8 Marzo 2022 –
Roma – Doveva essere un 8 marzo incentrato sulla rivendicazione delle pari opportunità, soprattutto nel mondo del lavoro e nella speranza di nuove prospettive e risorse previste dal Pnrr. Un 8 marzo per dire basta alla violenza maschile contro le donne e per chiedere la veloce approvazione del disegno di legge, presentato da tutte le ministre del governo, per rafforzare gli strumenti di prevenzione e di protezione delle donne. Negli anni del Covid, con lockdown, restrizioni, smart working, le donne hanno visto acuire il gender gap. Ma dopo la pandemia è arrivata la guerra e il suo carico di dolore. Sarà dunque una Giornata internazionale delle donne in cui verrà chiesto soprattutto lo stop al conflitto e sarà dedicata alle “sorelle ucraine”, in particolare quelle che si mettono in cammino da sole o con i propri figli per raggiungere i confini sfidando bombe e spesso violenze, anche sessuali. Donne alle quali, come ha detto la ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, «dobbiamo garantire un’accoglienza che sia svolta nella piena sicurezza perché non ci sia alcuna forma di violenza nei loro confronti». L’appuntamento è in piazza: a Roma con la grande manifestazione organizzata dai gruppi femministi, e poi in altre 30 città. Altro appuntamento tradizionale, quello al Quirinale: qui ci sarà la testimonianza di Oksana Lyniv, direttrice d’orchestra ucraina del Teatro comunale di Bologna e di giovani donne impegnate in diversi campi dell’economia e del sociale. A chiudere, il discorso del presidente Mattarella.


