dei conflitti e nella risoluzione dei conflitti ». E il conflitto in Ucraina non farà altro che che dirottare diversi gran parte dei fondi destinati ad aiuti umanitari a vantaggio dei rifugiati ucraini.

Temi: