Card. Turkson: don Riboldi ha saputo “abbracciare con naturalezza ed entusiasmo una scelta singolare”

11 Giugno 2021 – Città del Vaticano –  “Una vita spesa con e per loro, nella condivisione della loro quotidianità: primo sacerdote che viveva in una roulette, ha saputo abbracciare con naturalezza ed entusiasmo una scelta singolare”. Così il card. Peter Kodwo Appiah Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, ricorda don Mario Riboldi in un messaggio. Il sacerdote ambrosiano è stato “un nomade nelle tante comunità nomadi che hanno camminato con lui, ma con una capacità unica di creare ponti tra la Chiesa, i rom e sinti, come avvenuto nell’incontro di Pomezia del 1965. Il suo servizio, il suo farsi servo – scrive – gli ha consentito di farsi loro discepolo, imparando i loro costumi e la loro lingua. Questo gli ha permesso di accompagnarli sulla via che conduce a diventare pienamente discepoli di Cristo, traducendo il Vangelo in vari dialetti zingari per consentire loro di incontrare il cristianesimo”.

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