5 Gennaio 2022 – Mantova – “Cammineranno le genti alla tua luce…”: il brano del profeta Isaia nella solennità dell’Epifania è forse il contesto migliore per la celebrazione diocesana con le comunità di cattolici provenienti dalle Chiese di altre nazioni. È la Messa (o festa) dei popoli, ormai tradizionale nella diocesi di Mantova con una massiccia presenza di immigrati, che viene organizzata dell’Ufficio Migrantes. Domani, giovedì 6 gennaio alle 16.30, in cattedrale, la celebrazione, presieduta dal vescovo, mons. Marco Busca, dopo la sospensione imposta dalla pandemia lo scorso anno. L’appuntamento è molto sentito dalle comunità: nella diocesi di lombarda si celebra ormai da molti anni e la partecipazione è sempre stata “entusiastica e significativa”. Le comunità organizzate che partecipano con propri delegati alla preparazione sono composte da cattolici rumeni, greco-cattolici ucraini, ghanesi (africani anglofoni), brasiliani, ispanici (latinoamericani di lingua spagnola) e filippini. A loro il compito di animare la celebrazione con i canti (ciascuna comunità ne proporrà almeno uno della propria tradizione), le letture (il Vangelo anche in inglese e spagnolo), le preghiere dei fedeli. Sono invitati tutti i cattolici, migranti e italiani, come piccolo segno di comunione. Le comunità sono molto “autonome ed intraprendenti: il servizio dell’Ufficio Migrantes è di accompagnarle e renderle più visibili nel contesto della diocesi, coordinarle e favorire conoscenze e comunicazioni tra comunità e con comunità di stessa provenienza in altre diocesi”, evidenzia una nota. Altri momenti significativi sono la Giornata Mondiale del Migrante e il Pellegrinaggio regionale che nel 2022 è fissato per il 15 maggio al Santuario di Caravaggio, dopo la cancellazione di quello del 2020 a Pavia e la sospensione per il 2021.
L’ufficio Migrantes, coordinato da don Simone Zacchi e Matteo Amati (direttore della Caritas diocesana), cerca di incontrarsi con cadenza mensile per organizzare gli eventi, condividere buone pratiche e pensare modalità per raggiungere i cattolici di altri paesi. Come “piccoli frutti del cammino compiuto ci sentiamo di ricordare l’esperienza della parrocchia del Gradaro in città che, a partire dalla Giornata del Migrante lo scorso settembre, ha attivato un coinvolgimento virtuoso dei fedeli di altre provenienze con canti, costumi, letture in lingua e la preziosa collaborazione delle suore Bene Umukana del Burundi e di suore di altre nazionalità presenti nelle congregazioni della diocesi”.