Papa Francesco: i vescovi europei fanno proprio l’appello di ieri all’accoglienza dei migranti

23 Dicembre 2021 –

Roma – L’appello di ieri di papa Francesco sulla situazione precaria e la disperazione dei rifugiati in alcuni Paesi europei le prime reazioni dalle conferenze episcopali del Vecchio Continente. “Molti rifugiati e migranti che arrivano in Europa dal Nord Africa e dal Medio Oriente rappresentano una grande sfida per tutti gli Stati membri dell’Unione europea”, sottolinea mons.  Stanislav Zore, arcivescovo di Ljubljana e presidente della Conferenza episcopale slovena aggiungendo che tutti i Paesi e tutti i cittadini “sono chiamati a esprimere la propria solidarietà con coloro che sono stati cacciati dalle loro patrie a causa delle guerre e delle violenze e busseranno alla nostra porta nella speranza di trovare un futuro migliore. L’ospitalità e l’accoglienza degli stranieri sono da tempo segno d’amore e di rispetto per la dignità di ogni essere umano. Per mons. Zore è importante che “il nostro Paese e l’Unione europea diano a tutti i rifugiati e ai migranti l’opportunità di ottenere legalmente asilo per loro e per le famiglie, aiutandoli a integrarsi nella comunità locale. I vescovi sloveni esprimono il loro sostegno alle istituzioni, alla Caritas e alle altre organizzazioni umanitarie che hanno già accolto o che accoglieranno in futuro i rifugiati e i richiedenti asilo”.

«La sfida dei rifugiati e dei migranti — sottolinea monsignor Zore — è anche un’opportunità per il nostro Paese di riflettere sulle tragiche conseguenze del commercio di armi, degli sconsiderati interventi militari da parte dell’Occidente, delle politiche economiche inique, della povertà e della corruzione che fanno da sfondo ai conflitti militari e alle guerre civili, come anche alle catastrofi umanitarie. La Sacra Famiglia, che è al centro delle festività natalizie, testimonia il rispetto della dignità di ogni essere umano, il valore della pace e della solidarietà. Per questo motivo invitiamo tutti alla solidarietà ed all’apertura verso coloro che sono in difficoltà». Anche la Conferenza episcopale tedesca, attraverso l’incaricato speciale per i rifugiati, l’arcivescovo di Amburgo, mons. Stefan Hesse, risponde  al Papa assicurando l’impegno delle diocesi e delle altre associazioni di volontariato: “Già in passato, la Germania ha partecipato all’accoglienza dei rifugiati in linea con gli schemi di ricollocazione dell’Ue. Il fatto che il nuovo governo federale sia disposto a rafforzare ulteriormente l’accoglienza è motivo di speranza. La Chiesa continuerà il suo sostegno pratico per assicurare che vengano ricevuti nel migliore dei modi”. Secondo monsignor Hesse è opportuno trovare soluzioni a lungo termine: “È auspicabile un meccanismo permanente di condivisione delle responsabilità tra gli Stati membri dell’Ue. Ciò che è necessario è un’equa distribuzione dei richiedenti asilo tra gli Stati membri, una maggiore solidarietà con i Paesi confinanti con l’Ue e l’applicazione di elevati standard di accoglienza e di procedure di asilo che siano accettati e attuati da tutti. È fondamentale, inoltre, l’efficace salvataggio in mare, una via di accesso sicura soprattutto per le persone vulnerabili, e anche un migliore sostegno ai Paesi ospitanti non europei. Il Natale ci ricorda ogni anno che Dio si fa uomo in un bambino indifeso”. Anche la Chiesa polacca fa suo l’appello del Pontefice: “desideriamo assistere, sulla base delle possibilità legali esistenti e in conformità con le norme vigenti in materia di migrazione, tutti coloro che esprimono il desiderio di venire a vivere nel nostro Paese. L’obiettivo è quello di accoglierli, di fornire il necessario sostegno e di aiutarli a integrarsi nella nostra società insegnando loro la lingua e avviandoli al lavoro. La Caritas offre questo tipo di aiuto agli immigrati che già vivono e lavorano in Polonia da molti anni. Questo tipo di supporto continuerà e verrà potenziato. Chiediamo anche a tutti i nostri connazionali di pregare per i migranti in difficoltà in Europa e nel mondo”. “incoraggiati”  si dicono i vescovo spagnoli “dai passi già compiuti negli ultimi anni per facilitare nuove vie di accoglienza nelle nostre diocesi in dialogo con le istituzioni. Offriamo la nostra collaborazione al governo per promuovere a tutti i livelli (comunale, regionale, nazionale) la creazione di corridoi umanitari, così come avviene in altri Paesi europei, promuovendo al contempo nuovi modelli di accoglienza sostenibile e legale. Dio continua a bussare alle nostre porte mentre si avvicina il Natale. Ringraziamo Papa Francesco per la sua vicinanza ai più vulnerabili e facciamo appello alle nostre comunità cristiane e a tutta la società chiedendo di accogliere responsabilmente chi ha bisogno di noi con un cuore che guarda negli occhi della gente”.

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