Migrantes: domenica la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato

24 Settembre 2021 – Domenica 26 settembre la Chiesa celebra la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Tema scelto da Papa Francesco per questa Giornata “Verso un ‘Noi’ sempre più grande”. In Italia le celebrazioni ufficiali della Giornata si svolgeranno quest’anno nelle Marche. L’iniziativa è della Commissione Cei per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes che proprio in questa regione ha promosso, dal 23 al 27 agosto, a Loreto il Corso di Alta Formazione sul tema “Costruire e custodire la casa comune” con la partecipazione di vescovi, direttori Migrantes, operatori di diverse diocesi italiane. Un santuario, quello di Loreto, che ogni anno accoglie il pellegrinaggio regionale dei migranti. Per la celebrazione eucaristica nazionale, che si svolgerà domenica 26 settembre, Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, è stata scelta la Basilica Pontificia di Loreto. La celebrazione, in diretta su Rai Uno, sarà presieduta da Mons. Pietro Coccia, Presidente della Conferenza Episcopale delle Marche. Ma tutta la regione Marche è stata interessata alla preparazione per questo importante appuntamento. Macerata, Pesaro, Fano, San Benedetto del Tronto: in queste città come in molte parrocchie tante le iniziative organizzate a sostegno della GMMR. A Roma circa un migliaio saranno i migranti presenti in piazza San Pietro domenica insieme ai cappellani delle 47 comunità e 150 centri pastorali. L’invito arriva dall’Ufficio Migrantes della diocesi di Roma guidato da mons. Pierpaolo Felicolo e dal Centro Astalli, presieduto da p. Camillo Ripamonti.  “Sarà una giornata di festa e ci stiamo mobilitando per stringerci intorno al Papa che non perde occasione per dimostrare vicinanza e sostegno verso tutta la realtà del mondo migrante”, dice mons. Felicolo che settimanalmente visita le diverse comunità etniche presenti nell’intera diocesi con molte iniziative di integrazione “per consolidare il cammino d’integrazione e di conoscenza reciproca”. Una integrazione che parte dall’apertura delle porte all’accoglienza che deve “necessariamente riguardare tutti” perché non possiamo lasciare in “condizioni precarie” coloro che arrivano, con mezzi di fortuna e rischiando la vita nei nostri territori fuggendo da violenze, guerre e miseria”. (Raffaele Iaria)

 

 

 

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